ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11391

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 536 del 04/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: FRATOIANNI NICOLA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 04/12/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/12/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11391
presentato da
FRATOIANNI Nicola
testo di
Venerdì 4 dicembre 2015, seduta n. 536

   FRATOIANNI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   a seguito di una verifica e effettuata il 27 novembre 2015, nel centro di accoglienza «Di Francia» di Giugliano, l'interrogante ha potuto appurare le pessime condizioni in cui vivono i migranti ospitati nella struttura, che presenta deficit sia da un punto di vista strutturale, sia da un punto di vista formale. Di fatto, già le inchieste giornalistiche, in particolare quelle della testata giornalistica on line Fanpage, avevano puntato l'attenzione sulle condizioni dei migranti nel centro «Di Francia». Il ristorante «Di Francia» di Giugliano è una struttura gestita dalla Family srl, assegnata in gara d'appalto il 2 luglio 2015, ed è diventato un centro di accoglienza per migranti. Nell'agosto scorso le telecamere di Fanpage mostrarono come all'interno venivano stipati fino a 350 migranti, alloggiati su brande sistemate nei saloni del ristorante e con pareti divisorie costituite da semplici pannelli di plexiglas;
   al momento del sopralluogo, il «Di Francia» ospita circa 227 persone, stipati in enormi stanze comuni, in condizioni non differenti da quanto già evidenziato dall'inchiesta dello scorso agosto. Appare chiaro come oltre a problemi di privacy, siano a forte rischio, vista la concentrazione di persone e le modalità con cui vengono ospitate, le condizioni minime di igiene e di sicurezza all'interno della struttura;
   a quanto risulta all'interrogante nella struttura sono presenti solo 7 lavoratori per 227 ospiti, di fatto in contrasto con quanto stabilito dalla prefettura di Napoli per l'assegnazione dell'appalto, che richiede la presenza di 2 operatori per 41 ospiti e un'ulteriore unità per ogni 25 ospiti;
   non sarebbe chiaro inoltre se la struttura ospitante, abbia le necessarie abitabilità e agibilità per ospitare oltre 200 posti letto, dal momento che il certificato di agibilità della struttura, rilasciato dal comune di Giugliano, di cui l'interrogante è entrato in possesso, è del 1o ottobre del 2008 e certifica la destinazione turistico-ricettiva della struttura, non abilitata pertanto al compito che le è stato successivamente assegnato. A quanto pare, per altro, i successivi certificati furono consegnati a firma di un tecnico privato in attesa di successivi controlli, a quanto consta all'interrogante finora mai avvenuti;
   le problematiche riscontrate e sin qui evidenziate, oltre a sottolineare il carattere emergenziale e straordinario delle strutture e delle modalità dell'accoglienza, per nulla in linea con quanto previsto dalle normative vigenti, pongono in seria discussione la qualità e la quantità dei controlli sui requisiti necessari, sia in sede di assegnazione dell'appalto, sia ex post, durante l'espletamento del servizio di accoglienza. Pare, infatti, all'interrogante abbastanza improbabile che la prefettura non conosca le condizioni della struttura in questione, ma il discorso può riferirsi anche ad altre strutture in Campania, dal momento che rappresentanti della prefettura si recano con costanza nei centri per l'erogazione dei pocket money ai migranti e possono valutare le condizioni in cui vengono ospitati i migranti;
   per altro, da quanto si è appreso da notizia di stampa delle scorse settimane, nella provincia di Napoli ci sono numerose strutture trasformate per l'occasione in centri di accoglienza, senza le adeguate caratteristiche tecniche, strutturali e di presenza dei lavoratori necessari a garantire una corretta accoglienza. In sostanza, le situazioni di irregolarità sembrano essere molteplici e diffuse nella provincia di Napoli e non solo;
   pare, inoltre, che in situazioni di emergenza le prefetture procedano all'affido diretto, dal momento che non ci sarebbe il tempo per espletare le normali procedure. Spesso l'affido diretto va a chi già gestisce altri centri e ha disponibilità immediata di posti letto. Un circolo vizioso, che, in assenza di controlli, premia chi mette a disposizioni posti letto nel più breve tempo possibile, poco importa in che modo. Va considerato che la maggior parte degli appalti ha una durata di due mesi, al termine dei quali solitamente si procede a una proroga che mantiene in essere il contratto tra l'ente gestore e la prefettura, senza adeguati controlli;
   da quanto fin qui esposto, appare piuttosto evidente che l'accoglienza, nei modi in cui viene espletata, diventi un vero e proprio business molto remunerativo per gli enti gestori, che scaricano sui migranti i deficit di una gestione che non rispetta le regole –:
   se il Ministro sia a conoscenza della situazione esposta in premessa;
   quali iniziative urgenti di competenza intenda adottare per risolvere le criticità e le eventuali non conformità alla normativa vigente dei centri di accoglienza indicati. (4-11391)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

amministrazione locale

migrante

aiuto sociale