ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11679

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 548 del 15/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: BORGHESE MARIO
Gruppo: MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Data firma: 15/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MERLO RICARDO ANTONIO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO 15/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 15/01/2016
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
GIANNINI STEFANIA MINISTRO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11679
presentato da
BORGHESE Mario
testo di
Venerdì 15 gennaio 2016, seduta n. 548

   BORGHESE e MERLO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
   l'Italia dispone di un'estesa rete di istituzioni scolastiche all'estero di cui la principale in assoluto è rappresentata dai corsi di lingua e cultura italiana ex articolo 636 del decreto legislativo n. 297 del 1994, i quali raggiungono una vastissima utenza. Questi corsi si sono trasformati nel tempo in un dispositivo primario per la diffusione e promozione della lingua e cultura italiana all'estero, grazie anche alla loro capillare presenza a livello mondiale;
   la lingua italiana rappresenta uno strumento indispensabile di promozione culturale, di società, di mobilità e turismo, nonché volano del settore economico. Reggere un'azione di sostegno dell'insegnamento dell'italiano all'estero diviene lungimirante, per raggiungere quell'azione di promozione prima citata;
   i corsi di lingua e cultura italiana all'estero sono stati portati avanti, negli ultimi anni, da istituzioni senza fini di lucro, gli «enti gestori». Ai docenti assunti da questi enti si affiancano docenti di ruolo provenienti dall'Italia. Il controllo è affidato, sotto un'ottica generale, da una parte dalle autorità consolari e dall'altra al dirigente scolastico responsabile per l'area. La collaborazione esplicata tramite gli «enti gestori», prevede in generale la presa in carico totale o parziale degli oneri di docenza, della stessa formazione dei docenti, come anche la fornitura di materiale didattico;
   trattasi non solo di corsi extrascolastici ma in gran parte inseriti, a vario titolo, nelle scuole locali, grazie a specifiche convenzioni sottoscritte dalla rete diplomatico-consolare con le autorità scolastiche del Paese. Processo messo in atto per facilitare l'inserimento dell'italiano nei diversi sistemi d'istruzione;
   una specifica Commissione per la «spending review ha operato nel 2012 per conto del ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ed è entrata nel merito della questione. Questa ha lavorato per un complessivo riordino e per la riqualificazione della spesa, tra cui quella sulla razionalizzazione dei corsi di lingua e cultura italiana all'estero. La Commissione si è avvalsa di elementi informativi sul bilancio della Farnesina sulle sue risorse umane e strutturali, effettuando anche un'analisi comparata rispetto ad altri Paesi europei; i relativi dettami sono stati in gran parte la linea portante dello «spending review» effettuato negli ultimi tre anni nel ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale;
   la Commissione nelle sue conclusioni, come obiettivo prioritario e d'applicazione immediata, ha raccomandato: «di ridurre il contingente di docenti di ruolo all'estero, operando una graduale sostituzione con docenti assunti localmente; di dedicare le risorse così liberate all'intensificazione delle politiche linguistico-culturali»;
