ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12210

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 575 del 23/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: CRIVELLARI DIEGO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 23/02/2016
Stato iter:
23/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/11/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/11/2016

CONCLUSO IL 23/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12210
presentato da
CRIVELLARI Diego
testo di
Martedì 23 febbraio 2016, seduta n. 575

   CRIVELLARI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il Delta del Po rappresenta un'importante zona di sosta, riproduzione, svernamento per uccelli migratori, in particolare acquatici e le valli, lagune, i tratti terminali dei rami del fiume Po sono oggi sito di importanza europeo e riconosciuto come patrimonio dalle organizzazioni internazionali;
   con la legge n. 36 del 1997 la regione del Veneto ha istituito il parco regionale del delta del Po veneto che comprende i rami deltizi del Po e porzioni di valli e di lagune;
   l'intera area purtroppo è interessata da un intenso fenomeno di bracconaggio;
   le associazioni in difesa dell'ambiente hanno, da tempo, segnalato il perdurare di attività di caccia illegale, praticata ai danni dell'avifauna migratoria in tutto il comprensorio lagunare e vallivo del Delta del Po;
   dal 2004 ad oggi, si riscontra la presenza di bracconieri in azione;
   un centinaio di episodi sono stati segnalati alle autorità competenti poiché l'attività venatoria veniva eseguita con l'uso di registratori con il verso degli uccelli e di armi semiautomatiche con caricatore contenente più di due cartucce, vietate dalla cosiddetta direttiva «Uccelli» dell'Unione europea e dalla legge n. 157 del 1992 sulla protezione della fauna selvatica e della caccia;
   per diverse ragioni la vigilanza effettuata dagli organismi preposti si è rivelata del tutto inadeguata ad affrontare il fenomeno che negli anni non è diminuito ma si è sempre più consolidato;
   nel 2007, la polizia provinciale di Rovigo ha sequestrato, nel corso di un singolo controllo, oltre 700 uccelli abbattuti in una valle da pesca in violazione del limite consentito di uccelli abbattibili;
   numerosi sono stati, nel tempo, i recuperi di uccelli non cacciabili feriti o uccisi dai bracconieri tra quali l'uccisione di una gru (Grus grus) o l'abbattimento in passato di specie protette, quali ad esempio il biancone (Circaetus gallicus), il fenicottero (Phoenicopterus ruber), specie, queste, inserite tutte nell'allegato I della cosiddetta direttiva «Uccelli», che elenca le specie oggetto di maggiore protezione;
   in data 29 novembre 2015, con lettera indirizzata a presidente della provincia di Rovigo – assessore alla caccia e pesca, al Dirigente dell'ufficio caccia della provincia di Rovigo, ai parlamentari locali e ai consiglieri della regione Veneto, con oggetto «Segnalazione di reati in materia di caccia e richiesta di messa in atto di azioni di contenimento del fenomeno del bracconaggio nel Delta del Po», il presidente del Wwf, sezione di Rovigo, ha segnalato una situazione di grande allarme relativamente al bracconaggio in atto nel Delta del Po;
   in data 2 gennaio 2016, tale fenomeno illegale ha avuto l'attenzione di un'importante trasmissione televisiva nazionale di denuncia, con la messa in onda di un servizio dedicato a «La mattanza sul Delta del Po»;
   sono state documentate attività di bracconaggio diffuso da parte di cacciatori, con armi non consentite dalla legge sulla caccia; richiami vivi legati con una corda; utilizzo di richiami elettroacustici; utilizzo di munizioni vietate –:
   quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Ministro interrogato al fine di contrastare il fenomeno del bracconaggio nel Delta del Po, tutelando la fauna selvatica migratrice, quali siano i possibili piani di rafforzamento delle attività di controllo e, non ultimo, come sia possibile intervenire per irrogare sanzioni adeguate ove vengano riscontrate infrazioni alle leggi o se sia possibile assumere iniziative normative per dissuadere o limitare il fenomeno del bracconaggio venatorio nel Delta del Po. (4-12210)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 708
4-12210
presentata da
CRIVELLARI Diego

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in oggetto, relativa a fenomeni di bracconaggio nel delta del Po, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per quanto di competenza, si fa presente quanto segue.
  Il quadro generale, per quanto attiene il bracconaggio, può essere sintetizzato come un fenomeno in progressivo calo negli ultimi decenni e in molte realtà locali, si veda per esempio la situazione dello Stretto di Messina dove la pratica degli abbattimenti di rapaci, e in particolare del falco pecchiaiolo (pernis apivorus), è stata quasi totalmente debellata.
  Ad ulteriore conferma della riduzione del fenomeno del bracconaggio, dai dati del corpo forestale dello Stato risulta che durante l'operazione «pettirosso», svolta annualmente nelle valli bresciane contro l'uso delle trappole ad archetto per rifornire i ristoranti di uccelli selvatici, nel 2015 sono stati rinvenuti 310 archetti, contro le migliaia sequestrate in passato.
  Questi risultati sono stati ottenuti grazie all'attività normativa, ad un forte impegno degli organi di polizia (principalmente corpo forestale dello Stato, guardie provinciali, guardie volontarie previste dalla legge n. 157 del 1992) ed alla collaborazione di numerose associazioni e volontari, nonché con il contributo di progetti Life, fra gli ultimi si cita per esempio il progetto Life Leaving Is Living, per la tutela degli uccelli migratori in Sardegna.
  Per quanto riguarda le iniziative normative, si segnala, a solo titolo esemplificativo, la modifica dell'articolo 21 comma 1, lettere bb) e cc), della legge n. 157 del 1992, che ha permesso di archiviare la procedura EU Pilot 5391/13/ENVI – Vendita di passeri surgelati di provenienza tunisina.
  Nonostante le iniziative adottate ed i risultati finora raggiunti, rimane tuttavia una situazione di illegalità diffusa e la competente direzione generale per la protezione della natura e del mare (PNM) del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è da tempo attiva per rafforzare il contrasto del bracconaggio di uccelli sul territorio nazionale.
  In questo contesto, è in preparazione un piano di azione nazionale impostato per agire su sensibilizzazione, prevenzione e repressione dei fenomeni, con particolare riferimento alla necessità di rafforzare l'attività di vigilanza del territorio, nell'attuale fase di riorganizzazione del corpo forestale dello Stato e di passaggio delle competenze in materia di vigilanza faunistica derivante dalla chiusura delle province.
  A tale scopo, a fine giugno 2016 si è tenuto presso il parco regionale delta del Po Veneto uno specifico convegno tecnico, cui sono intervenuti numerosi rappresentanti di amministrazioni, associazioni ambientaliste e venatorie. I risultati del convegno e le successive osservazioni ricevute hanno permesso, con il supporto di Ispra, di redigere una bozza del piano d'azione che è attualmente sottoposta a consultazione per poi procedere alla discussione in sede di comitato paritetico per la biodiversità e successivamente all'approvazione in sede di conferenza Stato-Regioni.
  Alla luce delle informazioni esposte, per quanto di competenza, questo Ministero monitora costantemente l'impatto regolatorio delle normative di settore, anche al fine di superare le criticità operative che dovessero emergere e valutare possibili revisioni della disciplina e continuerà, comunque, a tenersi informato, anche al fine di un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

caccia

protezione della fauna

fauna