ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11629

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 546 del 13/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: LAFORGIA FRANCESCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GUERINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 13/01/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11629
presentato da
LAFORGIA Francesco
testo di
Mercoledì 13 gennaio 2016, seduta n. 546

   LAFORGIA e GIUSEPPE GUERINI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   nel 2013 il centro di identificazione ed espulsione di via Corelli a Milano è stato teatro di alcune rivolte violente che hanno causato danneggiamenti alle strutture, in particolare i settori C ed E, riducendo la disponibilità di posti disponibili;
   la Croce rossa italiana nel dicembre 2013 ha deciso di non gestire più il centro di identificazione ed espulsione, terminando il suo lavoro ad ottobre 2013, alla scadenza naturale della convenzione stipulata con la prefettura di Milano;
   l'assessore alle politiche sociali e cultura della salute del comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, il 31 gennaio 2014 ha richiesto pubblicamente che il centro di identificazione ed espulsione non venisse riaperto e si trasformasse in un centro di accoglienza a disposizione del terzo settore, dove poter ospitare persone in difficoltà e realizzare progetti di integrazione;
   nell'ottobre del 2014 il CIE venne trasformato, grazie ad una convenzione firmata dal comune di Milano, prefettura e Viminale, in una struttura aperta all'accoglienza dei profughi in transito, con una capacità di circa 600 posti, ospitando complessivamente 8.000 persone circa;
   dei 600 posti letto disponibili, 300 sono all'interno dello spazio gestito da Gepsa per conto del comune di Milano, 100 in container a disposizione dei migranti in transito verso il nord Europa e altri 200 posti appaltati alla Croce Rossa che si occupa dei richiedenti asilo inviati dalla prefettura su mandato del Ministero stesso;
   si apprende dai quotidiani del 12 gennaio 2016 che sarebbe intenzione del Ministero dell'interno riaprire il CIE di via Corelli, con riferimento ad un documento in cui la ventilata riapertura verrebbe giustificata nell'ambito di «una politica di rimpatrio forzato sostenibile ed efficace, in conformità con l'approccio hotspot» che «implica l'aumento del numero di posti nei CIE nazionali dove poter attuare tutte le procedure che sono necessarie per il rimpatrio forzato dei migranti irregolari» –:
   se corrispondano al vero le informazioni raccolte dalla stampa;
   se il Ministro abbia intenzione di aprire un confronto con il comune di Milano prima di prendere la decisione di riaprire il centro di identificazione ed espulsione;
   se abbia intenzione di valutare la possibilità di sospendere la riapertura del centro di identificazione ed espulsione, aprendo un tavolo di confronto con il comune di Milano per individuare soluzioni concrete atte a far fronte alla probabile carenza di posti letto disponibili in città, conseguenza naturale della riapertura del CIE;
   se non ci siano spazi più idonei, nell'ambito delle politiche europee sull'immigrazione, per attuare le procedure stabilite in sede comunitaria. (4-11629)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

migrazione coatta

espulsione

politica migratoria comunitaria