ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12138

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 571 del 17/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 17/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12138
presentato da
DI STEFANO Marco
testo di
Mercoledì 17 febbraio 2016, seduta n. 571

   MARCO DI STEFANO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   il diritto alle cure sanitarie trova il suo fondamento nell'articolo 32 della Costituzione che recita «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività»;
   il servizio sanitario nazionale garantisce quindi il diritto alle cure, attraverso le regioni; si tratta di un diritto, stabilito fin dagli anni ’50, dalla normativa italiana;
   la legge 4 agosto 1955, n. 692 recita che «l'assistenza sanitaria deve essere fornita, indipendentemente dalla sua durata, alle persone colpite da malattie specifiche della vecchiaia» principio ribadito nel decreto del Ministro del lavoro del 21 febbraio 1956, nella legge 12 febbraio 1968 n. 132, articolo 29 e nella legge 13 maggio 1978, n. 180;
   negli anni Novanta sono state costituite le residenze sanitarie assistenziali, strutture finalizzate a fornire ospitalità, prestazioni sanitarie e assistenziali di recupero a persone anziane non autosufficienti, persone colpite da malattie inguaribili o invalidanti, malattie psichiatriche, morbo di Alzheimer e altro; cioè tutte quelle patologie non assistibili a domicilio e non che necessitano di ricovero in strutture di tipo ospedaliero o nei centri di riabilitazione;
   in base alla normativa regionale vigente (deliberazione della giunta regionale n. 98/2007, deliberazione della giunta regionale n. 173/2008, deliberazione della giunta regionale n. 933/2014), la diaria giornaliera per l'ospitalità in residenza sanitaria assistenziale (RSA) è ripartita nel modo seguente: 50 per cento è a carico del Fondo sanitario nazionale, il 50 per cento a carico dell'assistito, con la eventuale compartecipazione del comune di residenza, per chi ne ha diritto; è previsto l'accesso al contributo di integrazione della retta per l'utente;
   hanno diritto al contributo comunale gli utenti Rsa che hanno un reddito annuale I.S.E.E. (indicatore della situazione economica equivalente) pari a un importo non superiore a euro 13.000,00, calcolato secondo quanto stabilito dall'articolo 6 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013, sul prestazioni socio-sanitarie;
   le regioni rimborsano ai comuni una quota parte della somma effettivamente spesa per l'integrazione delle quote degli utenti aventi diritto. Tali stanziamenti regionali destinati ai rimborsi sono definiti annualmente con legge di bilancio;
   si apprende dai media che la regione Lazio ha effettuato un sostanziale taglio al fondo che serviva a rimborsare i comuni laziali per le spese sostenute per l'ospitalità dei degenti nelle Rsa;
   tale decurtazione provocherà seri problemi ai bilanci dei comuni del Lazio perché la dotazione finanziaria, che fino a 2014 era di 60 milioni di euro, nel 2015 si è ridotto a soli 15 milioni di euro, fondi che i comuni del Lazio avevano già anticipato e che quindi non si vedranno restituire;
   di conseguenza, i comuni, non potendo più pagare, metteranno in crisi le famiglie delle persone ospitate che si vedranno costretti a riportarle a casa pur essendo persone malate;
   di conseguenza, la notevole diminuzione di pazienti ricoverati costringerà le Rsa a collocare in cassa integrazione il personale sanitario e ausiliario in esubero;
   dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali dipende il Fondo nazionale per le politiche sociali (Fnps), fonte nazionale di finanziamento specifico degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie, così come previsto dalla legge quadro di riforma del settore, la legge n. 328 del 2000;
   il fondo, in particolare, va a finanziare un sistema articolato di piani sociali regionali e piani sociali di zona che descrivono, per ciascun territorio, una rete integrata di servizi alla persona, rivolti all'inclusione dei soggetti in difficoltà o, comunque, all'innalzamento del livello di qualità della vita;
   le risorse contenute nel Fnps finanziano due aree d'intervento: da una parte, riguardo trasferimenti economici alle persone e famiglie che vengono gestiti attraverso dall'altra, contribuiscono a finanziare la rete integrata di servizi sociali territoriali; questa parte viene ripartita tra le regioni che, a loro volta, ed in base alle proprie normative e programmazioni sociali, attribuiscono le risorse ai comuni. Sono questi ultimi gli enti responsabili dell'erogazione dei servizi ai cittadini organizzati e programmati all'interno dei piani sociali di zona, dentro i quali, più comuni possono associarsi per una gestione integrata dei propri servizi;
   a fronte del proprio ruolo di capofila della filiera di finanziamento, il Ministero si occupa di monitorare sia l'andamento della spesa per trasferimenti monetari, sia della spesa territoriale per servizi;
   il decreto ministeriale del 7 maggio 2014 recante la ripartizione delle risorse finanziarie afferenti al Fondo per le non autosufficienze per l'anno 2014, destina alla regione Lazio 30.022.000 euro;
   il decreto ministeriale del 14 maggio 2015, recante la ripartizione delle risorse finanziarie afferenti al Fondo per le non autosufficienze per l'anno 2015, destina alla regione Lazio 35.217.000 euro;
   pertanto, rispetto l'anno precedente, si è verificato un aumento di 5.249.000 euro, che non giustifica la riduzione dei fondi che la regione Lazio destina ai comuni per le Rsa;
   stante la figura di capofila della filiera di finanziamento dei progetti di cui in premessa, attraverso la gestione del Fondo nazionale per le politiche sociali che riveste il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Governo di quali elementi disponga circa l'andamento della spesa relativa alla rete integrata dei servizi sociali e socio-sanitari in particolare nella regione Lazio, e se questo sia conforme ai criteri dettati dalle aree d'intervento del Fnps, nonché ai decreti ministeriali di riparto del fondo. (4-12138)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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