ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12224

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 576 del 24/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 24/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24/02/2016
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/03/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12224
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Mercoledì 24 febbraio 2016, seduta n. 576

   CIRIELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   i territori salernitani e casertani, ormai da decenni, sono soggetti a flussi migratori di varie etnie e natura, quasi sempre incontrollati e irregolari, ma negli ultimi anni il fragile equilibrio tra italiani e immigrati si sta spezzando, diventando una pericolosa bomba sociale pronta ad esplodere da un momento all'altro;
   come solo due anni fa, nel luglio 2014, quando a Pescopagano decine di in immigrati sono scesi in strada, scatenando una vera e propria azione di guerriglia urbana, o il 19 giugno 2015 la rabbia incontrollata e ingiustificata dei migranti, alcuni a mani nude e altri armati di bastone, è esplosa tra le strade di Pontelatone in una «rivolta annunciata», o come nel corso delle frequenti rivolte che periodicamente scuotono Castel Volturno;
   episodi analoghi si sono registrati anche a Campagna, sempre nel salernitano, dove un gruppo di rifugiati ha occupato la provinciale che conduce alla località Madonna di Avigliano, rivendicando il diritto di asilo; ancora, la titolare di un altro centro, sempre a Campagna, è stata accerchiata dagli ospiti stranieri della struttura da lei gestita, che chiedevano le restituzioni dei documenti;
   solo pochi giorni fa si è registrata l'ennesima rivolta di stranieri che hanno addirittura sequestrato quattro operatori italiani, mettendo a soqquadro il centro immigrati che li ospitava;
   in particolare, nel Centro Sprar di Fiocche cinque richiedenti asilo del Senegal hanno «sequestrato» per ben due ore il personale della struttura che ospita venticinque rifugiati: gli impiegati della cooperativa che gestisce il centro sono stati messi sotto chiave in un cortile, assembrati in un angolo ed è stato impedito loro di allontanarsi o chiedere aiuto;
   secondo quanto raccontano le cronache locali, i rifugiati chiedevano, per lasciarli liberi, la restituzione dei passaporti, per continuare il viaggio in direzione dei Paesi del centro Europa;
   solo grazie all'intervento dei militari i cinque rivoltosi sono stati isolati e trasferiti negli uffici della caserma in regime di arresto;
   i cinque protagonisti di questa assurda vicenda, fuggiti dal Senegal e dal Gambia, che in Italia hanno ricevuto ricovero e assistenza, avevano già creato problemi a Padula, in un altro centro e anche in quella occasione, con violenza e minaccia, avevano preteso l'asilo politico all'istante;
   ci si aspetterebbe che i rivoltosi vengano espulsi, ma, come troppo spesso accade, non avendo risorse e documenti, è probabile che si diano alla macchia, per vivere da clandestini;
   i territori, in particolare quelli del sud Italia, sono al collasso e si è ormai al punto in cui non è più possibile tollerare la presenza incontrollata di migranti, né si può più restare immobili di fronte a tanta prepotenza e a manifestazioni di violenza di chi invece dovrebbe ringraziare e rispettare una comunità che li ospita;
   lasciati soli a fronteggiare tale «eterna emergenza», i comuni, tra mille difficoltà ed enormi sofferenze, continuano a garantire l'accoglienza, oltre i limiti delle proprie capacità, ma il sistema, in assenza di interventi straordinari, è prossimo al collasso;
   non si può lasciare che questa provincia, come molte altre, vada alla deriva, che città e luoghi di accoglienza diventino la sversatoio di problemi di cui si dovrebbe far carico l'intera Unione europea;
   in tutto questo, il grande assente è lo Stato che, perseguendo politiche, a giudizio dell'interrogante a dir poco scellerate, ha consentito che il territorio italiano divenisse vittima di sciacallaggio sociale;
   il fenomeno dell'immigrazione incontrollata, insieme alla delinquenza, al malaffare, all'assenza di trasparenza nell'amministrazione pubblica, contribuisce a esasperare lo stato e la sicurezza sociale;
   a ciò si aggiunga che in un territorio così vasto come quello salernitano le forze dell'ordine sono in difficoltà, perché sono in numero troppo esiguo rispetto alle istanze di sicurezza e «normalità» disattese da decenni e per effetto di quelle che appaiono all'interrogante scellerate politiche di Governo in materia di sicurezza, con gli «svuota-carceri», e di immigrazione;
   si è di fronte a una spirale del degrado che ha una sola origine: l'abbandono del controllo del territorio, e la più totale mancanza di azioni che lo tutelino come un pezzo di Stato italiano –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative, intenda adottare per affrontare seriamente il fenomeno dell'immigrazione nel territorio italiano e, in particolare, nelle province, come quella salernitana e casertana, dove il fragile equilibrio tra italiani e immigrati rischia di spezzarsi da un momento all'altro;
   se e quali responsabilità siano imputabili all'operato delle autorità statali preposte all'accoglienza degli immigrati nei territori salernitani e casertani, così come posta in essere;
   se il Governo non ritenga necessario assumere iniziative per inasprire il reato di immigrazione clandestina, a tutela della sicurezza del nostro Paese e dell'incolumità dei cittadini. (4-12224)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

migrante

intervento militare