ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11747

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 551 del 20/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: VILLAROSA ALESSIO MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2016
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2016
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2016
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2016
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2016
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2016
DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 20/01/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11747
presentato da
VILLAROSA Alessio Mattia
testo di
Mercoledì 20 gennaio 2016, seduta n. 551

   VILLAROSA, D'UVA, MARZANA, GRILLO, LOREFICE, MANTERO, CECCONI, COLONNESE e DIENI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   la Sicilia, insieme ad altre regioni italiane, è sottoposta a piano di rientro finalizzato a verificare la qualità delle prestazioni ed a raggiungere il riequilibrio dei conti dei servizi sanitari regionali. Il Ministero della salute, attraverso il SIVEAS, affianca le regioni in questa difficile operazione, cercando di aiutare gli enti regionali, anche quelli a statuto speciale come la Sicilia, al raggiungimento degli obiettivi previsti dai piani di rientro;
   considerato il difficilissimo compito di rimettere in equilibrio il sistema di salute pubblica tra deficit finanziario ed erogazione di livelli essenziali di assistenza, appare abbastanza singolare la riflessione generica sul contenimento della spesa associata a comportamenti discutibili di alcuni direttori generali e di quello dell'ASP Messina in particolare;
   tutte le organizzazioni sindacali denunciano da tempo la scarsa disponibilità, del direttore generale dell'ASP di Messina, dottore Gaetano Sirna, ad un confronto costruttivo e utile ai fini della partecipazione delle parti ai processi di riorganizzazione dell'azienda e più volte, lo stesso direttore generale dottore Sirna è stato condannato dai tribunali della Repubblica Italiana;
   dal sito fialsmessina.it, il 22 gennaio 2015, si apprende la notizia della condanna, per condotta antisindacale, dell'azienda sanitaria provinciale di Messina, condanna che prevede l'annullamento delle determinazioni assunte per disciplinare la procedura di mobilità interna, volontaria e d'ufficio, nonché l'obbligo di astenersi in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi, oltre alla rifusione delle spese giudiziali;
   il tribunale, il 21 gennaio 2015, ha condannato l'ASP di Messina alla rifusione delle spese giudiziali, liquidata in euro 1.095,00 per compensi professionali, oltre i.v.a., c.p.a. e rimborso spese generali;
   in data 28 gennaio 2015 anche il tribunale amministrativo regionale, sezione staccata di Catania, ha accolto il ricorso n. 1941 del 2014 presentato dalla F.I.A.L.S. condannando l'azienda sanitaria provinciale di Messina alla rifusione delle spese di lite, liquidate in complessivi 1.000 euro oltre accessori di legge se dovuti;
   in data 13 febbraio 2015 il direttore generale dell'ASP Messina, dottore Gaetano Sima, dispone una nuova attivazione procedura mobilità interna del personale infermieristico in via prioritaria volontaria ed in subordine d'ufficio, reiterando, di fatto, un atto già giudicato negativamente da ben due tribunali;
   in data 23 dicembre 2015 il tribunale di Messina, sezione lavoro, dispone la cessazione degli effetti della determina datata 1o ottobre 2015 con la quale si disponeva la chiusura definitiva della Comunità terapeutica assistita (Cta) di Oliveri (ME) condannando inoltre, e per l'ennesima volta, il direttore generale dottore Sirna per condotta antisindacale;
   in data 29 dicembre 2015 il primo firmatario del presente atto è andato presso la Comunità terapeutica assistita di Oliveri per verificare di persona la segnalazione ricevuta che riferiva la totale inosservanza di quanto disposto dal tribunale di Messina, sezione lavoro;
   il primo firmatario del presente atto resosi conto della volontà del dirigente medico responsabile della CTA di Oliveri di osservare ed implementare la delibera del 1o ottobre 2015 annullata, di fatto, in data 23 dicembre dal tribunale di Messina sezione lavoro, ha chiamato i carabinieri e successivamente ha formalizzato regolare denuncia presso il comando dei carabinieri di Falcone;
   si è venuti a conoscenza, alcuni giorni dopo la visita della Comunità terapeutica assistita di Oliveri, che, proprio nell'intervallo temporale della visita del primo firmatario del presente atto, alle 10.06, è stata inviata una comunicazione, via mail alle organizzazioni sindacali, cercando di «sanare» la spinosa situazione venutasi a creare, nella quale si trasmetteva una nota del dottore Sirna che comunicava nuovamente, l'imminente chiusura della Comunità terapeutica assistita di Oliveri in data 31 dicembre, come previsto dalla determina poi annullata dal tribunale di Messina, reiterando la volontà di perseguire un comportamento condannato da un tribunale della Repubblica Italiana;
