ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11616

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 546 del 13/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: DADONE FABIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 13/01/2016
Stato iter:
08/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2016
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 08/04/2016

CONCLUSO IL 08/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11616
presentato da
DADONE Fabiana
testo di
Mercoledì 13 gennaio 2016, seduta n. 546

   DADONE. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   il 2 gennaio 2015 l'interrogante apprendeva da quotidiani locali come un detenuto della casa di reclusione di Alba fosse stato ricoverato all'ospedale San Lazzaro dopo aver contratto la legionella;
   questo caso non è il primo dell'istituto penitenziario, visto che nei mesi passati ad aver contratto la malattia sono stati anche un agente di polizia penitenziaria e un altro detenuto;
   il medesimo problema si era già avuto nel carcere di Monza nel mese di febbraio 2014;
   nell'agosto 2013 nella casa di reclusione di Sulmona sempre un detenuto aveva contratto la legionella;
   si ricorda che tale malattia è altamente infettiva e nei casi più gravi può portare alla morte;
   a rischio di contagio, quindi, non sono solo i detenuti, ma anche gli agenti di polizia penitenziaria, i volontari, i parenti dei detenuti stessi e tutto il personale che quotidianamente frequenta le strutture penitenziarie;
   la legionella si diffonde nelle carceri anche per l'obsolescenza, oltre che per le scarse condizioni igieniche delle stesse;
   il 5 gennaio 2016 il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha emesso un comunicato stampa in cui informa che sono state avviate «tutte le procedure per la bonifica dell'impianto idrico della casa circondariale di Alba, dove recentemente si sono verificati alcuni casi di affezioni respiratorie da legionellosi. A tutela della salute del personale penitenziario e della popolazione detenuta il provveditorato regionale e la direzione generale in queste ore stanno provvedendo al trasferimento dei detenuti presso gli istituti penitenziari del Piemonte, nel pieno rispetto del principio di territorialità della pena. Il personale penitenziario sarà temporaneamente reimpiegato presso altre strutture nel rispetto delle vigenti procedure. Gli interventi di bonifica dell'impianto idrico sono stati disposti dal locale Servizio di Igiene e Sanità pubblica»;
   tale intervento del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria appare opportuno e corretto, ma, ad avviso dell'interrogante, onde evitare la diffusione di legionella, sarebbe necessaria un'attività di prevenzione in tutte le case circondariali e di reclusione –:
   se il Ministro, a fronte di quanto esposto in premessa, ritenga sufficienti le verifiche che attualmente vengono effettuate sugli impianti idrici degli istituti penitenziari;
   se, coordinandosi con le competenti autorità sanitarie, abbia intenzione di promuovere un piano di controllo di tutte le strutture detentive italiane al fine di evitare casi come quello di Alba e di altre case circondariali. (4-11616)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 8 aprile 2016
nell'allegato B della seduta n. 604
4-11616
presentata da
DADONE Fabiana

