ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12147

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 572 del 18/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 18/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 18/02/2016
Stato iter:
23/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/11/2016
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/11/2016

CONCLUSO IL 23/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12147
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Giovedì 18 febbraio 2016, seduta n. 572

   CIRIELLI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   dopo gli annunci fallaci dell'ultimo biennio nessuno è più in grado di pronosticare una data di apertura per la cittadella giudiziaria di Salerno, posto che gli ostacoli sul cammino dei nuovi uffici sembrano aumentare: due mesi per verificare che tutti gli armadietti fossero assicurati al muro, un tempo Ancora da calcolare per l'acquisto di qualche tenda con cui coprire le gabbie dei detenuti e un'attesa che resta tuttora indefinita per i bandi di gara su vigilanza e pulizia, che languono al provveditorato delle opere pubbliche;
   a tracciare tale non rassicurante quadro è stato il 22 gennaio 2016 il nuovo presidente del tribunale, Giovanni Pentagallo, non nascondendone lo sconcerto: «La cittadella sarebbe pronta, ma intanto si è appreso che da una parete è caduto un armadietto, si è quindi deciso di controllare tutti gli agganci e per farlo si sono persi due mesi di passaggi di carte da un ufficio all'altro» e, come se non bastasse, qualcuno ha notato che dalla Lungoirno sono visibili le gabbie dei detenuti e, pertanto, si è deciso di ripararle con le tende, ma non è ancora chiaro se possa essere utilizzato il budget per la sicurezza o debba essere bandita una gara;
   la normativa che di recente ha trasferito dai comuni al Ministero i costi di gestione, poi, attribuisce a quest'ultimo la competenza anche sulle due gare d'appalto Ancora da bandire: per le pulizie e la vigilanza armata;
   la stessa presidente della corte d'appello di Salerno, Iside Russo, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2016 ha rivendicato la necessità di dare un'accelerazione al completamento della cittadella giudiziaria, inaugurata dal comune almeno tre volte nel corso degli anni ma mai entrata in funzione, formulando un appello al rappresentante del Ministro presente alla cerimonia: «Si provveda con urgenza all'emanazione delle deleghe a favore dei funzionari a livello distrettuale per la stipula dei contratti nuovi e il rinnovo di quelli in scadenza», anche perché l'attuale situazione logistica risulta «inconcepibile e non più sostenibile», al punto che al Tribunale di Salerno «la carenza di aule ha perfino impedito la fissazione di ulteriori udienze da parte dei Got»;
   in particolare, la presidente Russo ha rilevato come proprio per questa carenza di spazi la soppressione della sezione di Eboli sia rimasta «meramente virtuale», perché in realtà quei locali si utilizzano ancora e una parte dei fascicoli che erano stati trasferiti a Salerno è stata rimandata indietro, con la conseguenza di udienze rinviate di mesi; per non parlare delle condizioni in cui versano i locali del giudice, dove i faldoni dei processi si accatastano nei corridoi e dove è la stessa relazione sull'anno giudiziario a segnalare la «assoluta carenza di misure di sicurezza e antincendio», le infiltrazioni di umidità, i bagni fatiscenti, un impianto elettrico «non a norma di legge e assolutamente insufficiente a reggere il carico attuale di energia elettrica indispensabile al funzionamento dei macchinari informatici e di climatizzazione»;
   ha incalzato Russo «Magistrati e personale amministrativo sono costretti a operare in spazi angusti, non essendo disponibili quelli della cittadella non si è provveduto neppure alla consegna del primo stralcio funzionale che contiene soltanto tre dei sei edifici che compongono la struttura»;
   le segnalazioni della presidente della corte d'appello sono suffragate dai numeri, che riflettono una condizione intollerabile nella logistica della gestione della giustizia a Salerno e una situazione allarmante per una recrudescenza dell'attività criminale: a Salerno e provincia i soli reati di riciclaggio hanno registrato un aumento dell'80 per cento, crescono anche quelli di bancarotta fraudolenta e quelli societari, i reati contro la pubblica amministrazione, le estorsioni, gli atti persecutori come lo stalking e, fenomeno sempre più preoccupante, i reati di stampo mafioso;
   nonostante la già drammatica situazione registrata, tra carenze di spazi, sovraccarico di lavoro derivante dall'accorpamento delle sedi giudiziarie, carenze di organico e di misure di sicurezza minime, vi è l'ulteriore rischio della soppressione della corte d'appello di Salerno che potrebbe essere accorpata a Napoli, con inevitabili e prevedibili drammatiche conseguenze sul diritto del cittadino alla ragionevole durata e qualità del processo –:
   se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali iniziative ritenga opportuno adottare per garantire tempi celeri e certi per l'apertura della cittadella giudiziaria di Salerno, nonché per scongiurare il rischio di soppressione della corte d'appello di Salerno, come previsto dalla riforma della geografia giudiziaria. (4-12147)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 708
4-12147
presentata da
CIRIELLI Edmondo