   tutto ciò avrebbe sensibilmente ridotto i costi per i trasferimenti e per le indennità di servizio all'estero e avrebbe offerto anche opportunità di lavoro per giovani laureati qualificati, fatta eccezione per i soli dirigenti scolastici, che avrebbero continuato a svolgere un importante ruolo di vigilanza e coordinamento d'area;
   seguendo le indicazioni in merito alla spending review, si è proceduto ed in maniera accellerata, rispetto ai tempi previsti, ad una progressiva riduzione del contingente scolastico per l'estero e proveniente dall'Italia Piano che, come già stabilito, procederà sino al 2018;
   purtroppo, si sono assunte iniziative in palese contraddizione con le indicazioni della stessa Commissione della spending review, nella parte riguardante la graduale sostituzione con docenti assunti localmente. I fondi, infatti, per i corsi di lingua e cultura italiana all'estero, portati avanti dagli «enti gestori», hanno continuato a subire continui tagli, risultando per alcuni versi i relativi capitoli di bilancio quelli di gran lunga più dissanguati (addirittura, se si considera dal 2008 ad oggi, vi sono stati tagli per oltre il 60 per cento su questi capitoli di spesa);
   la situazione ha determinato un arretramento marcato nella diffusione dell'insegnamento della lingua e cultura italiana in molti Paesi. Partendo dal 2012, cioè da quando è stato stilato il rapporto della Commissione, vi è stata una perdita di studenti frequentanti di circa il 30 per cento sul totale. Dalle seguenti cifre, fornite dallo stesso ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il numero degli alunni dei corsi ex articolo 636 del decreto legislativo n. 297 del 1994, risulta il seguente: nell'anno 2012, 315.953; nell'anno 2013, 296.497; nell'anno 2014, 288.141 (cifra che rappresenta l'ultimo dato statistico fornito nel mese di luglio 2015);
   nel triennio scolastico in questione, quindi, si è avuta una riduzione nel numero degli studenti di ben 27.812 unità, come detto prima, pari a circa il 30 per cento del totale rispetto al 2012/13/14;
   con la legge di stabilità 2016, che è stata approvata a dicembre 2015, si è attuato un consistente taglio, nella misura di quasi il 30 per cento corsi ex articolo 636 del decreto legislativo n. 297 del 1994;
   la realtà mette in luce una situazione del tutto insostenibile, che ha causato un triste e penoso declino dell'insegnamento e promozione della lingua e cultura italiana all'estero. Tutto ciò fa seguito a molte dichiarazioni da parte di importanti esponenti di Governo, che invece considerano l'insegnamento della lingua all'estero una risorsa d'indotto molto importante per l'Italia, un investimento economico strategico;
   i tagli attuati della legge di stabilità 2016, rimarcano e aggravano quella già citata palese contraddizione. Mortificano ulteriormente tantissimi cittadini italiani residenti all'estero di nuova emigrazione, ai quali si aggiungono moltissimi discendenti italiani, veri protagonisti della stessa –:
   quali iniziative intendano adottare in futuro al fine di poter aumentare, appena sarà possibile, la dotazione dei capitoli di spesa relativi alla promozione della lingua e cultura italiana all'estero, rimodulando, i finanziamenti al fine di minimizzare le criticità emerse negli ultimi tempi nel rispetto delle chiare indicazioni date nel 2012 dalla Commissione per la spending review, con riferimento a una graduale sostituzione delle cattedre scoperte, con docenti assunti in loco. (4-11679)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 agosto 2016
nell'allegato B della seduta n. 667
4-11679
presentata da
BORGHESE Mario

