ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12225

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 576 del 24/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 24/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 24/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12225
presentato da
GRIMOLDI Paolo
testo di
Mercoledì 24 febbraio 2016, seduta n. 576

   GRIMOLDI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 26 della legge n. 833 del 1978, istitutiva del servizio sanitario nazionale, prevedeva chi a carico delle nascenti unità socio-sanitarie locali ci fosse la riabilitazione sensoriale;
   la riabilitazione sensoriale è rimasta per molti anni solo sulla carta, finché, grazie alle pressioni delle associazioni, nel 1997, con la legge n. 284, non vennero stanziati 5 miliardi delle vecchie lire per la creazione e il potenziamento dei cosiddetti centri di educazione e riabilitazione visiva per ipovedenti;
   all'epoca, nel mondo occidentale, la riabilitazione visiva era ormai un fatto consolidato da circa un ventennio: malgrado l'enunciazione del principio nella sopracitata legge n. 833 del 1978, il nostro Paese si è adeguato tra gli ultimi, infatti a tal proposito furono le associazioni ad organizzare corsi specifici per formare i riabilitatori, sotto lo sguardo diffidente e scettico del mondo accademico;
   gli stanziamenti di cui alla legge n. 284 del 1997, sono stati regolarmente erogati dalle regioni fino al 2013 per un importo complessivo di 80 miliardi di lire in sedici anni, su per giù pari ad attuali 41 milioni di euro. Dal 2013 l'importo è stato ridotto a circa 400 mila euro annui;
   i centri nascevano ed erano dotati di strumentazione all'avanguardia, ma a mancare era una cosa fondamentale: la remunerazione degli addetti ai lavori, gli oculisti, i riabilitatori e il resto del personale. Ecco quindi la nostra opera incompiuta: somme importanti stanziate per il processo riabilitativo ed il materiale relativo sottoutilizzato per mancanza di fondi finalizzati all'attività e alla gestione ordinaria dei centri;
   nei giorni scorsi, il Ministero della salute ha reso pubblica la relazione annuale al Parlamento relativa all'applicazione della legge n. 284 del 1997, un documento che descrive e tutte le attività istituzionali messe in campo, durante l'anno, riconducibili alla gestione della prevenzione dell'ipovisione e della cecità;
   è lo stesso Ministero, nelle conclusioni, a evidenziare la situazione di criticità del sistema, affermando: «Fintanto che le stesse attività di riabilitazione visiva non saranno ricomprese nei LEA, sicuramente la riduzione dei finanziamenti ai Centri, con drastica contrazione dell'erogazione dei fondi negli ultimi anni, sarà un forte elemento di criticità in quanto i Centri di Riabilitazione visiva, come richiesto dalla normativa, programmano tutte le attività sulla base dei finanziamenti che ricevono. Il taglio delle risorse quindi potrà impattare sulle prestazioni erogate e sui servizi offerti ai disabili visivi, in contrasto proprio con quanto richiesto a tutti gli Stati membri dall'OMS e dalla Convenzione ONU sui diritti dei disabili [...]» –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione e se non intenda intervenire ponendo rimedio alle criticità evidenziate assumendo iniziative volte a prevedere l'inclusione della riabilitazione visiva all'interno delle tariffe ambulatoriali (cosiddetti Lea, livelli essenziali di assistenza) considerato che ciò eviterebbe a tutte le strutture che oggi agiscono in convenzione con le Asl di dover essere sempre in emergenza per la sopravvivenza. (4-12225)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

convenzione ONU

retribuzione del lavoro

servizio sanitario