ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11515

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 540 del 19/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 19/12/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 19/12/2015
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11515
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Sabato 19 dicembre 2015, seduta n. 540

   PALAZZOTTO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   l'area del SIC/ZPS (Siti di importanza comunitaria/Zone di protezione speciale) Biviere e Macconi di Gela, ricadente nei territori dei comuni di Gela, Niscemi e Butera in provincia di Caltanissetta, è stata dichiarata con delibera del Consiglio dei ministri del 30 novembre 1990 «area ad elevato rischio di crisi ambientale»;
   con decreto del Presidente della Repubblica del 17 gennaio 1995 è stato approvato il piano di risanamento, finalizzato alla riduzione ed eliminazione dei fenomeni di squilibrio ambientale;
   lo studio conoscitivo del piano aveva già evidenziato tra le principali fonti di inquinamento delle componenti ambientali, oltre agli insediamenti industriali del petrolchimico, anche la produzione agricola intensiva sotto serra;
   alla data odierna quasi nulla di quanto previsto dal piano di risanamento risulta essere stato attuato;
   in particolare, si deve segnalare il mancato avvio del processo di bonifica da parte di ENI nonché i gravi ritardi da parte della regione siciliana nell'adempiere alle misure di propria competenza;
   nell'area è attivo da ottobre 2012 il progetto «Life11 NAT/IT/000232- Leopoldia», finalizzato al ripristino del sistema dunale per la tutela della Leopoldia gussonei, una specie vegetale presente esclusivamente nelle aree del golfo di Gela;
   i risultati conseguiti dal progetto «Life Leopoldia» rendono ancora più incomprensibile il mancato utilizzo dei fondi previsti dal citato piano di risanamento ambientale del territorio della provincia di Caltanissetta (decreto del Presidente della Repubblica 17 gennaio 1995);
   il menzionato progetto Life ha richiesto interventi strutturali per la tutela e il ripristino delle aree interessate; in particolare, viene richiesto:
    il trasferimento dei demani statali situati nelle aree dunali di Macconi di Gela, attualmente occupati abusivamente o in concessione a serricoltori, al dipartimento regionale ambiente — demanio marittimo, per assicurarne la tutela e proteggere la linea di costa;
    l'approvazione del piano di gestione del SIC/ZPS Biviere di Gela;
    l'intervento del Dipartimento regionale rifiuti, per risolvere lo straordinario inquinamento di materiali plastici nella zona;
    l'attribuzione della scheda G «Biviere di Gela» del piano di risanamento, attribuita genericamente alla regione siciliana, all'ente gestore del Biviere di Gela, che da anni persegue gli obiettivi del piano di risanamento senza, però, averne, i fondi;
   l'ufficio piano di risanamento (dipartimento regionale ambiente — servizio VI), interpellato attraverso riunioni informali e tavoli tecnici interdipartimentali (29 luglio 2015-21 ottobre 2015), sostiene di non avere le risorse umane necessarie per l'aggiornamento del piano e che, in ogni caso, è necessario un decreto dell'assessore regionale;
   la Lipu Ente gestore, ha quindi richiesto ufficialmente l'attribuzione della titolarità della scheda per procedere all'aggiornamento e attuazione ma, dopo diversi mesi, a quanto consta all'interrogante non è riuscita ad ottenere una risposta né un appuntamento con il dirigente generale o l'assessore regionale;
   il decreto del Presidente della Repubblica 17 gennaio 1995 prevede il controllo da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sulle misure realizzate in attuazione degli obiettivi del piano di risanamento;
   non appare oltremodo rinviabile l'attuazione del piano di risanamento nel suo complesso, tanto per i significativi danni recati alla salute di chi vive nel territorio interessato quanto per consentire un'ipotesi di recupero anche a fini turistici e uno sviluppo economico e fruizione sostenibile dell'area –:
   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda intraprendere per promuovere l'attuazione delle misure previste nel piano di risanamento;
