Legislatura: 17Seduta di annuncio: 559 del 01/02/2016
Primo firmatario: DI MAIO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/02/2016
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 01/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 11/10/2016 BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
SOLLECITO IL 29/03/2016
SOLLECITO IL 15/06/2016
SOLLECITO IL 29/07/2016
RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/10/2016
CONCLUSO IL 11/10/2016
LUIGI DI MAIO. —
Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
nell'aprile 2012 il comune di Casapesenna (Caserta) è stato sciolto per infiltrazioni mafiose secondo quanto previsto dall'articolo 143 del testo unico sugli enti locali;
secondo quanto si apprende dalle fonti di stampa dell'epoca e secondo quanto segnalato, all'interrogante, a Casapesenna la commissione d'accesso per accertare eventuali infiltrazioni della camorra era stata inviata dalla prefettura di Caserta nel febbraio 2012 dopo l'arresto del sindaco Fortunato Zagaria, accusato dalla direzione distrettuale antimafia di violenza privata nei confronti del suo predecessore Giovanni Zara aggravata dall'aver agito per favorire un clan camorristico, quello facente capo all'ex latitante Michele Zagaria, arrestato nel dicembre 2011 dopo quasi sedici anni di latitanza;
secondo quanto si apprende da fonti di stampa e secondo quanto segnalato all'interrogante, già qualche giorno dopo l'arresto dell’ex primo cittadino lo scioglimento era stato causato dalle dimissioni di 13 consiglieri comunali, ma in seguito la delibera del Consiglio dei ministri ha confermato la presenza dei condizionamenti posti in essere dal clan Zagaria; un pentito, Roberto Vargas, aveva parlato dell'ex sindaco Fortunato Zagaria come «un pupazzo nelle mani del boss»;
anche la scoperta dei due bunker in uso a Zagaria nel periodo della latitanza, dotati di sistemi di comunicazione sofisticati ed estesi in tutto il paese, testimoniavano l'enorme numero di fiancheggiatori di cui il boss poteva godere. Gli stessi lavori per realizzare il bunker, secondo i pm della direzione distrettuale antimafia non potevano essere stati realizzati senza collusioni in comune;
nel successivo mese di maggio 2014 si sono svolte le elezioni comunali che hanno visto la vittoria di Marcello De Rosa. Secondo quanto si apprende da fonti di stampa e secondo quanto segnalato all'interrogante, nelle ultime settimane la direzione distrettuale antimafia avrebbe accertato che tra lui e il suo predecessore Fortunato Zagaria, sospettato di aver favorito il clan dei Casalesi, vi erano continui contatti telefonici dal tono confidenziale durante i quali l'ex sindaco dispensava al candidato consigli, che spesso apparivano anche delle vere e proprie direttive;
sempre secondo fonti di stampa e segnalazioni all'interrogante, gli inquirenti, alla luce degli appuntamenti presi subito dopo le elezioni, sarebbero indotti a ritenere l'esistenza di una relazione di subordinazione da parte di De Rosa nei confronti di Zagaria; nelle intercettazioni, vi sarebbe addirittura un SMS di De Rosa all'indirizzo di Fortunato Zagaria dal seguente contenuto: «Sei un grande grazie»;
nel corso del mese di gennaio 2016, la lista civica di opposizione avrebbe deciso di dimettersi dal consiglio comunale, chiedendo anche ai subentranti di rinunciare alla surroga. Tale decisione sarebbe stata assunta dopo la pubblicazione delle citate interrogazioni che dimostrerebbero la totale contiguità tra l'amministrazione sciolta nel 2012 e l'attuale. Se si disponesse un nuovo scioglimento del consiglio comunale sarebbe il quarto negli ultimi anni;
è evidente come la diffusione a mezzo stampa delle notizie sopra riportate non può che gettare ulteriore discredito sull'amministrazione di un territorio da anni martoriato dall'infiltrazione camorristica –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto illustrato in premessa e se non ritenga, per quanto di competenza, di avviare iniziative finalizzate alla verifica della sussistenza dei presupposti per procedere nuovamente allo scioglimento del consiglio comunale di Casapesenna ai sensi di quanto previsto dall'articolo 143 del testo unico degli enti locali. (4-11883)
Risposta. — Con l'interrogazione in esame si richiama l'attenzione del Ministro dell'interno su un'asserita situazione di subordinazione dell'attuale sindaco di Casapesenna rispetto al precedente capo dell'amministrazione comunale, a tutt'oggi sottoposto a procedimento penale per concorso in violenza privata commessa con l'aggravante (agevolazione di associazione di tipo mafioso) di cui all'articolo 7, comma 1, del decreto-legge n. 152 del 1991, convertito con legge n. 203 del 1991.
Al riguardo l'interrogante, ricordando i ripetuti scioglimenti della civica assise di Casapesenna per infiltrazioni o condizionamenti di tipo mafioso, chiede di verificare la sussistenza dei presupposti per l'adozione di un nuovo, analogo provvedimento di rigore nei confronti dell'attuale amministrazione di quel comune.
Si rappresenta che, effettivamente, il consiglio comunale di Casapesenna è stato sciolto più volte nel corso degli anni – in particolare nel 1991, nel 1996 e nel 2012 – per collegamenti, diretti o indiretti, con la criminalità organizzata.
L'attuale amministrazione si è insediata a seguito delle consultazioni amministrative del 25 maggio 2014, al termine della gestione commissariale dell'ente, ai sensi – appunto – dell'articolo 143 del testo unico degli enti locali.
Si riferisce inoltre che, nell'ambito dell'attività di monitoraggio esperita sugli organi elettivi con l'ausilio delle forze di polizia, alcuni dei fatti segnalati nell'interrogazione sono tuttora al vaglio dell'autorità giudiziaria.
Si assicura infine che la situazione del Comune di Casapesenna è attentamente monitorata dalla prefettura di Caserta che continuerà a seguire gli sviluppi delle vicende evidenziate, nell'esercizio delle proprie prerogative e nei limiti delle competenze dettate dalla legge.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Gianpiero Bocci.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):mafia
consiglio dei ministri
amministrazione locale