ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11969

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 562 del 04/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: FRUSONE LUCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/02/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 04/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 04/02/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11969
presentato da
FRUSONE Luca
testo di
Giovedì 4 febbraio 2016, seduta n. 562

   FRUSONE e LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   «Salviamo l'Albaneta di Montecassino»: con questo slogan-obiettivo, alcune associazioni storiche, culturali ed ambientalistiche di Cassino, ma anche (con petizioni su internet) migliaia di cittadini di tutta Italia e del mondo, si stanno mobilitando per impedire che un «Villaggio di Natale», con ingresso a pagamento – organizzato da un imprenditore privato grazie al contratto d'affitto di una vasta area «agricola», stipulato con i monaci dell'abbazia benedettina – possa trasformare irrimediabilmente ed «oltraggiare» un'area naturalistica e storica di valore mondiale, che – tra il gennaio e il maggio 1944 – è stata teatro di una delle più lunghe e sanguinose battaglie della seconda guerra mondiale;
   quest'area, da oltre 70 anni, è territorio sacro per oltre venti popoli: anzitutto per i polacchi, che proprio qui hanno il cimitero dei caduti e altri monumenti che ricordano il sacrificio dei loro soldati («i papaveri di Montecassino sono più rossi per il sangue polacco», dice una loro famosa canzone); ma anche per americani, britannici, neozelandesi, indiani, nepalesi, e altri che – prima e dopo il controverso bombardamento aereo dell'abbazia (15 febbraio 1944) – sono morti a migliaia nei tentativi di sfondare in questa zona la linea Gustav: era principale sbarramento difensivo creato dai tedeschi (anch'essi qui morti a migliaia) nell'Italia centrale, da Ortona a Minturno, per impedire agli alleati anglo-americani la liberazione di Roma;
   «è come se – con la scusa di un presepe “artistico” – si volessero mettere bancarelle, vendere salsicce e organizzare giochi e concerti “dal vivo” sulla sabbia di Omaha Beach, in Normandia», dicono i protagonisti di questa mobilitazione, che si è già tradotta in una denuncia alla procura della Repubblica di Cassino, con la richiesta di «sequestro immediato» dei lavori in corso;
   l'area minacciata di un uso privatistico e commerciale è in un piccolo altopiano, a circa un chilometro dall'abbazia fondata nel 529 d.C. da S. Benedetto (ricostruita dopo la guerra, dallo Stato italiano, «com'era e dov'era»). Vi si trovano i ruderi di Santa Maria dell'Albaneta: era un monastero (fondato nel secolo XI), annesso a quello di Montecassino; vi aveva studiato da ragazzo San Tommaso d'Aquino, e vi aveva poi soggiornato anche Sant'Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti. Durante la seconda guerra mondiale, i tedeschi lo utilizzarono come caposaldo, e, proprio sul pianoro dell'Albaneta, il 19 marzo 1944 arrivarono, dopo un ardimentoso percorso montano (la «Cavendish Road»), una quarantina di carri armati Alleati, poi respinti, dopo l'iniziale sorpresa, dai tedeschi;
   tutt'intorno all'Albaneta si trovano altri monumenti e cippi (obelisco, croce di ferro, carro armato polacco, casa del dottore, grotta del comando tedesco, e altro) e, soprattutto, il cimitero militare polacco, dove riposano i resti di 1.052 soldati e del loro comandante, il generale Anders. È un'area, dunque, non solo di straordinaria bellezza naturalistica, ma soprattutto da preservare, a scopo anche didattico, in memoria di tutti quelli che, com’è inciso sull'obelisco in cima alla famosa «quota 593», hanno combattuto e sono morti «per la nostra e la loro libertà»;
   proprio per questo, per accedere liberamente al «Percorso della battaglia» (lungo circa 4 chilometri), il 2 luglio 2015 era stato ufficialmente inaugurato dal Presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, dall'abate di Montecassino, dom Donato Ogliari, e dal sindaco di Cassino, Giuseppe Petrarcone, un varco solo pedonale, per visite guidate e per turisti di ogni parte del mondo. In questi giorni, invece, l'ingresso all'area dell'Albaneta e ad alcuni dei monumenti polacchi è impedito da un cancello e da una rete metallica; un'altra rete blocca l'accesso, dalla pianura, alla Cavendish road;
   utilizzando il contratto d'affitto recentemente stipulato per la gestione agricola per vent'anni del territorio dell'Albaneta (circa 350 ettari) di proprietà dell'Abbazia di Montecassino, un imprenditore locale ha infatti deciso di creare proprio qui un «Villaggio di Babbo Natale a Montecassino», reclamizzando, oltre al presepe tra i ruderi del monastero dell'Albaneta, «un'area ristoro», una «casa di Babbo Natale», «intrattenimenti musicali», «tiro con l'arco», un «mercatino»..., subordinando l'ingresso a tutta l'area al pagamento di un biglietto (3-6 euro);
   sono già stati tagliati alberi di alto fusto, stesi cavi elettrici per luminarie e creati con ruspe e ghiaia nuovi sentieri verso improbabili «boschi incantati», nei quali c’è anche pericolo di ordigni inesplosi;
   le associazioni ambientalistiche si sono già rivolte alla magistratura, e hanno sollecitato l'intervento (nell'ambito delle rispettive competenze), ma anche prese di posizione «politiche» e «morali» da parte del comune di Cassino, della regione Lazio, della Sovrintendenza ai beni architettonici e paesaggistici, dell'Ente parco degli Aurunci (che ha la gestione di gran parte del territorio inserito nel monumento naturale di Montecassino), delle ambasciate interessate, del vescovo della Diocesi di Sora-Cassino e, soprattutto, dello stesso dom Donato Ogliari, nuovo abate del monastero più famoso al mondo;
   l'obiettivo finale di questa mobilitazione è di evitare altri oltraggiosi usi di questo territorio, promuovendo ufficialmente presso l'Unesco la candidatura a «patrimonio dell'umanità» dell'abbazia di Montecassino e dei suoi luoghi storici della seconda guerra mondiale;
   l'Abbazia e il suo stesso territorio sono patrimonio della collettività e in quanto tale hanno ricevuto sostegno economico da parte dello Stato italiano, nonché Paesi esteri e fondi dall'Unione europea –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritengano che la situazione sia particolarmente critica, sia per la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio naturale dell'area interessata; oltreché per le persone, nonché della memoria storica/culturale, tenuto anche conto della forte mobilitazione di associazioni e cittadini;
   considerato che il sito è patrimonio storico-culturale della collettività, come sia stato possibile che, privatamente l'abbazia abbia affidato, tramite contratto di locazione, la gestione dell'area Albaneta per fini ludici e ricreativi, nonché a scopo di lucro, ad un imprenditore senza i vari pareri istituzionali a cui è sottoposta, per vincolo, l'area naturalistica;
   se i Ministri interrogati non ritengano opportuno, per quanto di competenza, attivare urgenti controlli e iniziative affinché l'ingente patrimonio culturale e naturale di cui in premessa non venga irrimediabilmente deturpato dal progetto non studiato e non pianificato di un turismo di massa, a giudizio degli interroganti, per nulla culturale, messo in atto con l'evento di un «Villaggio di Natale»;
   se il Governo intenda verificare la presenza di ordigni inesplosi all'interno e nei pressi dell'area Albaneta, al fine di garantire la sicurezza di cittadini e turisti. (4-11969)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza pubblica

patrimonio architettonico

protezione dell'ambiente