   in che modo e con quali risultati il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare abbia svolto il compito di vigilanza e monitoraggio, assegnato dal decreto del Presidente della Repubblica 17 gennaio 1995;
   se e quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per avviare il programma di risanamento dell'area indicata nella parte di competenza di Eni.
(4-11515)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 agosto 2016
nell'allegato B della seduta n. 667
4-11515
presentata da
PALAZZOTTO Erasmo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa alle problematiche ambientali concernenti l'area SIC/ZPS Biviere e Macconi di Gela, sulla base degli elementi forniti dalla competente Direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela dei territorio e del mare, si rappresenta quanto segue.
  Con delibera del Consiglio dei ministri del 30 novembre 1990 è stata dichiarata «Area di elevato rischio di crisi ambientale» quella costituita dai territori dei comuni di Gela, Butera e Niscemi, in provincia di Caltanissetta, per un'estensione complessiva di circa 671 chilometri quadrati e comprendente aree pubbliche e aree di soggetti privati.
  Con successivo decreto del Presidente della Repubblica del 17 gennaio 1995 è stato approvato il «Piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di Caltanissetta», i cui obiettivi fondamentali sono mirati, a livello generale, ad un miglioramento della qualità ambientale per le componenti atmosferica, idrica e del suolo, ad un contenimento del rischio per la sicurezza della popolazione derivante dalla presenza del Polo Petrolchimico, al risanamento ed eliminazione di situazioni specifiche di inquinamento del suolo, all'ottimizzazione dell'uso delle risorse, comprese quelle di natura paesaggistica, ed alla loro salvaguardia. A tal fine, sono stati individuati macro-obiettivi.
  Il 10 gennaio 2000, con decreto del Ministro dell'ambiente, è stato perimetrato il sito di interesse nazionale di Gela che ricade totalmente nel territorio del comune di Gela (CL) e che, per una parte, coincide con la richiamata «Area di elevato rischio di crisi ambientale».
  All'interno del perimetro del sito di interesse nazionale di Gela è possibile identificare aree sia di competenza di soggetti privati che di competenza pubblica. L'area privata, ricadente all'interno del perimetro del sito, ha un'estensione complessiva di circa 4,7 chilometri quadrati, mentre le superfici a mare sono pari a circa 46 chilometri quadrati.
  In merito ai procedimenti di bonifica delle aree, sia pubbliche che private, ricadenti all'interno della perimetrazione del sito di interesse nazionale di Gela, si evidenzia quanto segue.
  Il Ministero dell'ambiente, attraverso le conferenze di servizi, cui partecipano i soggetti pubblici e privati, esamina gli elaborati e i progetti delle aree ricomprese nel sito di interesse nazionale. Inoltre, indice incontri tecnici con le aziende, gli enti e le amministrazioni competenti, al fine di accelerare i procedimenti di bonifica.
  A tale proposito, si segnala che, a titolo collaborativo e di supporto alla regione siciliana, nel corso dell'ultima Conferenza di servizi del 18 febbraio 2016, sono stati esaminati anche i documenti relativi ad aree fuori il sito di interesse nazionale per i quali la titolarità dei relativi i procedimenti, ai sensi dell'articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006, appartiene alla regione medesima.
  Per il sito di interesse nazionale di Gela ad oggi si sono tenute in totale n. 27 conferenze di servizi istruttorie e n. 19 conferenze di servizi decisorie.
  Si rappresenta, inoltre, che la regione siciliana sta concludendo la proposta definitiva per la ridefinizione del perimetro del sito di interesse nazionale.
  In merito allo stato di attuazione degli interventi di caratterizzazione e bonifica per le aree comprese nel sito di interesse nazionale (in percentuale rispetto all'estensione del sito di interesse nazionale) si segnala che:
   il 99 per cento delle aree sono state caratterizzate (suoli e acque di falda);
   l'11 per cento delle aree hanno progetti di messa in sicurezza/bonifica dei terreni approvati;
   il 54 per cento delle aree hanno progetti di messa in sicurezza/bonifica delle acque di falda approvati.

