ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11714

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 550 del 19/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: MANNINO CLAUDIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 19/01/2016
Stato iter:
23/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/11/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/11/2016

CONCLUSO IL 23/11/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11714
presentato da
MANNINO Claudia
testo di
Martedì 19 gennaio 2016, seduta n. 550

   MANNINO e SARTI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   l'articolo 7 della legge 14 gennaio 2013 n. 10 reca disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale. Il decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, emanato il 23 ottobre del 2014, ha definito i principi ed i criteri direttivi per il censimento degli alberi monumentali. Tale decreto, nell'istituire l'elenco italiano degli alberi monumentali ne ha affidato la gestione all'ispettorato generale del Corpo forestale dello Stato;
   da recenti notizie di stampa (La Repubblica edizione Bologna del 12 gennaio 2016) si apprende che, lungo il torrente Savena, sono stati abbattuti 50.000 alberi, principalmente querce, frassini ed olmi su di una superficie di circa 2.700 metri quadrati. A tali stime, ufficiali, si affiancano quelle dell'organizzazione W.W.F. secondo la quale l'area interessata coprirebbe, verosimilmente, una superficie di 30.000 metri quadrati di vegetazione. Gli amministratori della zona avrebbero adottato tale taglio selettivo per pure esigenze di sicurezza, una misura necessaria per l'incolumità dei cittadini contro le esondazioni. Un'operazione di ordinaria pulizia nel perimetro di esondazione. L'area interessata ricade parzialmente sul territorio individuato come zona SIC-ZPS IT4050001 (siti di interesse comunitario/zone di protezione speciale) nell'ambito della rete Natura 2000;
   il taglio selettivo, oggetto dell'appalto vinto da tre ditte toscane con la formula «a compensazione» cioè a costo zero per il comune perché i lavori vengono pagati con il legname disboscato, ha invaso un'area SIC (sito di importanza comunitaria);
   il sindaco di Pianoro, Gabriele Minghetti, sul sito ufficiale del comune ha pubblicato una nota nella quale, al punto 5, attribuisce integralmente la responsabilità di tale sconfinamento all'azienda incaricata; l'errore involontario sarebbe da ricercarsi nella scarsa visibilità della segnaletica che avrebbe dovuto indicare l'inizio della zona protetta;
   il cambiamento climatico rappresenta una minaccia urgente e potenzialmente irreversibile per le società umane e per il pianeta. Gli alberi crescendo catturano anidride carbonica ed emettono ossigeno, permettendo la lotta al cambiamento climatico –:
   se i Ministri interrogati non ritengano opportuno promuovere, per quanto di competenza, un sopralluogo per verificare la consistenza del danno ambientale e paesaggistico dell'area SIC soggetta a «disboscamento involontario»;
   se non ritengano di dover promuovere un regime di maggior tutela di tali aree anche alla luce di quanto emerso nell'ultimo accordo mondiale sul clima (COP 21) orientato ad accelerare la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra;
   se la regione Emilia Romagna, in ottemperanza agli articoli 2 e 3 del decreto ministeriale citato in premessa, abbia provveduto ad aggiornare, con i nuovi criteri, l'elenco regionale degli alberi monumentali. (4-11714)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 novembre 2016
nell'allegato B della seduta n. 708
4-11714
presentata da
MANNINO Claudia

