ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12237

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 577 del 25/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: CAPELLI ROBERTO
Gruppo: DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 25/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 25/02/2016
Stato iter:
06/04/2016
Fasi iter:

RITIRATO IL 06/04/2016

CONCLUSO IL 06/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12237
presentato da
CAPELLI Roberto
testo di
Giovedì 25 febbraio 2016, seduta n. 577

   CAPELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il mancato rinnovo del regime di essenzialità per la Sardegna sta creando un vero effetto domino nell'area industriale di Ottana;
   di fatto, a rischio sono tutte le imprese esistenti e gli investimenti già effettuati;
   l'eventuale blocco della centrale elettrica, infatti, non rappresenta un problema a se stante, dato che certamente danneggerà in modo molto pesante anche su tutte le imprese legate alla centrale elettrica;
   si pregiudicherà, infatti, il riavvio di Ottana Polimeri e andranno in crisi imprese come Corstyerene che dipendono dalla produzione di vapore della centrale;
   inoltre, la fermata della centrale determinerà, a cascata anche la crisi del Consorzio industriale provinciale, le cui entrate dipendono per il 90 per cento da Ottana Energia, e fino ad un anno fa anche da Ottana Polimeri;
   la crisi del Consorzio sopra citato, a sua volta, avrà secondo l'interrogante gravi ripercussioni anche sulle imprese insediate nella zona, la cui l'Antica Fornace Villa di Chiesa, Eurozinc, Tirreno Gas, Denti & Company, che si servono dei servizi del Consorzio;
   vive sono le preoccupazioni per la sopravvivenza del Consorzio, che già ora versa in gravi difficoltà economiche, che si aggraverebbero con la fermata di Ottana Energia;
   la centrale elettrica, infatti, ha ruolo strategico per tutta l'area industriale e il mancato rinnovo dell'essenzialità, oltre a determinare la fermata della centrale, causerà la fine dell'intero insediamento che conta circa 430 addetti diretti (di cui già 90 in cassa integrazione), più indotto;
   le preoccupazioni per il mancato rinnovo del regime di essenzialità per la Sardegna erano già state sollevate con atti di sindacato ispettivo: si tratta, in particolare dell'Interrogazione risposta scritta n. 4/05841 (a firma Capelli), presentata il 7 agosto 2014 e dell'interpellanza urgente n. 2/01154 (a firma Capelli-Dellai), presentata il 6 novembre 2015;
   nei succitati atti di sindacato ispettivo si indicavano con chiarezza i rischi legati al mancato rinnovo del regime di essenzialità per la Sardegna, e le risposte del Governo non hanno fugato timori più che giustificati;
   oltre a compromettere il quadro esistente, il blocco della centrale con la conseguente crisi del Consorzio rischia di pregiudicare la possibilità di avviare i nuovi investimenti previsti e la nuova occupazione, spegnendo così ogni speranza per la ripartenza di un sito industriale che avrebbe, invece, ancora possibilità di rilancio;
   da una parte, infatti, tra investimenti previsti già avviati ed altri potenziali, le aziende hanno messo sul tavolo circa 117 milioni di euro per progetti di ampliamento e rilancio aziendale;
   inoltre, circa 20 milioni di euro sono già destinati ad interventi di riqualificazione industriale: banda larga, illuminazione pubblica, rete elettrica, videosorveglianza antincendio e altro;
   quindi, mentre da un lato si mettono in campo investimenti privati e risorse pubbliche per rilanciare le attività produttive e le infrastrutture, come previsto da tempo, dall'altro, il mancato rinnovo dell'essenzialità rischia di compromettere in modo irreversibile la tenuta dell'intero sito industriale;
   si ribadisce, infatti, che la centrale è strategica e se nei prossimi giorni si dovesse giungere al blocco di Ottana Energia si comprometterebbe l'intera area industriale. Appare, dunque, necessario il massimo impegno della politica per risolvere la questione relativa alla centrale elettrici;
   attorno al rilancio dell'area di Ottana ruotano tre iniziative strategiche strettamente collegate tra loro: 1) il riavvio della centrale elettrica: dopo la scadenza del regime di essenzialità dicembre 2015, oggi la centrale è ferma. L'azienda ha proposto il servizio di riaccensione per riattivare la rete elettrica regionale in caso di black-out. 2) fa realizzazione di un centro di stoccaggio di gas naturale liquido (GNL) a Oristano. L'iniziativa e di una joint venture internazionale e il progetto è propedeutico alla conversione della centrale in un impianto a gas più piccolo da 30 megawatt. Si garantirebbe così la produzione di energia a prezzi di mercato e la produzione di vapore e altre utilities per Ottana Polimeri e le altre aziende. Il progetto è in attesa delle autorizzazione da giugno 2015. Tra la realizzazione del centro di stoccaggio a Oristano e la conversione a gas della centrale si prevede un investimento di 100 milioni di euro. 3) il riavvio della filiera del polietilentereftalato (PET) per Ottana Polimeri ferma da oltre un anno, con la conseguente collocazione in essa (integrazione dei lavoratori. L'azienda sta lavorando per acquisire l'impianto Eni-Versalis di Sarroch (fermo da un anno) e riavviare la produzione di paraxilene, materia prima per il PET. Su questa partita si è in attesa di una risposta da parte di Eni-Versalis;
   si tratta di iniziative importanti ma che non avranno alcuno sbocco se la centrale elettrica di Ottana rimarrà inerte –:
   quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Governo per evitare che la fermata della centrale elettrica di Ottana diventi definitiva, con le evidenti conseguenze sopra citate e che inevitabilmente colpiranno un'area importante di una regione, la Sardegna, già in grave crisi economica e occupazionale. (4-12237)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

stazione energetica

edificio per uso industriale

gas naturale