  Risposta. — Mediante l'atto di sindacato ispettivo in esame, l'onorevole interrogante evidenzia situazioni di criticità esistenti presso gli edifici destinati ad uso giudiziario di Salerno, chiedendo notizie riguardo i tempi necessari all'ultimazione del nuovo plesso ed alla paventata soppressione, nell'ambito di una ulteriore revisione della geografia giudiziaria, della corte d'appello.
  Con riferimento ai tempi necessari alla compiuta ultimazione della cosiddetta «cittadella della giustizia» va, preliminarmente, evidenziato che – come noto – la programmazione e la realizzazione di edifici pubblici destinati ad uso giudiziario involge l'intervento di molteplici attori istituzionali, soprattutto quando si tratti della nuova edificazione di strutture complesse, destinate alla concentrazione di tutti gli uffici nel medesimo contesto edilizio.
  I lavori di realizzazione del nuovo plesso giudiziario di Salerno, che risponde ad esigenze di razionalizzazione degli spazi e della spesa, anche al fine di contenere gli ingenti oneri per locazioni passive, sono ormai avviati alla conclusione ed alcuni edifici sono stati già in parte consegnati all'amministrazione.
  Rappresento, difatti, che la competente articolazione ministeriale ha riferito come – secondo informazioni acquisite dai capi degli uffici giudiziari – entro il corrente anno 2016 avranno inizio le operazioni di trasloco nei nuovi locali di alcuni uffici del settore civile e fallimentare del tribunale ordinario di Salerno.
  Ha, altresì, evidenziato la direzione generale delle risorse e delle tecnologie che il tempo necessario al completamento delle operazioni di trasferimento dipenderà dalle modalità organizzative che saranno adottate al fine di garantire la continuità del servizio e delle attività giudiziarie nel corso dei medesimi interventi.
  Per quanto attiene alle opere di completamento di parti della cittadella della giustizia non ancora terminate, gli uffici competenti hanno evidenziato come, in seguito alla concessione di finanziamenti per l'importo di circa 26.500.000 euro, sono stati appaltati e affidati da parte del comune di Salerno i lavori del secondo stralcio esecutivo del progetto, la cui ultimazione è prevista entro la fine del prossimo anno.
  Gli interventi di completamento riguardano, in particolare, la definizione edilizia e impiantistica dei fabbricati assegnati alla Corte d'appello, alla procura generale presso la corte d'appello, al tribunale di sorveglianza e alla procura della Repubblica.
  La completa esecuzione dei lavori necessari per la realizzazione degli impianti di sicurezza e protezione delle strutture ricadenti nel secondo stralcio funzionale del nuovo complesso e quelli inerenti al trasloco degli uffici potrebbe – secondo quanto prospettato – comportare il differimento della completa utilizzazione della cittadella giudiziaria sino ai mesi estivi del 2018.
  In considerazione della pluralità delle concorrenti competenze dei diversi soggetti istituzionali coinvolti nel procedimento di ultimazione dell'opera pubblica, si rassicura l'interrogante che il Ministero della giustizia porrà in essere, con la massima tempestività, tutte le attività di propria competenza necessarie ad assicurare la completa destinazione ad uso giudiziario della nuova struttura.
  Con riferimento, invece, alla questione relativa alla soppressione della corte d'appello salernitana, si osserva quanto segue.
  Come noto, il Ministero della giustizia ha ormai consolidato il processo di adeguamento della geografia giudiziaria conseguente al riordino complessivo degli uffici di primo grado, disposto con l'adozione dei decreti legislativi n. 155 e 156 del 7 settembre 2012, e successive modificazioni.
