ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11519

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 540 del 19/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: MARRONI UMBERTO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/12/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 19/12/2015
Stato iter:
07/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/06/2016
BIANCHI DORINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/06/2016

CONCLUSO IL 07/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11519
presentato da
MARRONI Umberto
testo di
Sabato 19 dicembre 2015, seduta n. 540

   MARRONI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   in data 23 dicembre 2014 CDP «Investimenti Sgr» ha bandito, d'intesa con il comune di Roma, un concorso di progettazione urbana in due fasi per il quartiere della città della scienza, con la previsione di spazi e servizi pubblici, funzioni private prevalentemente residenziali e la realizzazione della città della scienza nell'area dell'ex stabilimento macchine elettriche di precisione dell'Agenzia del demanio collocato tra via Guido Reni e viale del Vignola a Roma;
   gli indirizzi programmatici dell'accordo e della consultazione concorsuale prevedevano un importante processo di trasformazione urbana, assumendo come criterio anche la conservazione e reinterpretazione dell'impianto urbano originale attraverso una metodologia di intervento che privilegiasse il recupero degli edifici esistenti, il massimo contenimento dell'occupazione di suolo da parte dei nuovi edifici, la massima estensione degli spazi pubblici;
   il complesso dell'ex stabilimento macchine elettriche rappresenta un significativo esempio di archeologia industriale del Novecento, con una struttura a viali delimitati da platani che costeggiano l'impianto a padiglioni, inserito in un brano di tessuto urbano qualitativamente eccellente per la presenza di architetture novecentesche, moderne e contemporanee;
   la riconversione dei grandi contenitori dismessi pubblici e industriali della città del Novecento occupa un ruolo di primo piano per procedere a una rapida inversione nel consumo di suolo e tendere radicalmente alla rigenerazione urbana quale strumento prioritario, dato che queste funzioni urbane, sino a ieri essenzialmente pubbliche, possono essere sostituite con nuove funzioni di prioritario interesse pubblico che tutelino l'identità storico culturale del territorio;
   il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, «Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137», detta il principio secondo il quale, in attuazione dell'articolo 9 della Costituzione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale concorrono a preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e a promuovere lo sviluppo della cultura e che lo Stato, le regioni, le città metropolitane, le province e i comuni assicurano e sostengono la conservazione del patrimonio culturale e ne favoriscono la pubblica fruizione e la valorizzazione;
   in particolare, l'articolo 10 del citato decreto dispone che siano considerati beni culturali, quando sia intervenuta la dichiarazione di interesse culturale, le cose immobili e mobili, a chiunque appartenenti, che rivestono un interesse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell'arte e della cultura in genere, ovvero quali testimonianze dell'identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive o religiose;
   tutelare sia il territorio sia l'identità storico-culturale delle aree urbane da trasformare sia – non ultimi – i cittadini che le abitano, impone atteggiamenti progettuali prudenti volti a concentrare gli sforzi su di un'attenta e delicata, attività di recupero e reinterpretazione del patrimonio edilizio esistente;
   l'esito della procedura concorsuale citata, di cui l'amministrazione comunale di Roma è stata a tutti gli effetti soggetto attivo, ha invece privilegiato una soluzione progettuale che prevede la totale demolizione del complesso di archeologia industriale a favore di un impianto urbano che assegna priorità agli insediamenti residenziali privati, penalizzando in modo significativo la tutela identitaria dei luoghi, l'articolazione dello spazio pubblico e la riqualificazione e riorganizzazione dell'ambiente costruito e dell'assetto urbano –:
   per quale motivo non sia stato ancora avviato l'urgente e necessario procedimento di dichiarazione di interesse culturale ai sensi dell'articolo 10, comma 3, lettera d) del decreto legislativo n. 42 del 2004 sopra richiamato e successive modificazioni, per il complesso di archeologia industriale dell'ex stabilimento macchine elettriche di precisione dell'Agenzia del demanio collocato tra via Guido Reni e viale del Vignola in Roma, in quanto rappresenta un'opera di indiscusso valore per il suo riferimento alla storia e alla cultura del XX secolo;
   quando tale urgente e necessaria procedura verrà avviata al fine di tutelare un importante bene culturale di archeologia industriale del Novecento e di evitare o modificare un intervento edilizio che appare all'interrogante di tipo speculativo a favore invece di progetti conservativi e di rigenerazione dei manufatti di interesse storico nazionali presenti sull'area.
(4-11519)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 7 giugno 2016
nell'allegato B della seduta n. 633
4-11519
presentata da
MARRONI Umberto

