Legislatura: 17Seduta di annuncio: 578 del 26/02/2016
Primo firmatario: CAPELLI ROBERTO
Gruppo: DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 26/02/2016
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 26/02/2016
CAPELLI. —
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze
. — Per sapere – premesso che:
il settore turistico nazionale poggia parte importante delle proprie attività in relazione alla presenza e buona gestione di stabilimenti e aziende balneari, anche di piccola e micro dimensione, che integrano e valorizzano l'offerta turistico-ricettiva italiana, e in particolare quella del Mezzogiorno e delle isole, Sardegna e Sicilia soprattutto, qualificandola come tra le più competitive;
risultano, ad oggi, circa 28.000 concessioni per finalità turistico-ricreative che di norma utilizzano strutture «amovibili» e circa 1.000 con strutture «inamovibili» di proprietà dello Stato;
l'Italia, con i suoi 7.458 chilometri di costa, di cui 3.500 circa tra Sicilia e Sardegna (comprese le relative isole minori);
nel nostro Paese il demanio marittimo in regime di concessione rappresenta una rilevantissima risorsa economica, e una necessaria base di attività d'impresa ecosostenibile e di lavoro ai fini di buona occupazione;
sembra che in sede comunitaria si stiano assumendo iniziative per la soppressione delle norme in materia di proroga delle concessioni demaniali, che prevedono la scadenza al prossimo 2020, su iniziativa dell'Avvocato generale della Corte di giustizia europea, in quanto contraria al diritto dell'Unione europea –:
se il Governo consti quanto sopra affermato, in particolare per quel che riguarda la eventuale decisione comunitaria e, in caso di risposta positiva, se il Governo intenda intervenire con immediatezza perché sia scongiurata ogni modifica riduttiva dei periodi di concessione demaniale marittima previsti fino al dicembre del 2020, data sulla quale sono stati, in via generale, anche calcolati i periodi minimi necessari per l'ammortamento dei costi di investimento, effettuati per stabilimenti e aziende, dai titolari di concessione;
se consti al Governo che in altri Paesi membri dell'Unione siano in vigore normative estensive dei periodi di proroga delle concessioni esistenti e di riserva della possibilità di concorrere molto più vantaggiose per concessionari e imprese turistico-ricreative nazionali, come ad esempio sembrerebbe accada in Spagna dove la cosiddetta «Ley del Costas» concederebbe 75 anni di proroga. (4-12276)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):Corte di giustizia CE
costo d'investimento
decisione comunitaria