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, inerente l'abbattimento di alberi, alcuni dei quali citati come monumentali, avvenuta lungo le sponde del torrente Savena, nel comune di Pianoro, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dagli enti territoriali competenti, per quanto di competenza, si fa presente quanto segue.
  Secondo quanto riferito dall'amministrazione comunale di Pianoro, l'area oggetto di taglio lungo il torrente Savena ha interessato un’«area densamente antropizzata con vaste zone industriali (180 aziende/attività insediate frontalmente e a ridosso del fiume), residenziali (circa 2.500 abitanti equivalenti insediati frontalmente lungo il corso fluviale), infrastrutture (come la strada della futa e fondovalle Savena) e edifici pubblici».
  Il comune riporta che, a seguito delle forti precipitazioni avvenute nel primi mesi del 2013, ha provveduto a «disporre interventi di somma urgenza per fenomeni franosi sul territorio e per danni derivanti da esondazioni del Savena, di cui due oggetto di intervento congiunto con la protezione civile». Viene riferito infatti che «gli alberi di alto fusto caduti in alveo avevano, ..., occluso larga parte delle arcate dei ponti provocando la deviazione del percorso del fiume» e pertanto il comune, allertato dallo «stato di abbandono della vegetazione nelle aree vicine ai corsi d'acqua e di tutto l'ambiente circostante», ha messo in atto una serie di «azioni amministrative ... per cercare di salvaguardare il territorio e l'ambiente e di garantire nel contempo l'incolumità delle persone».
  Il comune chiarisce inoltre che «Il taglio delle alberature lungo il torrente Savena non ha riguardato 50.000 alberi e che nessuno di questi era catalogato come monumentale. Detto taglio è stato effettuato all'interno di aree di alveo attivo del torrente ed in area a rischio idraulico (delimitate nel Psai dell'autorità di bacino), dove una vegetazione di tipo arboreo matura – sviluppatasi a causa di decenni di non intervento – non è compatibile con la sicurezza idraulica né con il transito veicolare sulle strade in aree fortemente urbanizzate che costeggiano il corso d'acqua. Il bosco maturo dentro l'alveo favorisce l'erosione del fondo e la formazione di voragini laddove le piante vengono sradicate dalla corrente e di accumuli anomali in altre aree dell'alveo. I tronchi che viaggiano con le piene hanno effetti distruttivi su tutto ciò che incontrano nella loro corsa verso valle, e quando si fermano fra le pile dei ponti comunali creano dei veri e propri tappi nella sezione di deflusso facendo aumentare molto il rischio di alluvioni. Nei periodi di magra la presenza di alberature in alveo favorisce il ristagno dell'acqua e rallenta la fitodepurazione, contribuendo al proliferare delle alghe. Prima dei tagli di pulizia le alghe erano più abbondanti ma assai meno visibili. La pulizia del torrente, al contrario, favorisce l'ossigenazione dell'acqua nei periodi di magra. Il taglio raso, lasciando intatte le radici, permette il rinnovo della vegetazione e la ricrescita di piante giovani ed elastiche che aumentano la scabrezza dell'alveo. È questa, e non la presenza di grossi alberi, che contribuisce a rallentare le piene.».
  L'autorità comunale precisa, altresì, che l'azione amministrativa è stata condotta congiuntamente agli enti territoriali competenti, e che anche il responsabile del servizio tecnico bacino Reno, nelle valutazioni di merito dell'intervento autorizzato al comune di Pianoro, ha condiviso le azioni attuate dal comune medesimo. Quest'ultimo ha, quindi, confermato che i lavori effettuati nell'estate del 2014 sono stati realizzati sulla base di apposita autorizzazione del servizio tecnico bacino Reno, rientrando nella categoria degli interventi idraulici urgenti e di somma urgenza ex articolo 176 del decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 2010.
  Per quanto attiene l'affidamento dei lavori, il comune fa presente che l'intervento è stato effettuato ai sensi dell'articolo 125, comma 8, del decreto legislativo n. 163 del 2006 e posto in essere dall'Amministrazione mediante lavori in economia affidati con procedura negoziata, ai sensi dell'articolo 57, comma 2, lettera c) del citato decreto legislativo, nonostante l'articolo 125, comma 8, ne permettesse anche l'affidamento diretto.
  Il taglio degli alberi è stato effettuato a costo zero per l'amministrazione, che ha eseguito anche lavori di sistemazione dell'alveo del torrente Savena negli stessi tratti oggetto degli interventi di taglio selettivo della vegetazione, compensandoli con l'introito pari a 41.185,00 euro, quale corrispettivo per il valore del legname demaniale tagliato. Anche i lavori di sistemazione dell'alveo, consistenti nella sola movimentazione del materiale litoide depositatosi in accumuli e nella riprofilatura delle sponde, sono stati autorizzati dal responsabile del servizio tecnico bacino Reno con PG/2014/407809 del 3 novembre 2014.
  Con la delibera di giunta n. 1953/2014 del 22 dicembre 2014, della regione Emilia-Romagna, avente ad oggetto «Lavori urgenti nell'alveo del torrente Savena e affluenti minori volti al miglioramento dell'officiosità idraulica e alla riduzione del rischio di esondazione nei tratti compresi all'interno dei confini amministrativi del territorio comunale di Pianoro. Presa d'atto della copertura finanziaria e individuazione del soggetto attuatore sono state ratificate le autorizzazioni del servizio tecnico bacino Reno ed è stato individuato come soggetto attuatore dell'intervento il comune di Pianoro.
  La medesima amministrazione riferisce che, a seguito di monitoraggi condotti dalla regione e dall'università di Bologna, nell'area è stata riscontrata una «rapida ricrescita della vegetazione; il fiume si sta riprendendo piccoli spazi laterali, le sistemazioni post-taglio hanno rallentato l'erosione del fondo che metteva a rischio la stabilità dei ponti; è oggettivo che i tagli effettuati hanno scongiurato danni al territorio sia durante la piena del 20 settembre 2014 sia dopo la nevicata eccezionale avvenuta nel febbraio 2015, eventi che altrove hanno causato danni ingentissimi. Le piene recenti sono passate senza danni di sorta».
  Per quanto riguarda invece il taglio non autorizzato in area tutelata SIC/ZPS «Contrafforte Pliocenico», il comune riferisce «che lo stesso è conseguenza di un errore involontario della azienda incaricata dovuto alla scarsa segnaletica che indicava l'inizio della zona protetta e che, nel caso specifico, era praticamente invisibile. Il comune ha immediatamente interrotto i lavori e contestato formalmente lo sconfinamento. Il 23 ottobre 2014 tecnici comunali, provinciali e regionali hanno effettuato sopralluogo e concordato interventi di rinaturalizzazione prevedendo scavi di buche irregolari e piantumazione di gruppi di essenze arboree. Oggi, le zone umide di quest'area risultano già rinaturalizzate. Sono state piantumate, come da prescrizione del servizio parchi e risorse forestali della regione Emilia-Romagna, n. 300 piante ritirate dai vivai forestali della stessa regione. Nel prossimo mese di settembre si procederà all'eliminazione della vegetazione alloctona ricresciuta nell'area in oggetto. Si è attualmente in attesa della chiusura del procedimento, per quanto attiene gli interventi di rinaturalizzazione, da parte del citato Servizio regionale, avendo il comune ottemperato alle prescrizioni di cui al nulla osta alla valutazione di incidenza ex post».
  Il comune di Pianoro precisa infine che «è in via di programmazione, d'intesa con i servizi già citati, una più frequente manutenzione della vegetazione e dell'alveo fluviale che consenta il mantenimento in sicurezza della regimazione idraulica e la piena fruibilità di una delle più importanti risorse del nostro territorio: il Savena ed il suo parco fluviale».
  Alla luce delle informazioni esposte, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per quanto di competenza, continuerà a tenersi informato e continuerà a svolgere un'attività di monitoraggio nei confronti dei soggetti territorialmente competenti, anche al fine di valutare eventuali coinvolgimenti di altri soggetti istituzionali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riserva naturale

zona protetta

protezione dell'ambiente