  Sono stati emanati n. 14 decreti di approvazione e autorizzazione provvisoria di avvio dei lavori di progetti di bonifica suoli c/o acque di falda, che hanno riguardato n. 8 aree. E stato, inoltre, approvato un progetto di dragaggio dell'area portuale marino costiera.
  Per quanto riguarda, nello specifico, la citata area del Biviere, ricompresa nella perimetrazione del sito di interesse nazionale di Gela, si evidenzia che il piano di caratterizzazione dell'area (terreni, sedimenti lacustri e fluviali e acque di falda) è stato approvato nella conferenza di servizi del 18 dicembre 2005 e le attività, che si sono svolte tra gennaio e luglio 2012, sono state già validate dall'Arpa di Caltanissetta nel 2013.
  Al riguardo, si evidenzia altresì che la conferenza di servizi del 18 febbraio 2016 ha chiesto alla regione siciliana la trasmissione della relazione tecnica finale delle attività svolte nell'area del biviere di Gela, già validate da Arpa; e la relativa proposta di intervento, a tutti i soggetti pubblici partecipanti alla medesima Conferenza.
  Recentemente, la competente direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque (Sta) del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha sollecitato la regione a trasmettere la predetta documentazione.
  Con riferimento alla Lipu ente gestore, si precisa che la stessa viene regolarmente invitata e partecipa alle conferenze di servizi istruttorie del sito di interesse nazionale di Gela, che si svolgono presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
  Inoltre, in via di ordine generale, si segnala che, in data 6 novembre 2014, è stato stipulato un protocollo di intesa tra raffineria di Gela Spa (e altre società del gruppo Eni), il Ministero dello sviluppo economico, la regione siciliana, il comune di Gela, confindustria Sicilia e le organizzazioni sindacali territoriali, e nel quale la raffineria di Gela si è impegnata a rendere disponibili aree interne al petrolchimico, strutture ed
utilities. Lo scopo è quello di favorire la realizzazione di progetti di terzi, che siano compatibili con gli obiettivi del protocollo stesso. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non rientra, comunque, tra i soggetti sottoscrittori del citato protocollo.
  Per quanto riguarda le specifiche aree di competenza di Eni, ricadenti nella perimetrazione del sito di interesse nazionale di Gela, e lo stato di attuazione degli interventi relativamente ai procedimenti di bonifica, si fa presente che la conferenza di servizi del 18 febbraio 2016 ha esaminato alcuni documenti tra i quali, l'analisi di rischio dei terreni della raffineria di Gela e delle aree Syndial e Isaf; la valutazione in merito all'efficienza idraulica ed efficacia idrochimica dei sistemi di contenimento delle acque sotterranee (monitoraggi 2014) dello stabilimento multisocietario nonché il progetto operativo di bonifica suoli isola 10 e 14 trasmesso da Versalis.
  Con riferimento all'analisi di rischio dei terreni della raffineria di Gela, si evidenzia che questa è stata oggetto di valutazione istruttoria da parte di Ispra, Iss e Aia Sicilia. L'azienda si è impegnata a trasmettere una revisione del documento Analisi di Rischio in modalità diretta dell'intera raffineria, con l'attivazione dei percorsi di inalazione dalla falda, sulla base delle osservazioni formulate da Ispra, Iss e Arpa.
  La citata conferenza di servizi, come già detto, ha esaminato anche il documento valutazione in merito all'efficienza idraulica ed efficacia idrochimica dei sistemi di contenimento delle acque sotterranee (monitoraggi 2014), contenente le risultanze delle campagne di monitoraggio delle acque sotterranee, condotte nel 2014, nelle aree dello stabilimento multisocietario di Gela e le valutazioni in merito all'efficienza idraulica e l'efficacia idrochimica dei sistemi di emungimento realizzati nell'ambito del progetto di bonifica delle acque di falda approvato. Successivamente, in data 24 marzo 2016, si è tenuto, sul punto, un incontro tecnico presso il Ministero dell'ambiente, al termine del quale l'azienda si è impegnata a trasmettere un documento sulle misure di prevenzione delle aree e a concordare con l'Arpa Sicilia un sopralluogo per l'individuazione delle sorgenti primarie di contaminazione.
  In merito al Progetto operativo di bonifica suoli isola 10 e 14, trasmesso da Versalis (ex Polimeri Europa), si segnala che lo stesso è stato ritenuto approvabile dalla conferenza di servizi del 18 febbraio 2016 nel rispetto di una serie di prescrizioni. La medesima conferenza di servizi ha chiesto alla regione siciliana di esprimersi in merito alla verifica di assoggettabilità a Via delle opere previste dal progetto, ai fini del perfezionamento del decreto di approvazione. Sullo stesso progetto, con nota del 22 marzo 2016, la direzione generale Sta del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha chiesto alla regione siciliana di confermare quanto comunicato dall'azienda, ossia che gli interventi non sono sottoposti a Via. Si è in attesa di riscontro da parte della regione. La menzionata conferenza di servizi del 18 febbraio 2016 ha, infine, esaminato le analisi di rischio dei terreni delle aree Syndial e Isaf – per le quali la stessa conferenza ha chiesto alle aziende la descrizione delle misure di prevenzione adottate per impedire la diffusione della contaminazione e garantire l'assenza di rischi sanitari per i fruitori dell'area –, nonché, sulle suddette aree, una proposta di intervento e la rielaborazione dell'analisi di rischio sulla base delle prescrizioni formulate da Ispra. Recentemente, la società Syndial ha trasmesso il documento relativo alle aree di propria competenza, sul quale è stato chiesto il parere degli enti e istituti scientifici.
  Alla luce delle informazioni esposte, ed al fine di monitorare la messa in sicurezza del sito in parola, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a tenersi informato e a svolgere un'attività di monitoraggio, anche al fine di un eventuale coinvolgimento di altri soggetti istituzionali.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riserva naturale

zona protetta

turismo