  Risposta. — Nell'interrogazione parlamentare in esame l'interrogante, premesso che in data 23 dicembre 2014 CDP «Investimenti Sgr» ha bandito, d'intesa con il comune di Roma, un concorso di progettazione urbana per il quartiere della città della scienza, con la previsione di spazi e servizi pubblici, funzioni private prevalentemente residenziali e la realizzazione della città della scienza nell'area dell’ex stabilimento macchine elettriche di precisione dell'agenzia del demanio collocato tra via Guido Reni e viale del Vignola a Roma; che il complesso dell’ex stabilimento macchine elettriche rappresenta un significativo esempio di archeologia industriale del Novecento, con una struttura a viali delimitati da platani che costeggiano l'impianto a padiglioni, inserito in un brano di tessuto urbano qualitativamente eccellente per la presenza di architetture novecentesche, moderne e contemporanee; tutto ciò premesso, chiede per quale motivo non sia stato ancora avviato l'urgente e necessario procedimento di dichiarazione di interesse culturale ai sensi dell'articolo 10, comma 3, lettera d) del decreto legislativo n. 42 del 2004 per il suddetto complesso di archeologia industriale.
  A tal proposito si rappresenta quanto segue sulla base degli elementi forniti dagli uffici territorialmente competenti del Ministero.
  La soprintendenza speciale per il Colosseo, il museo nazionale romano e l'area archeologica di Roma ha comunicato, con nota dell'8 marzo 2016, di essere stata invitata ad una conferenza di servizi tenutasi in data 5 novembre 2015 all'ufficio dipartimento tutela ambientale – direzione rifiuti risanamenti ed inquinamenti del comune di Roma, in seno alla quale sono stati esaminati dei sondaggi geologici volti alla ricerca di tracce di inquinamento da idrocarburi, sondaggi circa i quali la soprintendenza non aveva ricevuto nessuna notizia né alcuna richiesta di autorizzazione (come sarebbe dovuto accadere) per la realizzazione degli stessi da parte della società incaricata CDP. Al momento tale soprintendenza non possiede ulteriori elementi informativi, essendo venuta a conoscenza del progetto solamente in sede di riunione con il comune di Roma.
  La soprintendenza belle arti e paesaggio del comune di Roma, con nota del 4 febbraio 2016, ha comunicato che la verifica dell'interesse culturale del complesso in argomento, ai sensi dell'articolo 12 del codice dei beni culturali e del paesaggio, è stata inoltrata dalla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio con nota del 20 novembre 2013.
  La suddetta soprintendenza con nota del 23 dicembre 2013 ha espresso il parere di competenza in merito alla verifica dell'interesse culturale suddetta, comunicando che il complesso immobiliare non riveste allo stato attuale interesse tale da motivare la proposta di un provvedimento di tutela. Tuttavia, nell'eventualità che approfondimenti storico critici o rinvenimenti di rilievo dovessero indurre una diversa valutazione circa l'interesse di cui al codice si potrà proporre la tutela secondo il disposto della normativa vigente.
  Successivamente la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, con nota del 24 dicembre 2013, in relazione ai pareri precedentemente espressi dalle soprintendenze territoriali competenti, ha comunicato all'agenzia del demanio l'esito negativo in merito alla verifica dell'interesse culturale del complesso in oggetto.
  Tuttavia, nell'eventualità dell'esecuzione di futuri lavori che interessino il sottosuolo ove insistono gli immobili in oggetto, trattandosi di area avente notevole rilevanza archeologica, la direzione regionale ha segnalato che i progetti delle opere da realizzare dovranno essere preventivamente sottoposti alla valutazione della soprintendenza archeologica competente per territorio.

La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoDorina Bianchi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

macchina elettrica

politica culturale

protezione del patrimonio