ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11639

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 546 del 13/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: LAFFRANCO PIETRO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 13/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 13/01/2016
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11639
presentato da
LAFFRANCO Pietro
testo di
Mercoledì 13 gennaio 2016, seduta n. 546

   LAFFRANCO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il problema delle cosiddette «polveri sottili» e dei conseguenti «blocchi del traffico» sono diventati delle questioni di rilevanza nazionale, tanto che lo stesso Governo ha deciso di affrontare in maniera urgente e coordinata la situazione convocando un tavolo tecnico-politico al quale il Ministro interrogato ha invitato il presidente della Conferenza delle regioni, Stefano Bonaccini e il presidente dell'Anci, Piero Fassino, nonché il Capo della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio;
   sarà istituito un «Comitato di coordinamento ambientale» composto da presidenti di regioni e di città metropolitane, che avrà vari compiti, tra questi, il controllo della riduzione delle emissioni degli impianti;
   sono a disposizione 50 milioni di euro per finanziare pubblici e privati che vogliono impiantare colonnine elettriche all'interno delle città metropolitane;
   sono già falliti alcuni «tentativi tampone» tra i quali il ricorso alle targhe alterne a Roma e il blocco totale del traffico a Milano, con le polveri sottili in determinate circostanze sono addirittura aumentate;
   tali misure, così come hanno fatto notare anche autorevoli associazioni nazionali a difesa dell'ambiente e dei diritti dei cittadini e dei consumatori, sono calcate «su misura» per le «grandi città» e le aree metropolitane;
   la regione dell'Umbria è l'unica, a livello nazionale, che ha visto e vede interessata al «problema inquinamento» e «blocco del traffico» tutte e tre le principali città, nonché ambedue i capoluoghi di provincia;
   la città di Perugia è al 23o posto nella classifica dei comuni capoluogo, Terni al 40o, mentre Foligno è al 113o posto nella classifica delle città italiane;
   oltre alla tutela della salute dei cittadini, al decoro e alla salubrità delle città, occorre anche fare in modo di continuare a garantire l'immagine che l'Umbria è riuscita a costruirsi e guadagnarsi a livello internazionale come «Cuore verde d'Italia», facendo proprio della qualità della vita e del suo ambiente incontaminato i principali punti di forza ed attrattiva;
   l'Umbria rappresenta pertanto un caso unico, del tutto particolare a livello nazionale, e i provvedimenti previsti dal Governo potrebbero incidere solo in minima parte per la risoluzione o quantomeno riduzione del problema –:
   se il Ministro interrogato abbia in qualche modo analizzato il «caso Umbria»;
   se intenda riconoscere all'Umbria, per quanto di competenza, attenzioni e iniziative eccezionali e particolari;
   se abbia ricevuto da parte delle istituzioni locali dell'Umbria, e in particolare dalla regione, richieste o proposte di soluzioni ad hoc. (4-11639)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 agosto 2016
nell'allegato B della seduta n. 667
4-11639
presentata da
LAFFRANCO Pietro