  Risposta. — Il miglioramento delle condizioni dell'esecuzione detentiva della pena ha costituito obiettivo prioritario dell'azione di Governo al fine di dare concreta attuazione ai principi enunciati dalla Costituzione e dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
  In questa prospettiva, assume primario rilievo anche la tutela del diritto alla salute dei detenuti, nelle diverse componenti in cui la stessa si declina.
  E proprio per questo, nell'ampia consultazione istituzionale avviata attraverso gli Stati generali dell'esecuzione penale, al tema della salute è stata dedicato uno specifico tavolo tematico, il decimo, che ha affrontato la vastissima tematica dell'attuazione della riforma della medicina penitenziaria, esaminato i profili di criticità dell'attuale assetto, ha proposto interventi di ammodernamento delle procedure attualmente seguite, nell'ottica di rendere effettivo il riconosciuto pieno diritto della popolazione detenuta ad una adeguata tutela della salute in carcere.
  Gli esiti dei lavori di tale tavolo potranno fornire spunti per interventi normativi, anche tenuto conto che tutela della salute rientra tra i principi del disegno di legge delega per la riforma dell'ordinamento penitenziario.
  La tutela della salute è, dunque, al centro di ogni riflessione sull'esecuzione della pena che il Governo sta conducendo.
  Con l'atto ispettivo in esame, l'onorevole Dadone pone l'accento sulle iniziative volte ad assicurare la sanità delle strutture penitenziarie, sotto lo specifico profilo del rischio di legionellosi.
  Richiamando i casi diagnosticati nel carcere di Alba e gli interventi posti in essere dall'Amministrazione per fronteggiare una eventuale epidemia, l'Onorevole interrogante chiede, difatti, se il Ministro della giustizia ritenga adeguate le misure di prevenzione già assunte in tutti i penitenziari italiani e se intenda adottare un generalizzato piano di verifica, al fine di prevenire l'insorgenza di analoghe criticità.
  Come noto, la legionellosi è una infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila, organismo ubiquitario che prolifera soprattutto in ambienti acquatici caldi, in condizioni termiche comprese tra i 32 e i 45 oC.
  Per prevenire la concentrazione del batterio e la diffusione attraverso flussi idrici, l'Amministrazione Penitenziaria provvede all'installazione ed alla periodica manutenzione di adeguati dispositivi nelle centrali termiche per il riscaldamento dell'acqua sanitaria, nel quadro degli interventi di adeguamento degli impianti degli istituti penitenziari.
  Quando, nonostante le misure di prevenzione adottate, sono stati diagnosticati isolati casi di legionella, le amministrazioni periferiche hanno posto in essere i necessari interventi di bonifica, secondo le prescrizioni delle autorità sanitarie ed in coordinamento con queste, risolvendo le criticità manifestate.
  Come riferito dal competente Dipartimento, così è avvenuto nei casi citati dall'interrogante verificatisi lo scorso anno presso l'istituto penitenziario di Monza e, nel 2013, presso la casa di reclusione di Sulmona.
  Il ceppo batterico riscontrato nella Casa di Reclusione di Alba ha richiesto, invece, misure più articolate. Dagli accertamenti svolti sono risultati, difatti, necessari interventi più complessi sugli impianti idraulici.
  L'Amministrazione penitenziaria ha avviato, pertanto, sin dall'immediatezza della prima diagnosi, un piano finalizzato alla tutela della salute delle persone detenute e degli operatori impegnati, a diverso titolo, nella struttura, disponendo, innanzitutto, l'immediato trasferimento dei detenuti in altre strutture disponibili, e promuovendo la mobilità temporanea del personale.
  Ulteriori iniziative hanno riguardato l'analisi delle operazioni necessarie a realizzare, in tempi rapidi, le prescrizioni dell'autorità sanitaria.
  A tal fine, è stato demandato alle competenti articolazioni ministeriali lo studio e l'elaborazione di progetti di ristrutturazione ed adeguamento e sono state già formulate soluzioni di intervento. In particolare, considerata la priorità delle opere di sanificazione, l'amministrazione penitenziaria ha inserito i relativi interventi nel programma triennale 2016-2018 ed ha stanziato un apposito finanziamento, per due milioni di euro, nel piano degli interventi per il 2016, per il totale rifacimento dell'impianto idrico secondo le indicazioni fornite dalla competente Asl ed il contestuale adeguamento al decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000 dei servizi igienici dei reparti e degli ambienti detentivi.
  Nella consapevolezza della necessità di garantire, nel modo più opportuno, l'utilizzazione delle risorse necessarie, l'amministrazione ha avviato valutazioni tecniche di fattibilità per la predisposizione del progetto preliminare e l'individuazione delle modalità più utili a garantire la maggiore celerità nelle successive fasi di progettazione esecutiva, appalto, esecuzione e collaudo dei lavori, affinché il carcere di Alba possa essere restituito, in condizioni di assoluta sicurezza, all'uso penitenziario.
  Nel quadro di una integrale verifica e del generale monitoraggio di tutte le strutture penitenziarie del Paese, l'amministrazione sta poi avviando una generale ricognizione sullo stato degli impianti idrici, termici e di climatizzazione, e sulla presenza di apparati anti-legionella.
  L'indagine sarà estesa anche agli edifici comunque in uso al DAP, comprese le scuole di formazione e aggiornamento del personale e le sedi degli uffici territoriali, al fine di valutare la consistenza ed il grado di priorità degli interventi eventualmente necessari in relazione alle risorse finanziarie disponibili sui pertinenti capitoli di spesa, per garantire nel modo migliore il diritto alla salute dei detenuti e di quanti operano nel circuito penitenziario.
Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

personale carcerario

stabilimento penitenziario

detenuto