ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12172

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 573 del 19/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 19/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/02/2016
QUARANTA STEFANO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/02/2016
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/02/2016
D'ATTORRE ALFREDO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/02/2016
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/02/2016
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/02/2016
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/02/2016
GREGORI MONICA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/02/2016
BORDO FRANCO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/02/2016
NICCHI MARISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/02/2016
FAVA CLAUDIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 19/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 19/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12172
presentato da
RICCIATTI Lara
testo di
Venerdì 19 febbraio 2016, seduta n. 573

   RICCIATTI, ZACCAGNINI, QUARANTA, COSTANTINO, D'ATTORRE, FERRARA, AIRAUDO, PLACIDO, GREGORI, FRANCO BORDO, NICCHI e FAVA. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il rapporto agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, è un importante strumento per fotografare l'evoluzione delle mafie in relazione al mondo dell'agricoltura e alla commissione di reati ambientali;
   il 17 febbraio 2016 è stato presentato l'ultimo rapporto, il quarto, nel quale viene evidenziato come il mancato utilizzo dei beni confiscati alle mafie genera uno «spreco» quantificabile tra i 20 ed i 30 miliardi di euro, dato tratto dalle stime dall'Istituto nazionale degli amministratori giudiziari (Inag);
   secondo il rapporto agromafie sarebbero 26.200, in tutto il territorio nazionale, i terreni nelle mani di soggetti condannati in via definitiva per reati che riguardano anche l'associazione a delinquere di stampo mafioso e la contraffazione. Tale situazione sarebbe determinata anche dal lungo e farraginoso processo di sequestro, confisca e destinazione dei beni di provenienza mafiosa;
   nel 2015 il giro di affari delle agromafie ha superato i 16 miliardi di euro;
   dalla rilevazione emerge, inoltre, come gli ecoreati sono spesso accompagnati da un corollario di reati considerati «tradizionali» per le organizzazioni criminali, quali usura, racket estorsivo e abusivismo edilizio. Si registrano inoltre furti di attrezzature e mezzi agricoli, abigeato, macellazioni clandestine o danneggiamento delle colture con il taglio di intere piantagioni;
   di grande rilievo è, inoltre, l'attività di turbativa della concorrenza, giacché attraverso estorsioni ed intimidazioni le organizzazioni criminali riescono ad imporre la vendita di determinati prodotti. Disponendo, altresì, di liquidità significative, grazie anche alla crisi economica, riescono sovente a rilevare direttamente le attività economiche attive nel settore agricolo, appropriandosi di vasti comparti dell'agroalimentare;
   la situazione illustrata desta, pertanto, allarmi significativi sia sul piano della tutela dell'ordine pubblico e della legalità, sia su quello della tutela della concorrenza e dell'immagine dei prodotti italiani. Non di rado l'imprenditoria onesta è soffocata da tali pratiche criminali, così come la qualità e la sicurezza dei prodotti è compromessa dalla presenza della criminalità organizzata in tali attività;
   quanto alla localizzazione geografica di tali fenomeni, oltre alla cronica presenza nel Mezzogiorno d'Italia, appare altrettanto chiara una forte e stabile penetrazione della criminalità organizzata nel Centro Italia, con particolare intensità in Abruzzo, Umbria, alcune zone delle Marche, nella bassa Toscana e nel Lazio –:
   quali iniziative di contrasto all'attività criminale nel settore agroalimentare intenda adottare il Ministro interrogato;
   quali iniziative di competenza intenda intraprendere al fine di rendere più efficiente il procedimento di assegnazione dei beni sottratti alle mafie;
   se sia in grado di fornire la stima dei beni sequestrati alle mafie attualmente nella disponibilità di soggetti che abbiano subito delle condanne, relativamente al territorio delle Marche. (4-12172)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mafia

attrezzatura agricola

concorrenza