ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12176

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 573 del 19/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: ZACCAGNINI ADRIANO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 19/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 19/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12176
presentato da
ZACCAGNINI Adriano
testo di
Venerdì 19 febbraio 2016, seduta n. 573

   ZACCAGNINI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) è la più grande struttura pubblica di ricerca in Italia e dal 1989 è un ente di ricerca, con la missione di realizzare progetti di ricerca, promuovere l'innovazione e la competitività del sistema industriale nazionale, l'internazionalizzazione del sistema di ricerca nazionale, e di fornire tecnologie e soluzioni ai bisogni emergenti nel settore pubblico e privato. Obiettivi che vengono raggiunti attraverso un patrimonio di risorse umane che conta oltre 8000 dipendenti, la metà dei quali è rappresentata da ricercatori e tecnologi. Circa 4000 sono i giovani ricercatori impegnati in attività di ricerca post-dottorato presso i laboratori dell'ente; essi partecipano alle attività programmate dall'istituto di appartenenza e possono altresì svolgere attività di ricerca a tema libero (articolo 23 del regolamento di organizzazione e funzionamento del Cnr);
   «La Carta Europea dei Ricercatori», riconosce ai ricercatori un'autonomia scientifica attraverso la libertà «di pensiero ed espressione» e nello «stabilire i metodi per risolvere i problemi». La Carta impegna inoltre i ricercatori, in particolare quelli finanziati con fondi pubblici, ad un uso responsabile ed efficace del denaro dei contribuenti. Denaro che, in questi ultimi anni, ha subito un costante decremento, imponendo un ripensamento dei canali di finanziamento della ricerca, ora quasi esclusivamente dipendente da finanziamenti esterni. Questa riduzione dei fondi alla ricerca e le sue conseguenze sono state recentemente denunciate in una lettera pubblicata su Nature, una delle riviste scientifiche più prestigiose al mondo («Governments: Balance research-funds across Europe», Nature vol. 530, p. 33). Attualmente, dunque, l'attività dei ricercatori dipende dai finanziamenti esterni che ogni ricercatore riesce ad ottenere. Considerata l'inconsistenza dei fondi che il Cnr mette a disposizione dei suoi ricercatori, coloro che non risultano inclusi in progetti a finanziamento esterno, anche per limitati periodi di tempo, di fatto, non dispongono di alcuna dotazione individuale, neanche per garantire il minimo indispensabile per lo svolgimento del proprio lavoro. Si tratta di «minime disponibilità» basilari per ogni ricercatore per restare aggiornato nel settore di competenza e per mantenere una seppure mini ma produttività scientifica;
   è facilmente intuibile che questa minima disponibilità di risorse finanziarie venga ancora prima della possibilità di pensare, programmare e realizzare una seria attività di ricerca. Il problema evidenziato si riferisce, specificatamente, ai fondi di cui non dispongono i ricercatori per la loro attività nel caso cui, anche per limitati periodi di tempo, non abbiano finanziamenti esterni. In altre parole, riguarda la necessità di una dotazione individuale per l'attività dei ricercatori. In un periodo in cui si parla molto di turn-over e nuove assunzioni, sembra opportuno sottolineare come il problema riguardi per altro verso anche i ricercatori neo-assunti che necessitano di una specifica dotazione per avviare le proprie attività di ricerca, ovviamente nell'ambito delle tematiche ed esigenze che hanno determinato la loro assunzione (al pari di quanto avviene in altri Paesi). Il contrasto tra le difficoltà dei ricercatori a svolgere la propria attività lavorativa, all'interno di un ente di ricerca, e lo spreco di denaro pubblico anche recentemente denunciato dalla stampa appare stridente –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative intenda intraprendere, per quanto di competenza, in merito;
   se il Ministro vista la dinamica dei finanziamenti esterni, i quali così come descritto in premessa rappresentano comunque un'opportunità per sviluppare progetti di grande spessore in cordate internazionali, non intraveda un rischio per la programmazione scientifica dell'ente che in tal modo appare di fatto demandata o vincolata dalle richieste dei committenti esterni, spesso privati, con la conseguenza che l'esigenza del sapere appare sempre più caratterizzata da un forte sbilanciamento verso le finalità applicative piuttosto che speculative delle attività scientifiche di ricerca;
   se il Ministro interrogato non reputi opportuno, viste la peculiarità del lavoro dei ricercatori e la loro centralità per il funzionamento del Cnr, assumere iniziative per prevedere una minima «dotazione individuale annuale» che garantisca almeno il soddisfacimento delle necessità primarie della loro attività mettendo così in grado i ricercatori di svolgere il proprio lavoro e conservare un minimo di competitività/produttività e autonomia scientifica in assenza di finanziamenti esterni. (4-12176)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

personale di ricerca

ricerca industriale

bilancio per la ricerca