ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11656

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 547 del 14/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: BRANDOLIN GIORGIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 14/01/2016
Stato iter:
24/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/10/2016
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 12/07/2016

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/10/2016

CONCLUSO IL 24/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11656
presentato da
BRANDOLIN Giorgio
testo di
Giovedì 14 gennaio 2016, seduta n. 547

   BRANDOLIN. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   in questi giorni sulla stampa locale sono riemerse le già più volte denunciate preoccupazioni sul futuro del tribunale di Gorizia a causa della carenza di organico, che rischia di mettere a repentaglio l’iter di importanti procedimenti tra i quali il III e IV processo «Eternit» che riguardano rispettivamente 44 e 23 decessi imputabili a mesotelioma e carcinoma polmonare;
   delle due giudici attualmente in servizio al tribunale, una è entrata in maternità a fine 2015 e l'altra ha annunciato uguale provvedimento ad aprile 2016;
   il circondario di Gorizia, a cui il tribunale fa riferimento, riguarda 25 comuni della provincia;
   negli ultimi sette anni al tribunale si sono verificati 30 avvicendamenti di giudici, con ovvie conseguenze sui processi in corso che ogni volta hanno dovuto ricominciare da capo, fatto ipotizzabile anche per i procedimenti in capo alle due giudici tra cui appunto i processi «Eternit». Il 16 febbraio 2016 è prevista la terza udienza preliminare del IV processo amianto, mentre martedì 12 gennaio la prima udienza del III procedimento è stata immediatamente rinviata al mese di maggio 2016 proprio per l'impossibilità del sostituto – temporaneamente cooptato dal tribunale civile – di portare avanti il procedimento. Nella situazione attuale è a rischio anche l'ipotesi di accorpamento dei processi III e IV amianto, auspicato per velocizzare l’iter e contenere i costi;
   lo stesso presidente della camera penale di Gorizia, Paolo Marchiori, assieme al presidente del tribunale Giovanni Sansone aveva puntato l'attenzione sulla situazione del tribunale di Gorizia in occasione dello sciopero indetto dall'Unione camere penali a fine 2015;
   pochi giorni dopo il capo della procura della Repubblica di Gorizia, Massimo Lia, ha espresso alla stampa locale la sua «massima preoccupazione» per l'andamento della giustizia nel circondario di Gorizia, evidenziando che «senza un adeguato organico di giudici c’è il rischio che molti processi già avviati e di prossimo avviamento non si possano concludere entri i termini della prescrizione»;
   da parte dello stesso capo della procura sono state evidenziate due possibili soluzioni, ovvero l'individuazione da parte della corte d'appello di un giudice da inviare al tribunale come sostituto temporaneo o l'applicazione extradistrettuale ai presidenti della corte d'appello e quindi al Consiglio superiore della Magistratura, a cui spetta il compito di individuare il giudice da inviare a Gorizia –:
   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda portare avanti per assicurare il pieno funzionamento del tribunale di Gorizia garantendo la giustizia, in particolare alle tante famiglie che già hanno sofferto per la perdita dei loro cari e che ora rischiano di non vedere riconosciuto il loro diritto a un giusto processo. (4-11656)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 24 ottobre 2016
nell'allegato B della seduta n. 697
4-11656
presentata da
BRANDOLIN Giorgio

