ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11687

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 548 del 15/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: MAESTRI ANDREA
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 15/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRIGNONE BEATRICE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 15/01/2016
CIVATI GIUSEPPE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 15/01/2016
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 15/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 15/01/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11687
presentato da
MAESTRI Andrea
testo di
Venerdì 15 gennaio 2016, seduta n. 548

   ANDREA MAESTRI, BRIGNONE, CIVATI e PASTORINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   il 17 dicembre 2015, dopo voci insistenti uscite sui quotidiani e agitazioni dei lavoratori e dei sindacati, riguardanti la vendita di Versalis, azienda di Eni leader della chimica in Italia e nel mondo, l'amministratore delegato Claudio Descalzi di Eni ha finalmente svelato i programmi del gruppo, affermando che è aperto un dialogo con un investitore che non è vincolante, ma non è escluso che in futuro vi siano anche altri interlocutori per la vendita di Versalis, aggiungendo infine: «In Versalis abbiamo bruciato 5,8 miliardi di euro dal 2000, ora vogliamo trovare un investitore. Non si tratta di una rottamazione, vogliamo sviluppare la società»;
   i vertici dei sindacati del settore della chimica, FILCTEM CGIL, FEMCA CISL E UIL TEC, sono invece certi che Eni sia già in trattative in esclusiva con il fondo americano SK Capital Partners per la vendita della quota di maggioranza di Versalis. Eni potrebbe cedere il 70 per cento della società chimica;
   la cessione della Versalis metterebbe in discussione l'intero assetto territoriale della chimica, da quella verde a quella tradizionale, che già subisce i mancati investimenti di questi anni;
   tra le principali vittime, lo stabilimento di Ravenna che conta circa 700 lavoratori diretti e un indotto che coinvolge migliaia di lavoratori che, per la mancanza di informazioni in merito all'operazione, sono legittimamente preoccupati per il loro posto di lavoro;
   la vendita della società Versalis, inoltre, rischia di avere pesanti ripercussioni a Ravenna sulla sicurezza dei cittadini e dell'ambiente, qualora ENI non si facesse carico di ottenere dalla nuova proprietà le dovute garanzie di riqualificazione e di bonifica ambientale, così come stabilito dall'autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.) per l'esercizio degli impianti chimici, rilasciata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nel 2011, con la quale la società Versalis-Eni si è impegnata a condurre i propri impianti chimici alle condizioni indicate nell'autorizzazione integrata ambientale e secondo precisi piani di monitoraggio e controllo delle emissioni atmosferiche e degli scarichi idrici;
   a questo proposito, il segretario generale della Femca-Cisl in una sua dichiarazione ricorda che Eni ha previsto 1,6 miliardi di euro di investimenti per la chimica in Italia e, avendone già fatti per 400 milioni, lascerebbe una fetta di 1,2 miliardi di euro a carico dell'acquirente. Si domanda quindi, nel caso di vendita al Fondo SK Capital Partners, «... come possa investirli un fondo che ha una capitalizzazione pari all'investimento da effettuare», rimarcando i dubbi sulla solidità del potenziale compratore;
   in risposta a quanto dichiarato dall'amministratore delegato di Eni sulla mancanza di sviluppo del settore legata alle difficoltà di trovare facilmente una partnership che investa nella chimica italiana, sarebbe quanto mai auspicabile un ruolo attivo di Cassa depositi e prestiti, anche per mantenere la proprietà di Versalis in maggioranza italiana;
   del resto una simile operazione è già stata messa in campo il 27 ottobre 2015 per impedire che Saipem finisse in mano a gruppi stranieri. Il Fondo strategico italiano s.p.a. (FSI), società controllata da Cassa depositi e prestiti s.p.a., ha acquistato il 12,5 per cento di azioni del capitale della società;
   gli obiettivi di «Progetto Italia», messo a punto dal Governo per far ripartire l'economia, sono di utilizzare il piano industriale 2016-2020 di Cassa depositi e prestiti e gli ambiziosi punti del programma da 265 miliardi di euro (163 miliardi per imprese italiane e internazionali), puntando soprattutto sul partenariato pubblico privato;
   per il rilancio del settore chimico e la salvezza di Versalis si potrebbe pensare a un ruolo attivo di Cassa depositi e prestiti, che potrebbe diventare soggetto di garanzia, proprio grazie allo strumento del «partenariato pubblico privato» e in questo modo si assicurerebbe ai lavoratori il completamento degli investimenti previsti nel piano industriale, primi su tutti quelli relativi alla riconversione verso la chimica verde, e soprattutto si permetterebbe di non rinunciare a un settore cruciale come la chimica –:
   se il Governo intenda fornire ogni utile elemento sulla reale situazione della società Versalis e in particolare sul rispetto degli impegni per la riqualificazione e la bonifica ambientale del territorio di Ravenna, e se non ritenga opportuno intervenire tempestivamente per mantenere la maggioranza azionaria di Versalis in ENI, utilizzando il Fondo strategico italiano della Cassa depositi e prestiti.
(4-11687)

Classificazione EUROVOC:
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