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa all'inquinamento dell'aria nella regione Umbria, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
  La normativa nazionale in materia di qualità dell'aria affida alle regioni e alle province autonome le attività di valutazione finalizzate a conoscere il contesto territoriale e quelle di pianificazione volte ad identificare gli interventi più efficaci per assicurare il rispetto degli standard di qualità dell'aria e ad assicurarne l'attuazione.
  A queste ultime compete quindi il monitoraggio degli inquinanti atmosferici, la predisposizione dei piani o programmi per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria (compresa l'individuazione dei soggetti deputati all'attuazione di tali Piani quali ad esempio la regione stessa o i sindaci) nonché la trasmissione al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare delle relative informazioni per l'invio alla Commissione europea.
  Per una corretta valutazione della qualità dell'aria, la regione Umbria ha suddiviso il territorio regionale in 3 grandi zone omogenee: zona della collina e montuosa, zona di valle e zona della cronaca ternana. Nell'individuazione delle zone sono stati utilizzati i confini amministrativi degli enti locali che permettono una migliore gestione delle aree omogenee.
  La rilevazione delle concentrazioni degli inquinanti presso tali zone avviene tramite le centraline di monitoraggio e attraverso l'utilizzo di modelli statistici-matematici che permettono di simulare le concentrazioni al suolo dove non sono effettuate le misurazioni dirette.
  Per fronteggiare il problema dell'inquinamento atmosferico la regione Umbria ha adottato negli anni una serie di interventi (misure e piani) ed in particolare nel 2013 ha approvato il nuovo Piano regionale per la qualità dell'aria che, sulla base dei dati raccolti dalla rete regionale di monitoraggio della qualità dell'aria, ha individuato le aree attualmente a maggior rischio di inquinamento atmosferico nella regione, corrispondenti ai comuni di Perugia, Cordano, Foligno e Terni.
  Dall'analisi dei dati di inventario utilizzati per la definizione del piano nelle aree citate, con riferimento agli inquinanti maggiormente critici in Umbria, ovvero il materiale particolato PM10 ed il biossido di azoto NO2, il settore domestico, in particolare con riferimento alla combustione della legna, è risultato il settore dominante per le emissioni di PM10 ed il settore del traffico stradale quello prevalente per le emissioni di ossidi di azoto.
  A fronte di tale quadro emissivo, con particolare attenzione a queste aree, il Piano ha individuato una serie di misure di intervento con l'obiettivo di raggiungere livelli di qualità dell'aria che non comportino impatti negativi per la salute umana e per l'ambiente, coinvolgendo sia i singoli cittadini, invitandoli a modificare i propri comportamenti, sia i comuni, chiamati a una riorganizzazione delle proprie politiche e ad interventi strutturali.
  Le misure del piano si articolano in diverse tipologie di azione e riguardano principalmente iniziative per la riduzione del traffico leggero e pesante in corrispondenza dei maggiori centri urbani, nonché la diffusione di sistemi ad alto rendimento per la combustione domestica delle biomasse, in sostituzione delle attuali stufe, caldaie e caminetti, privi di particolari caratteristiche di efficienza e quindi molto più inquinanti.
  Le «misure tecniche di base» servono per affrontare le situazioni maggiormente critiche e più urgenti. Sono azioni che riguardano due ambiti, uno rivolto alla mobilità e l'altro al riscaldamento domestico alimentato a biomassa (legna e pellet) e rappresentano la condizione base per un generale miglioramento in tutta la regione già a partire dal 2015, con ulteriore miglioramento al 2020, relativamente alle concentrazioni di materiale particolato e biossido di azoto.
  Le «misure tecniche di indirizzo» riguardano le azioni (traffico, riscaldamento, produzione di energia, attività produttive e agricoltura) da intraprendere all'interno di programmazioni e pianificazioni di competenza comunale e regionale e mirano a promuovere una complessiva riduzione delle emissioni in atmosfera su tutto il territorio regionale.
  Le «misure transitorie» individuano una serie di azioni che devono essere adottate a livello locale dalle amministrazioni comunali per fronteggiare le situazioni di maggiore criticità della qualità dell'aria in attesa che le precedenti misure di più lungo periodo abbiano tempo di produrre gli effetti attesi.
  Infine le «misure di supporto» sono azioni di natura non tecnica che non intervengono direttamente sugli inquinanti ma sono finalizzate a governare le attività di gestione, monitoraggio e aggiornamento del Piano, nonché le campagne di informazione e divulgazione al pubblico.
  Il piano quindi si pone l'obiettivo di raggiungere ovunque, nel territorio regionale, gli standard di qualità dell'aria previsti dalla normativa europea. In particolare si propone di raggiungere il rispetto dei valori limite per le concentrazioni di materiale particolato e biossido di azoto nelle realtà urbane maggiormente a rischio da oggi al 2020 e di garantire il mantenimento dei livelli già tendenzialmente positivi sulla rimanente parte del territorio regionale.
  Parallelamente a questo intenso lavoro di pianificazione svolto a livello regionale, è stato garantito dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare un continuo e costante supporto alla Regione, per lo svolgimento di attività volte al risanamento della qualità dell'aria, sia di natura tecnica, tramite il Coordinamento di cui all'articolo 20 del decreto legislativo 155 del 2010, sia di natura economica mediante due programmi di finanziamento istituiti ad hoc.
  In primo luogo il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, utilizzando le risorse del fondo previsto con decreto-legge 21 febbraio 2005, n. 16, recante «Interventi, urgenti per la tutela dell'ambiente e per la viabilità e per la sicurezza pubblica», convertito dalla legge 22 aprile 2005, n. 58, ha istituito un «Programma di finanziamenti per le esigenze di tutela ambientale connesse al miglioramento della qualità dell'aria e alla riduzione delle emissioni di materiale particolato in atmosfera nei centri urbani», pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 50 del 1o marzo 2007.
  Attraverso tale programma, che promuove interventi e progetti finalizzati all'attuazione, al monitoraggio, alla valutazione, all'aggiornamento ed alla comunicazione delle politiche di gestione della qualità dell'aria ed alla sensibilizzazione del pubblico, regione Umbria ha ricevuto un cofinanziamento di 20 milioni di euro per la realizzazione di 13 linee di intervento. Le linee di intervento co-finanziate dal Ministero dell'ambiente e delle tutela del territorio e del mare riguardano il trasporto pubblico locale, la riqualificazione energetica degli edifici, la mobilità alternativa nei centri storici e la riduzione delle emissioni del trasporto merci su gomma.
  Inoltre, utilizzando le risorse del fondo di cui sopra, la competente direzione generale del Ministero, ha predisposto, con decreto n. 735 del 2011, un Programma di finanziamenti per l'ammodernamento del parco circolante adibito al servizio di trasporto pubblico locale. Tale programma è stato successivamente integrato con decreto del Direttore generale per le valutazioni ambientali n. 544 del 2012.
  Tale Programma prevede l'assegnazione, alle sole regioni, di risorse complessive pari a 110 milioni di euro per l'acquisto di veicoli a ridotte emissioni inquinanti da destinare al trasporto pubblico locale. Per la regione Umbria sono state previste risorse pari ad euro 2.665.108,71. Al riguardo si segnala che in data 27 dicembre 2013 i competenti uffici del Ministero hanno approvato l'istanza, presentata della regione Umbria l'8 novembre 2013, di ammissione a finanziamento di due linee di intervento (Linea di intervento 1. Motori endotermici – veicoli di categoria M2 o M3 a metano euro VI o EEV; Linea di intervento 2. Motori ad alimentazione esclusivamente elettrica M3 a trazione esclusivamente elettrica).
  Quanto riferito testimonia che le problematiche rappresentate dall'interrogante sono tenute in debita considerazione da parte di questo Ministero, il quale continuerà a svolgere un'attività di monitoraggio, nonché a tenersi informato anche attraverso gli altri Enti istituzionali competenti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

diritto alla salute

sanita' pubblica