ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11781

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 554 del 25/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: NASTRI GAETANO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 25/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 25/01/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11781
presentato da
NASTRI Gaetano
testo di
Lunedì 25 gennaio 2016, seduta n. 554

   NASTRI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto risulta da un articolo pubblicato dal quotidiano economico  Il Sole 24 ore, il 22 gennaio 2016, i prezzi bassi delle materie prime, la posizione debitoria (domestica ed estera) meno sostenibile di diversi Paesi emergenti e la riemersione della violenza politica segneranno l'anno in corso in modo negativo e avranno un impatto sfavorevole sull’export italiano, che già è stato costretto, per via dell'aumento del rischio, a registrare nel 2015 5 miliardi di euro in meno, per le minori esportazioni;
   le suindicate rilevazioni, emergono da un rapporto della Sace (la società del gruppo Cassa depositi e prestiti, che offre alle imprese un'ampia gamma di prodotti assicurativi e finanziari per l'esportazione), che ha analizzato, grazie ad un sistema di sei rating, la situazione complessiva, connessa ai profili di rischio in corso, affrontati da esportatori, finanziatori, investitori industriali e appaltatori al di là dei confini nazionali: dal mancato pagamento, (valutato rispetto a una controparte sovrana, corporate o bancaria) al rischio di esproprio e violazioni contrattuali, fino al pericolo di guerra e disordini civili;
   la Sace evidenzia a tal fine che le mutazioni geopolitiche ed economiche in corso, a livello globale, rappresentano solo l'ultimo segnale della rapidità con cui i mercati ne prendono atto, consapevoli della volatilità con la quale si caratterizzerà l'anno in corso, ed i rischi dei trend che determineranno i cambiamenti favorevoli o meno sui diversi Paesi;
   a registrare sul fronte credito un significativo peggioramento per il rischio sovrano sono, tra i Paesi avanzati: Grecia e Giappone, mentre Brasile, Libia, Russia e Venezuela si segnalano tra le economie emergenti, mentre, quanto ai rischi bancari e corporate, tra i Paesi che si caratterizzeranno per una performance negativa si segnalano: Bielorussia, Nigeria e Tunisia;
   la geografia del rischio ha dunque subito mutamenti secondo il documento della Sace e sta scontando anche l'impatto di altre variabili, a cominciare dai bassi prezzi delle materie prime, particolarmente insidiosi per le economie poco diversificate; in particolare, evidenzia il rapporto, nove economie (pari al 7 per cento dell’exort italiano) stanno peggiorando i propri fondamentali per via dell'andamento del costo delle commodity, tra le quali spiccano Algeria, Arabia Saudita e Venezuela, a cui si aggiungono ulteriori profili di criticità che si rinvengono, inoltre, da una variazione ascrivibile, anche all'indebolimento dei conti pubblici nei Paesi emergenti;
   secondo gli analisti della Sace, le ricadute per gli operatori italiani, in base alle suesposte rilevazioni, si configureranno nei mancati pagamenti che si registreranno in quei Paesi in cui l'attuazione di politiche fiscali restrittive, messe in campo per invertire la tendenza di accumulo del debito, non sia praticabile o laddove la sostenibilità debitoria sia già in parte compromessa; su tutti si citano: Brasile, Mongolia e Ghana; mentre, quanto all'ultimo tassello (ovvero l'impatto collegato alla geopolitica e alla riemersione del terrorismo), le aree più colpite sono il Medio Oriente e l'Africa sub-sahariana;
   le suindicate osservazioni, contenute all'interno del rapporto della Sace, a giudizio dell'interrogante, destano preoccupazione con riferimento ai possibili rischi negativi che si determinerebbero per il sistema delle imprese italiane che operano sui mercati esteri, considerata l'importanza sia dal punto di vista economico-finanziaria, che dell'immagine legata al « made in Italy», essendo il nostro Paese attualmente (con una quota di mercato pari al 2,8 per cento), l'ottavo Paese esportatore al mondo e tra i più avanzati che, «nella globalizzazione, hanno conservato maggiori quote di mercato a livello internazionale»;
   al riguardo, l'interrogante evidenzia come i (modesti) segnali di ripresa complessiva per il nostro Paese, registrati nel 2015 determinati da una serie di fattori economici congiunturali, a livello mondiale, unitamente alle decisioni di politica monetaria adottate dalla Banca centrale europea, attraverso il quantitative easing, a cui si aggiunge il calo del prezzo del greggio ed il rincaro del dollaro, hanno causato una spinta favorevole sulle imprese italiane all'estero, il cui impatto visibile è anche riscontrabile nella crescita del Pil nazionale;
   a fronte di tali considerazioni, a giudizio dell'interrogante, risulta pertanto di estrema importanza tutelare il comparto delle imprese che operano all'estero, esaminando al contempo, dal punto di vista politico ed economico, il rapporto della Sace in precedenza richiamato, anche e soprattutto al fine di conoscere le eventuali contromisure che il Governo intenda intraprendere per fronteggiare i possibili rischi di diversa natura, derivanti dagli effetti legati alla crisi dei Paesi emergenti e sostenere al contempo, le esportazioni italiane all'estero –:
   quali orientamenti il Ministro interrogato intenda esprimere, con riferimento a quanto esposto nella premessa;
   se ritenga condivisibile il documento predisposto dalla Sace, secondo cui, per le imprese italiane che esportano sui mercati internazionali, le situazioni più problematiche in termini di mancati pagamenti si registreranno in quei Paesi in cui l'attuazione di politiche fiscali restrittive non sarà praticabile o laddove la sostenibilità debitoria sia già in parte compromessa, come, ad esempio, secondo quanto sostiene la Sace, Brasile, Mongolia e Ghana, a cui si aggiungono aree quali il Medio Oriente e l'Africa sub-saharilm, a forte impatto collegato alla geopolitica e alla riemersione del terrorismo;
   in caso affermativo, quali iniziative urgenti e necessarie il Ministro interrogato, per quanto di competenza, intenda intraprendere al fine di sostenere il settore legato alle esportazioni delle imprese italiane, nei mercati in precedenza richiamati ed evitare rischi finanziari e d'immagine per le aziende del nostro Paese che operano in quelle aree;
   se il Ministro interrogato sia in possesso di ulteriori elementi utili concernenti la situazione geopolitica ed economica dei suindicati Paesi emergenti, in grado di rilevare le condizioni esistenti all'interno di essi e, in caso affermativo, se non intenda fornire chiarimenti sui rischi per le imprese italiane che operano in tali mercati. (4-11781)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

ribasso dei prezzi

impresa estera

crescita economica