  Risposta. — Mediante l'atto di sindacato ispettivo in esame, l'interrogante chiede di conoscere quali siano le iniziative intraprese dal Ministero della giustizia per assicurare il pieno funzionamento del tribunale di Gorizia, del quale si denunziano carenze di organico del personale di magistratura, a fronte della necessità di portare a compimento importanti processi, all'attenzione della pubblica opinione.
  Paventa il rischio, in particolare, che l’iter dei due processi cosiddetti «Eternit» ancora pendenti, riguardanti, rispettivamente, 44 e 23 decessi attribuiti a mesotelioma e carcinoma polmonare, possa esser compromesso dalla disfunzione segnalata.
  Dalle informazioni acquisite presso la competente articolazione ministeriale risulta che l'organico dei magistrati del tribunale di Gorizia si compone di dieci giudici, oltre al Capo dell'Ufficio.
  Allo stato, tre dei predetti posti risultano scoperti, non avendo le procedure di tramutamento bandite dal Consiglio superiore della magistratura registrato aspiranti.
  Dal progetto organizzativo redatto dal presidente del tribunale di Gorizia per il triennio 2014/2016 e dalle valutazioni del locale Consiglio giudiziario emerge, peraltro, una sorta di «endemicità» del fenomeno di scopertura segnalato, conseguente al turn over dei magistrati.
  Per fare fronte alle rilevate criticità, l'interrogante richiama la possibilità di ricorrere agli istituti della applicazione, endodistrettuale o extradistrettuale, di magistrati.
  In proposito va sottolineato che, come noto, le misure richiamate esulano dalle attribuzioni del Ministero della giustizia.
  Compete, difatti, al presidente della Corte d'appello disporre, all'interno del distretto, l'assegnazione temporanea di magistrati ad altri uffici, mentre il Consiglio superiore della magistratura delibera, previo interpello, l'applicazione presso uffici giudiziari siti in distretti diversi da quello in cui il magistrato presta servizio.
  In particolare, in base alla vigente circolare del Consiglio superiore della magistratura n. 19197 del 27 luglio 2011, l'applicazione endodistrettuale compete – previo impulso del Capo dell'ufficio che intenda avvalersi di risorse aggiuntive per fronteggiare situazioni di criticità – in via esclusiva al presidente della Corte d'appello medesima.
  I citati provvedimenti postulano la valutazione comparativa delle esigenze dell'ufficio a quo e dell'ufficio richiedente e non possono essere assunti – come noto – senza il consenso del magistrato.
  Dalla relazione trasmessa dalla Direzione generale dei magistrati di questo dicastero risulta che nessuna richiesta di applicazione è stata formulata dal capo dell'ufficio, nel recente passato, a beneficio del tribunale di Gorizia.
  Tutto ciò premesso quanto alla specifica e contingente situazione del tribunale di Gorizia, mi preme sottolineare come l'adozione di misure strutturali a sostegno degli uffici giudiziari attraverso politiche di valorizzazione e potenziamento del personale abbia rappresentato una delle priorità dell'azione del mio Dicastero.
  In questa prospettiva, l'assetto conseguente alla riforma della geografia giudiziaria è stato oggetto di continua osservazione, nel complesso degli interventi, non ancora esauriti, di tipo normativo ed organizzativo, necessari a costruire una struttura ordinamentale idonea a rispondere in modo soddisfacente alla domanda di giustizia ed alle esigenze del territorio.
  Il complesso percorso di revisione sta ora attraversando una ulteriore, importante fase.
  È stato recentemente elaborato lo schema di decreto ministeriale concernente la determinazione delle piante organiche degli uffici, giudicanti e requirenti, di primo grado, conseguente proprio alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, e che recepisce le esigenze degli uffici secondo la loro dislocazione territoriale.
  La determinazione delle unità aggiuntive è stata effettuata sulla base di specifici parametri statistici – popolazione, flussi,
cluster dimensionali – integrati da indicatori qualificativi della domanda di giustizia, quali il numero di imprese presenti sul territorio e la loro concentrazione per circondario, l'incidenza della criminalità organizzata, l'accessibilità del servizio per i cittadini.
  Alla stregua dei predetti criteri, al tribunale di Gorizia è stato assegnato un ulteriore posto di giudice, con conseguente rideterminazione della pianta organica in dodici unità complessive, adeguandola così alle mutate esigenze del territorio.
  Lo schema di decreto è attualmente all'esame del Consiglio superiore della magistratura per il prescritto parere.
  Analogo impegno è riservato ad assicurare il numero delle unità di magistrati in servizio, agevolando anche il processo di ricambio generazionale.
  Sono, difatti, attualmente in corso due procedure di selezione e reclutamento, rispettivamente, di 340 e 350 magistrati ordinari, che consentiranno, tra il gennaio 2017 e il gennaio 2018, l'entrata in servizio di 690 nuovi magistrati, anche grazie alla riduzione, operata con il decreto legge 168 del 2016, del tirocinio formativo da diciotto a dodici mesi.
  Sarà, inoltre, prossimamente bandito un nuovo concorso per la copertura di ulteriori 350 posti e mi preme sottolineare che si procederà, con cadenza annuale, all'espletamento di procedure concorsuali per la selezione di 350 magistrati ordinari, come già avvenuto nell'ultimo triennio.
  Proprio al fine di stabilizzare la permanenza nelle sedi di assegnazione è stato, infine, previsto nel decreto-legge citato anche l'innalzamento da tre a quattro anni del termine di legittimazione perché i magistrati possano partecipare alle procedure di trasferimento, bandite dal Consiglio superiore della magistratura.
Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

giudice

udienza giudiziaria

diritto alla giustizia