  Risposta. — In risposta all'interrogazione in esame, concernente la riduzione del contingente scolastico all'estero e i tagli dei corsi ex articolo 636 del decreto-legge n. 297 del 1994 e dei finanziamenti agli enti gestori nel quadro della razionalizzazione dei corsi di lingua e cultura italiana all'estero avviata nel 2012, si forniscono di seguito le informazioni acquisite dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, amministrazione competente per materia, con nota dell'11 marzo 2016.
  Si rappresenta preliminarmente che a seguito dell'esercizio della spending review avviato nel settembre 2015, che ha stabilito l'obiettivo di risparmio del 3 per cento rispetto alle dotazioni di bilancio di ogni singolo ministero, tra le misure adottate, la Farnesina si è vista ridurre, nella scorsa legge di stabilità, i propri stanziamenti per un totale di circa 37 milioni. In tale ambito, si è riusciti a contenere il taglio relativo alle politiche per gli italiani all'estero nell'importo di circa 2,5 milioni di euro. Anche grazie alla costante attenzione del Parlamento per il tema dell'insegnamento della lingua italiana all'estero, si è riusciti in sede di esame parlamentare della legge di stabilità a neutralizzare tale taglio e ad assestarsi su una cifra, comunque consistente, di circa 9,4 milioni di euro, con un aumento comunque di 800.000 euro rispetto all'importo stanziato per il 2016 dalla precedente legge di stabilità. Senza dubbio, come ricordato nell'interrogazione, ci troviamo di fronte ad una disponibilità inferiore di circa 2 milioni rispetto a quella del 2015, che aveva beneficiato, sempre in sede di esame parlamentare della legge di stabilità, di un consistente incremento nel capitolo in questione.
  In merito allo specifico quesito posto nell'interrogazione – come sottolineato anche dal Ministro Gentiloni nel Question time in Aula Camera del 24 febbraio 2016 – il Governo, a partire dalla Farnesina, è fortemente impegnato per cercare di individuare possibili strumenti atti a ripristinare il prima possibile la dotazione del capitolo 3153 al livello dell'anno precedente; un esercizio che – come si può immaginare non risulterà semplice, alla luce delle note ristrettezze di bilancio e dei vincoli della spending review che hanno inciso su capitoli già depauperati, ma che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale cercherà di finalizzare, possibilmente in sede di assestamento, in accordo con il Ministero dell'economia e delle finanze.
  Tale ridimensionamento delle risorse ha reso necessario razionalizzare e ottimizzare l'offerta formativa proposta da parte degli enti gestori, che sono passati da circa 250 del 2009 agli attuali 132. Le misure attuate hanno consentito di garantire, con un terzo dello stanziamento, la realizzazione di circa 13.000 corsi indirizzati a 300.000 studenti: rispetto ad una riduzione delle risorse, pari a circa il 60 per cento, il decremento di studenti registrato corrisponde al 30 per cento circa.
  Nell'attuare tali iniziative, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale si è conformato alle indicazioni della «Commissione della spending review». In particolare, il taglio dell'organico dei docenti ministeriali in area europea è stato compensato da un maggiore ricorso ai docenti locali messi a disposizione dagli enti gestori. A tal fine, agli enti gestori attivi in Belgio, Francia, Germania, Regno unito e Svizzera sono stati erogati contributi integrativi straordinari, a valere sul Capitolo 3153, proprio per consentire loro di coprire i posti lasciati vacanti dai docenti ministeriali rientrati in Italia.
  È stata al contempo potenziata l'azione di supervisione e coordinamento da parte dei dirigenti scolastici all'estero, che garantiscono coerenza didattica e organizzativa nelle aree loro assegnate. Si precisa, al riguardo, che la legge n. 125 del 2013, fortemente voluta dalla Farnesina, ha consentito, per gli anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015, un parziale «sblocco» delle sostituzioni e la partenza per l'estero di alcuni dirigenti scolastici, il cui numero attuale è pari a 42 unità (di cui 8 in servizio nelle scuole statali).
  Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha anche promosso iniziative straordinarie nell'ambito della formazione e dell'aggiornamento professionale del personale docente degli enti gestori, al fine di potenziare la qualità dei corsi. In particolare, nel 2014/2015 è stato avviato un «progetto-pilota», con l'utilizzo di parte delle risorse disponibili sul capitolo 3153, in collaborazione con alcuni Atenei italiani, che ha consentito di inviare presso gli enti gestori alcuni neolaureati (11 nel 2014 e 26 nel 2015) specificamente formati per l'insegnamento dell'italiano come lingua straniera, con l'obiettivo di veicolare ai docenti locali le più moderne metodologie e tecniche della glottodidattica volte a qualificare l'offerta formativa. Al momento, è in corso di definizione da parte del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale di un piano di offerta sistematica agli enti gestori di corsi di formazione per i docenti locali, finalizzato a garantire i necessari aggiornamenti metodologici e di contenuto per l'insegnamento della lingua e cultura italiana all'estero.
La Ministra dell'istruzione, dell'università e della ricercaStefania Giannini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

promozione culturale

scuola all'estero

formazione professionale