   in data 30 dicembre 2015, il dirigente medico responsabile della Comunità terapeutica assistita di Oliveri, dottoressa Montagnese, invia, tramite telegramma, una specie di ultimatum al congiunto dell'ultimo utente rimasto nella struttura e, facendo riferimento a ripetute comunicazioni verbali avvenute nei giorni precedenti, cerca di persuadere e convincere il congiunto dell'utente della Comunità terapeutica assistita a prelevare volontariamente il paziente dalla struttura di Oliveri entro le ore 12.00 del giorno seguente e, in caso di riscontro negativo, avrebbe trasferito l'utente presso una non precisata struttura residenziale simile a quella di Oliveri, facendo supporre agli interroganti che tale presa di posizione sia stata perpetrate anche ai danni delle famiglie degli altri utenti e che la struttura di Oliveri sia stata svuotata, implementando una metodologia decisamente discutibile, considerato il fatto che i pazienti con diagnosi psichiatrica o con patologie invalidanti, hanno, di diritto, un piano terapeutico diagnostico individualizzato che non rende le strutture di cura dei semplici contenitori strutturali «totalizzanti», e che i processi di dismissione ed accoglienza devono essere seguiti dall’equipe della struttura di dismissione e di nuova residenza. Oltre a ciò, la lontananza dai parenti e congiunti della nuova struttura di assegnazione crea gravi danni all'equilibrio di salute mentale dei pazienti in cura riabilitativa;
   successivamente, si è venuti a conoscenza ed in possesso di una comunicazione emessa dal direttore generare dottore Sirna in data 23 ottobre 2015 ed indirizzata alla Casa di solidarietà e accoglienza gestita da padre Insana, nella quale il direttore generale dottore Sirna fornisce dei dati diversi da quelli ricevuti dal primo firmatario del presente atto in risposta all'interrogazione n. 4-08314. Il dottore Sirna infatti afferma che le Comunità terapeutica assistita presenti in provincia di Messina sono cinque e non tre come scritto dalla Ministra Lorenzin;
   le CTA:
    Messina – Cittadella della Salute Mandalari;
    Naso;
    Terme Vigliatore;
    Oliveri;
    Saponara (a gestione privata da euro 122.717,00 al mese a vantaggio della Kennedy s.r.l);
   sempre nella medesima comunicazione del 23 ottobre 2015, il direttore generale dottore Gaetano Sirna, palesa l'intenzione di distribuire geograficamente le CTA in quanto la zona ionica della provincia di Messina evidenzia una carenza di tali strutture, ma stranamente, nella frase successiva lo stesso direttore generale individua a tale scopo il comune di Santa Domenica di Vittoria situato lontanissimo dalla costa ionica, ai piedi dell'Etna ad oltre 1.000 metri s.l.m. e vicinissimo a Randazzo che però è in provincia di Catania;
   in data 13 gennaio 2015, la Gazzetta del Sud, riporta la notizia di un nuovo «ricorso al TAR che potrebbe indurre anche la magistratura ordinaria ad aprire un'inchiesta per una convenzione che elude un appalto pubblico. Nel mirino del ricorso, presentato da un'azienda di ristorazione alla quale verrà preclusa la possibilità di partecipare a futuri bandi pubblici per il servizio mensa della nuova CTA, vi è la convenzione fra l'ASP Messina ed il Comune di Santa Domenica Vittoria, già approvata dai consiglieri del centro nebroideo, con cui si prevede l'apertura di una nuova CTA nel centro situato al confine con la provincia di Catania». Negli atti adottati ci sarebbero potenziali illegittimità legate al fatto che gli accordi fra pubbliche amministrazioni non possono avere natura economica onde evitare che sia aggirata la procedura ad evidenza pubblica. Per i ricorrenti, si legge nell'articolo della Gazzetta del Sud, l'ASP Messina avrebbe violato i principi generali in materia di affidamento di lavori pubblici, servizi e forniture oltre che quelli inerenti alla concorrenza, trasparenza, proporzionalità e pubblicità, considerato anche che l'ammontare dell'intero affare, 3 pasti al giorno, per 20 pazienti, per 10 anni, è stato calcolato e stimato in euro 835.500, decisamente molto fuori dalla soglia prevista per gli affidamenti diretti –:
   se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa riguardanti il comportamento più volte assunto dal direttore generale dottore Gaetano Sirna;
   se intenda procedere, nell'ambito dell'esame del piano di rientro dai disavanzi sanitari, ad un accurato controllo in merito alla gestione delle CTA private ed in particolare riguardo alla Kennedy s.r.l. beneficiaria di 1,5 milioni di euro annui per la gestione di 20 utenti/pazienti;
   se sia a conoscenza dell'esatto numero di CTA presenti in provincia di Messina;
   se intenda, per quanto di competenza, anche nell'ottica del contenimento della spesa, in particolare per le regioni sottoposte a piano di rientro, assumere iniziative per arginare il grave fenomeno di costi imposti al bilancio sanitario da atti che, finendo per reiterare atti già annullati con soccombenza dell'ente e pagamento delle spese giudiziali, provocano ulteriori aggravi di spesa e se tali costi siano oggetto di attenzione nell'ambito del tavolo di verifica del disavanzo sanitario;
   di quali elementi disponga circa lo stato di attuazione dei piano di rientro dai disavanzi sanitari in Sicilia e, in particolare, circa i profili gestionali e finanziari dell'ASP di Messina. (4-11747)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

spese sanitarie

personale infermieristico

sanita' pubblica