ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11676

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 548 del 15/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: RONDINI MARCO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 15/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA SALUTE 15/01/2016
MINISTERO DELLA SALUTE 15/01/2016
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 03/03/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11676
presentato da
RONDINI Marco
testo di
Venerdì 15 gennaio 2016, seduta n. 548

   RONDINI. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   il gioco d'azzardo patologico, solitamente definito come ludopatia, è un disturbo del comportamento rientrante nella categoria diagnostica dei disturbi del controllo degli impulsi;
   in quanto provoca dipendenza patologica, è quindi una malattia neuro-psico-biologica con conseguenze sanitarie e sociali che necessita di diagnosi, cura e riabilitazione; esiste un fattore che crea dipendenza, ma non è coinvolta nessuna sostanza come invece nell'alcolismo o nella dipendenza da droghe;
   nella ludopatia il gioco è quotidiano o intensivo e l'individuo non riesce più a controllare il suo desiderio di giocare. L'andamento della malattia è spesso cronico e caratterizzato da spese elevate, poiché il pensiero fisso del soggetto è quello di giocare e quindi di reperire il denaro per continuare a farlo ed è disposto anche a commettere azioni illegali pur di finanziare il proprio gioco;
   al fine di salvaguardare i membri più deboli e influenzabili della popolazione, perché non diventino vittime del gioco compulsivo, il sindaco può disciplinare, in senso più restrittivo, gli orari di apertura delle sale pubbliche da gioco e di scommesse, aggiungendo anche l'ulteriore limite degli orari di utilizzo (di accensione e di spegnimento) dei video-giochi posti all'interno di pubblici esercizi, prescindendo dagli orari di apertura di questi ultimi, ma solo per comprovate esigenze di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, nonché del diritto dei terzi al rispetto della quiete pubblica;
   il Consiglio di Stato ha precisato che ciò è consentito dal legislatore solo in caso di accertata lesione di interessi pubblici tassativamente individuati quali quelli richiamati dall'articolo 31, comma 2, del decreto-legge n. 201 del 2011 (sicurezza, libertà, dignità umana, utilità sociale, salute). Diversamente si rischia la violazione dell'articolo 41 della Costituzione per lesione della libertà costituzionale d'iniziativa economica ed imprenditoriale, e/o invadenza in materia di competenza esclusiva statale «tutela della concorrenza» sancita dall'articolo 117 della Costituzione;
   a seguito di tale sentenza si ritiene che un'ordinanza di riduzione di orario proponibile solo a fronte di atto d'indirizzo del Consiglio, ai sensi dell'articolo 50, comma 7, del decreto legislativo n. 267 del 2000, ma ci sia la necessità di documentata e accertata lesione di interessi pubblici individuati dalla legge e adeguata giustificazione;
   considerati tali limiti imposti, di fatto, è facilmente comprensibile come sia estremamente difficile adottare opportuni e consequenziali provvedimenti e soprattutto ottenere le prove documentali necessarie –:
   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare con riguardo alla problematica esposta in premessa e all'opportunità di riconoscere poteri più efficaci ai sindaci, posto che la normativa vigente impedisce l'accesso ai minori, ma affida la vigilanza alla responsabilità del gestore e alle forze predisposte al controllo del territorio, confermando come le sale da gioco siano un problema per le fasce più deboli della popolazione, in primis gli adolescenti, e per chi è affetto da ludopatia. (4-11676)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

impatto sociale

situazione sociale