ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11706

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 550 del 19/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: CAPONE SALVATORE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 19/01/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11706
presentato da
CAPONE Salvatore
testo di
Martedì 19 gennaio 2016, seduta n. 550

   CAPONE. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   nel programma nazionale esiti (Pne) 2015 sulle performance dei sistemi sanitari regionali, elaborato dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, nella parte relativa alla Puglia e dunque al reparto di cardiochirurgia del presidio ospedaliero Vito Fazzi (Lecce), la stessa Agenzia riteneva fortemente negative le performance di reparto «per il numero di persone», si legge sulla stampa territoriale che ha seguito la vicenda, «decedute dopo un intervento di bypass aortocoronarico o di valvuloplastica»;
   a seguito di quanto rilevato nel Pne, il reparto di cardiochirurgia, e nello specifico il direttore di reparto Salvatore Zaccaria, ha sollecitato una verifica effettuata il 4 novembre 2015; era presente, per l'Agenzia, il segretario nazionale della società di cardiochirurgia, Piersilvio Gerometta; dalla visita è emerso come la valutazione dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali fosse sostanzialmente errata;
   i dati parlano chiaro: «per il bypass artocoronarico si passa da una percentuale del 4,02 per cento all'1,44 per cento e per la valvuloplastica dal 9,29 per cento a circa la metà». Più precisamente nel corso dell'Audit è emerso con chiarezza come «la percentuale di mortalità sui ricoveri programmati è risultata essere pari a zero e dell'1,44 per cento per i bypass aortocoronarici effettuati in emergenza-urgenza (per Agenas la percentuale grezza, ossia il numero di pazienti deceduti, è del 3,52 per cento; mentre la percentuale aggiustata, ossia in considerazione della gravità dei casi, è del 4,02 per cento). Per la valvuloplastica la mortalità è passata dal 9,29 per cento di Agenas a una percentuale in corso di calcolo ma secondo una prima stima più che dimezzata». Non solo: «quel 4,02 risulta tanto più penalizzante perché supera la soglia del 4 per cento fissata dal Regolamento del Ministero della salute per la mortalità a 30 giorni dopo un intervento di bypass aortocoronarico»;
   la stessa Agenas, si legge ancora sul Nuovo Quotidiano di Puglia, «ha certificato l'errore di codifica che ora dovrà portare a una correzione del Pne nella parte che riguarda la Cardiochirurgia del Fazzi». Sul sito dell'Agenzia dedicato al Pne, infatti, si specifica che l'ultima indagine ha «evidenziato possibili errori di codifica che potrebbero spiegare alcuni dei valori di alta mortalità osservata»;
   tali risultati errati sarebbero, a quanto riferito dalla stessa Agenzia, «essere stati condizionati dall'indisponibilità a livello nazionale di un codice di procedura che permetta la distinzione tra Avr (sostituzione chirurgica di valvola aortica) e Tavi (impianto trans catetere di valvola aortica)» e, inoltre, che «sono stati considerati come valvolari puri molti interventi che non sono “isolati”, ma con associata sostituzione dell'aorta ascendente, reimpianto delle coronarie (bentall) e molte dissezioni. Non trascurabile», si legge ancora, «la presenza di interventi eseguiti in emergenza shock che ovviamente hanno un rischio previsto molto più elevato e che vanno esclusi». In ultimo: «Abbiamo valutato con molta attenzione le cartelle di tutti i pazienti deceduti e sono emersi molti errori di codifica che sottovalutavano la gravità del paziente»;
   contestualmente, va considerato come il reparto di cardiochirurgia dell'ospedale «Vito Fazzi» di Lecce, che dunque allo stato delle cose risulta avere parametri di mortalità ben al di sotto della media nazionale, e che è unanimemente considerato un reparto di eccellenza, ha contestato le risultanze presenti nel Pne in forza di un sistema di gestione interna dei dati clinici, sostanzialmente di autocontrollo e valutazione delle performance, che ha permesso di individuare come errati i dati presenti nel report di valutazione;
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti descritti in premessa e quale orientamento abbia a tal proposito maturato;
   se, in considerazione del ruolo strategico e rilevantissimo del lavoro condotto dall'Agenzia di cui in premessa, che ha il compito specifico di rilevamento, verifica e valutazione delle performance dei sistemi sanitari regionali ai fini delle scelte tecniche e politiche adottate dal Ministero della salute, non destino preoccupazioni le osservazioni della stessa circa la carenza a livello nazionale di codici utili a distinguere differenti interventi chirurgici nello stesso reparto;
   se il Ministro sia a conoscenza di eventuali altri errori di rilevamento denunciati da altri sistemi sanitari;
   se in ogni caso, nell'ambito delle proprie competenze, non ritenga necessario un confronto con l'Agenzia per comprendere come la stessa immagini di poter evitare il ripetersi di tali errori, perché quanto rilevato restituisca nel modo più assoluto lo stato dell'arte dei singoli territori in tema di sanità a garanzia delle valutazioni e delle scelte ministeriali e delle singole regioni e dei cittadini utenti. (4-11706)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio sanitario

sistema sanitario