  La revisione dei tribunali ordinari ha costituito una delle più rilevanti riforme strutturali degli ultimi anni, comportando un significativo incremento di efficienza del sistema giudiziario attraverso il recupero di economie di scala e, soprattutto, il miglioramento dei tempi e della qualità delle decisioni giudiziarie in virtù della promozione del principio di specializzazione.
  La riforma ha, certamente, avviato un significativo processo di risparmio di spesa, in corso di progressiva implementazione e verifica, così come sono oggetto di continuo monitoraggio gli effetti degli interventi attuati, anche al fine di individuare possibili rimedi correttivi alle criticità evidenziate nella fase attuativa.
  Il processo di revisione della geografia giudiziaria è, pertanto, sottoposto ad una verifica progressiva, ed è ulteriormente orientato alla ridefinizione degli uffici di secondo grado.
  Con riferimento agli uffici distrettuali, difatti, l'analisi dei dati statistici evidenzia che la distribuzione dei carichi di lavoro presso le singole corti di appello è estremamente eterogenea, sia per il settore civile che per il settore penale, con disequilibrata distribuzione degli affari tra gli uffici.
  Si è imposta, pertanto, l'esigenza di nuovi interventi in materia di geografia giudiziaria, con specifico riferimento all'assetto degli uffici di secondo grado.
  A tal fine ho, pertanto, istituito una apposita commissione di studio alla quale sono state demandate attività di analisi ed indagine, finalizzate alla formulazione di proposte normative, nella generale prospettiva dell'aggiornamento e della razionalizzazione del sistema secondo i principi dettati dalla Carta costituzionale, e con l'obiettivo dell'efficienza nella resa di giustizia, anche con specifico riferimento allo sviluppo del processo di revisione della geografia giudiziaria.
  In questa prospettiva, la commissione ha elaborato un intervento che si propone di portare a compimento il processo di razionalizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, finalizzato ad incrementare anche l'efficienza degli uffici di secondo grado e a realizzare risparmi di spesa pubblica, attraverso la ridefinizione dell'assetto territoriale dei distretti delle corti di appello, anche mediante l'attribuzione di circondari di tribunali appartenenti a distretti limitrofi, secondo i criteri oggettivi dell'estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e dell'indice delle sopravvenienze.
  Oltre che di tali criteri – e nella prospettiva indicata dall'onorevole interrogante – lo studio della commissione ha considerato la specificità territoriale del bacino di utenza, inclusa la peculiare situazione infrastrutturale, nonché la misura dell'impatto del riassetto degli uffici sulle esigenze di contrasto dei fenomeni criminali come connotati nei singoli territori di riferimento, nella ricerca di un bilanciamento tra i vari interessi coinvolti che consenta di individuare le soluzioni più adatte a migliorare l'efficienza della giustizia al servizio del cittadino.
  Nella prospettiva di assicurare il più ampio confronto istituzionale e di acquisire ulteriori elementi di riflessione, la commissione ha svolto anche opportune interlocuzioni con il Consiglio superiore della magistratura, il Consiglio nazionale forense, l'Associazione nazionale dei magistrati.
  All'esito dei lavori e tenuto conto del fatto che le proposte formulate si offrono al più ampio dibattito, politico ed istituzionale, ulteriori valutazioni potranno essere sottoposte all'esame del Governo per l'avvio del percorso parlamentare delle opportune iniziative normative.
  Il contenuto tecnico dei progetti normativi che prenderanno progressivamente forma dovrà, pertanto, essere ancora delineato e più ampiamente discusso, soprattutto in riferimento a specifiche realtà territoriali.
Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mafia

diritto dell'individuo

reato