ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12218

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 575 del 23/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: GUIDESI GUIDO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 23/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 23/02/2016
Stato iter:
07/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/06/2016
BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/06/2016

CONCLUSO IL 07/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12218
presentato da
GUIDESI Guido
testo di
Martedì 23 febbraio 2016, seduta n. 575

   GUIDESI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   l'attività del comune di Finale Emilia è stata oggetto tra l'11 giugno e l'11 settembre dello scorso anno di un monitoraggio approfondito da parte della commissione prefettizia antimafia;
   la predetta commissione prefettizia antimafia, passati al setaccio gli appalti concessi per l'esecuzione di lavori pubblici a Finale Emilia tra l'agosto del 2011 e l'ottobre 2013, ha scoperto che dei 55 bandi censiti ben 17 si sono risolti senza l'effettuazione di alcun controllo anti-mafia, mentre altri due sono stati vinti da imprese destinatarie di provvedimenti di esclusione dalle « white list»;
   l'ex capo ufficio lavori pubblici del comune di Finale Emilia, Giulio Gerrini, è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari nel contesto dell'operazione condotta contro la `ndrangheta e denominata «AEMILIA»;
   alle indagini che hanno condotto a tale esito hanno contribuito anche alcuni consiglieri comunali di Finale Emilia appartenenti all'opposizione, collaborando per ben due anni al l'azione investigativa della direzione distrettuale antimafia territorialmente competente;
   il procedimento avviato nei confronti del comune di Finale Emilia Per accertare la rispondenza dell'attività amministrativa dell'ente locale ai criteri di legalità e trasparenza a fronte di gravi sospetti di inquinamenti di natura mafiosa si è concluso con l'emanazione del decreto del Ministro dell'interno datato 18 gennaio 2016;
   pur essendo emerso nella fase istruttoria del procedimento, condotta dalla commissione prefettizia antimafia, un contesto amministrativo non esente da forti criticità nella gestione di diverse attività istituzionali, il comune di Finale Emilia non è stato commissariato;
   si è tuttavia riconosciuta l'esigenza di monitorarne attentamente le decisioni, allo scopo di contrastare efficacemente e tempestivamente eventuali interferenze ulteriori della criminalità organizzata nella vita del comune di Finale Emilia;
   la prefettura di Modena risulta aver ammesso la necessità di sorvegliare le iniziative intraprese dal comune di Finale Emilia nei settori di attività risultati più compromessi nel corso degli accertamenti ispettivi;
   in seguito a quanto deliberato dall'amministrazione dell'interno, spetterà inoltre alla prefettura di Modena monitorare a Finale Emilia l'adozione degli atti di indirizzo e programmazione generale nel settore dei Lavori Pubblici, il varo delle regole fondamentali relative alle procedure d'appalto, la realizzazione del sistema dei controlli interni all'amministrazione comunale, la predisposizione e l'aggiornamento di un albo delle ditte di fiducia cui affidare i servizi e i lavori in economia;
   la prefettura di Modena ha altresì creato un gruppo di supporto ad hoc per potersi occupare delle attività del comune di Finale Emilia;
   non è chiaro quali attività residuali rimangano nella piena disponibilità dell'amministrazione comunale di Finale Emilia –:
   a fronte della gravità dei sospetti gravanti sull'amministrazione municipale di Finale Emilia e dell'invasività delle attività di controllo rimesse alla prefettura di Modena allo scopo di prevenire l'ulteriore inquinamento delle attività del comune di Finale Emilia da parte della criminalità organizzata, per quali ragioni non siano state assunte le iniziative di competenza per lo scioglimento, invece di allestire il dispendioso meccanismo di monitoraggio generalizzato in premessa.
(4-12218)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 7 giugno 2016
nell'allegato B della seduta n. 633
4-12218
presentata da
GUIDESI Guido

  Risposta. — Con l'interrogazione in esame si chiedono chiarimenti in merito al mancato scioglimento del consiglio comunale di Finale Emilia, in provincia di Modena.
  Si premette che, secondo la consolidata giurisprudenza, ai fini dell'applicazione delle misure di cui all'articolo 143 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, lo scioglimento di un organo elettivo rappresenta «una misura di carattere straordinario, necessaria a fronteggiare una emergenza straordinaria».
  Ciò in quanto l'intervento statale – finalizzato a contrastare una patologia nel sistema democratico conseguente all'infiltrazione e al condizionamento della criminalità organizzata nelle istituzioni – incide per sua natura sui principi costituzionali che presidiano il rapporto fiduciario fra il popolo e i suoi rappresentanti democraticamente eletti influendo, quindi, sulla libertà di autogoverno delle comunità locali.
  Deve anche essere considerata la necessità di garantire «la ponderazione degli interessi coinvolti»; attesa la «sostanziale identità di tutela tra diritto costituzionale di elettorato e lotta alla criminalità».
  Tanto precisato, con riferimento alla situazione del comune di Finale Emilia, si comunica quanto segue.
  A seguito degli sviluppi dell'indagine giudiziaria denominata «Aemilia», che ha portato all'arresto di numerosi esponenti della
’ndrangheta calabrese, del responsabile del servizio lavori pubblici del comune, nonché di titolari di imprese di costruzione ritenute colluse con la predetta organizzazione criminale, il 29 aprile 2015, il prefetto di Modena, su delega del Ministro dell'interno, ha nominato una commissione di indagine, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del testo unico.
  Esaminate le conclusioni presentate dalla predetta commissione, il prefetto, sentito il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, ha a sua volta inviato una propria relazione al Ministro dell'interno per le determinazioni di competenza in ordine all'eventuale scioglimento del consiglio comunale.
  Con provvedimento del 18 gennaio 2016, il Ministro dell'interno ha archiviato il procedimento.
  Infatti, gli elementi emersi dall'accesso, confluiti nella relazione del prefetto, non hanno complessivamente evidenziato la necessaria congruenza rispetto ai requisiti di concretezza (nel senso di fatti assistiti da un obiettivo e documentato accertamento della loro realtà storica), univocità (intesa quale loro chiara direzione agli scopi che la misura di rigore è volta a prevenire) e rilevanza (idoneità dall'effetto di compromettere il regolare svolgimento dell'attività dell'ente).
  In particolare, è stata riscontrata l'assenza del requisito dell'attualità della permeabilità dell'amministrazione ad illeciti condizionamenti ed ingerenze; requisito reiteratamente considerato dalla prevalente giurisprudenza quale presupposto di legittimità dell'esercizio del potere dissolutorio da parte dello Stato.
  Tuttavia, dall'attività ispettiva è comunque emerso un contesto amministrativo caratterizzato da criticità tali da far ritenere necessaria l'adozione da parte dell'amministrazione comunale di incisivi interventi improntati a rigorosi canoni di legalità e trasparenza.
  Quindi, il 2 febbraio 2016, il prefetto, di intesa con i competenti attici del Ministero dell'interno, ha costituito, un gruppo di supporto – composto da due dirigenti e un funzionario – incaricato di effettuare un attento monitoraggio dell'ente, finalizzato al risanamento dei settori risultati più compromessi.
  Il gruppo di supporto rimetterà dettagliate relazioni al prefetto con cadenza quindicinale e, comunque, ogni qualvolta emergano situazioni meritevoli di particolare attenzione.

Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

amministrazione locale

lavori pubblici

prevenzione dell'inquinamento