ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12223

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 576 del 24/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: FERRARESI VITTORIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 24/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 24/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12223
presentato da
FERRARESI Vittorio
testo di
Mercoledì 24 febbraio 2016, seduta n. 576

   FERRARESI e DELL'ORCO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   la ricostruzione post terremoto nei territori dell'Emilia procede a rilento e con mille difficoltà;
   i numeri della ricostruzione, diramati ufficialmente dalla regione Emilia-Romagna, al 7 gennaio 2016 dicono che i progetti presentati dai privati e dalle attività economiche (per le unità ad uso produttivo, deposito, commerciò, ufficio) ai comuni, attraverso il modello unico digitale Mude, riguardanti edifici con danni certificati con le schede AeDES in E, sono in numero: per le leggere 836 e per le pesanti 3986; i cantieri completati sono rispettivamente 369 per le leggere e 527 per le pesanti; balza agli occhi l'enorme lavoro che ancora occorre fare, sia per approvare i progetti, concedere i contributi, che per riparare e ricostruire gli edifici più lesionati;
   si presentano poi casi, addirittura paradossali, che determinano un duro giudizio sul percorso intrapreso dalle ordinanze del commissario straordinario e dai comuni, che ne minano la credibilità e che hanno ampio eco sulla stampa e nei media di comunicazione: (http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/terremoto-danni-casacomune-1.1624714); è il caso che l'interrogante intenda portare all'attenzione dei Ministri interrogati;
   con la scossa del terremoto del 29 maggio 2012, una abitazione, sita in comune di Vigarano Mainarda, in provincia di Ferrara, subiva danni rilevanti tanto che i certificatori incaricati della Protezione civile davano, alla scheda AeDES, esito E: «totalmente inagibile»; si tratta di un caseggiato completamente ristrutturato circa 18 anni fa, tutto il fabbricato è comunicante e consolidato in modo strutturale ed è accatastato, unicamente, in una sola scheda come abitazione; il sindaco emette un'ordinanza di sgombero, obbligando gli abitanti (proprietari) ad andare in affitto in attesa del recupero dell'edificio;
   a causa della difficoltà nella redazione del progetto di, ristrutturazione, conseguenza coi comune della difficile interpretazione delle ordinanze commissariali, a cui i tecnici stessi dei comuni non riescono a dare certa ed univoca applicazione, solo il 24 febbraio 2015 la pratica sarebbe stata caricata sul sistema Mude;
   i tempi per ottenere il protocollo del Mude sarebbero di 5 giorni ma in questo, come in molti altri casi, il protocollo sarebbe stato ricevuto con notevole ritardo, il 26 maggio 2015, ovvero dopo 91 giorni;
   la dirigente responsabile del comune chiede una valutazione tecnica, all'ufficio intercomunale per la sismica, dei danni all'edificio; i tecnici dell'intercomunale, dopo il sopralluogo, in data 08 luglio 2015, dividono la casa in unità strutturali separate, dichiarando la parte abitata di livello A (agibile) e la parte loggiato una pertinenza di livello B (inagibile con interventi locali per la messa in pristino);
   in data 27 luglio 2015 il sindaco rigetta tutta la pratica, negando così ogni contributo, ed emette successivamente un'ordinanza che annulla la prima sull'inagibilità, autorizzando gli sfollati al rientro nell'abitazione;
   a questo punto i proprietari, che oltre al danno subito nel vedersi respingere il contributo al ripristino dell'abitazione, si trovano spaventati dal dover rientrare in una casa che sia le schede AeDES che tutti i tecnici interpellati, considerano totalmente inagibile;
   nell'intento di vedere riconosciuto il loro diritto contributo alla ricostruzione, hanno impugnato l'ordinanza comunale, che rigettava la loro istanza Mude, davanti al Tar regionale (N. 00794/2015 REG.RIC) il quale però, di fronte alle: «oggettive risultanze alle quali è pervenuto l'ufficio intercomunale», respinge l'istanza cautelare;
   i proprietari, il 9 novembre 2015, rivolgono istanza anche al Difensore civico regionale il quale, presa visione, invita la Direzione generale programmazione territoriale e negoziata della regione ad esprimere un proprio parere in merito ed a fornire le informazioni utili a chiarire la vicenda, in quanto si evidenzia un eccesso di potere nella gestione della pratica da parte del comune sotto il profilo della contraddittorietà;
   si richiama la disciplina in materia ed in particolare quanto disposto dall'ordinanza commissariale n. 86 articolo 2, comma 5, secondo cui: «per quanto riguarda l'eventuale riclassificazione del livello di danneggiamento il Comune può, ai sensi di quanto disposto dalla legge regionale n. 16/2012, in caso di presentazione di perizia asseverata che attesti una classificazione difforme da quella indicata nella scheda AeDES originaria, disporre una verifica ed emettere nuova ordinanza»;
   questa perizia asseverata i proprietari l'avevano già fornita al comune, non per difformità con quanto definito alle schede AeDES, ma al contrario, per confermarle; l'architetto Stefano Gatti, il 24 settembre 2015, davanti al notaio, dopo aver premesso che il fabbricato debba essere considerato un'unica unità strutturale, dice infatti: «in considerazione delle precedenti valutazioni e dalla comparazione dei valori dello Stato di danno 3 e del Livello di vulnerabilità Alto, si attribuisce all'edificio il livello operativo E2»;
   a seguito di un intervento dei vigili del fuoco del comando provinciale di Ferrara in data 18 gennaio 2016 con la presenza di un ufficiale ispettore, con competenze specifiche sulla valutazione di danni strutturali post-sisma, viene redatto un verbale (registro ufficiale. U. 0000518.19-01-2016) in cui si definisce la contiguità delle strutture (Aggregato), si ritengono presumibili i danni certificati dalle schede Aedes, si conferma la non fruibilità dell'intero fabbricato e si comunica agli Enti interessati (comune e protezione civile presso la Prefettura di Ferrara) il verbale, affinché adottino i provvedimenti di competenza atti a tutelare l'incolumità delle persone e i beni»;
   questa situazione, che scaturisce da un caso particolare ancora in corso di definizione, dato dal fatto che i proprietari hanno fatto ricorso anche al Consiglio di Stato permette di comprendere come il percorso di ricostruzione post terremoto in Emilia sia tutt'altro che agevole per i cittadini e di come anche diritti dati per acquisiti, dal seguito di leggi e ordinanze sui contributi, siano tutt'altro che definiti e praticati, costringendo gli interessati all'accollo di spese significative in sede giudiziaria per vederseli riconosciuti o al fatto, tutt'altro che inconsueto, di doversene far carico con proprie risorse personali o a dover rinunciare al recupero degli edifici lesionati –:
   se non ritengano di dover valutare l'opportunità di operare, per quanto di competenza, una ricognizione sulle modalità di applicazione delle normative in materia di ricostruzione post terremoto del maggio 2012 nonché, ove necessario, se intendano riassumere iniziative, per quanto di competenza, per indirizzare le metodologie operative coerentemente con la normativa vigente in materia. (4-12223)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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