ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11361

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 535 del 03/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: LOMBARDI ROBERTA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/12/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 03/12/2015
Stato iter:
04/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/03/2016
BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/03/2016

CONCLUSO IL 04/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11361
presentato da
LOMBARDI Roberta
testo di
Giovedì 3 dicembre 2015, seduta n. 535

   LOMBARDI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la polizia postale e delle comunicazioni assolve alla funzione di vigilare sull'osservanza delle leggi e dei regolamenti in materia di telecomunicazioni e sull'uso distorto delle tecnologie, nonché di impedire che esse divengano veicolo di illegalità; essa contrasta infatti tutti i reati che avvengono per mezzo della rete informatica e telefonica (ad esempio stalking, molestie, cyber bullismo, clonazioni);
    la polizia postale e delle comunicazioni, attraverso il servizio centrale, una sezione distaccata a Napoli presso l'Autorità per le garanzie delle comunicazioni, 20 compartimenti regionali e 76 sezioni provinciali, assicura una presenza articolata e diffusa in tutto il territorio; fenomeni come la pedofilia on-line, gli attacchi a sistemi informatici, le truffe perpetrate grazie all'utilizzo fraudolento di codici di carte di credito o di debito, sono alcuni esempi delle attività delittuose che vengono contrastate dal personale della specialità;
   inoltre, la polizia postale adempie al dovere di formazione dei bambini con riferimento all'utilizzo consapevole di internet, allo scopo di difenderli dal rischio di imbattersi in soggetti psicologicamente deviati;
   i compartimenti e le Sezioni sono ospitati da Poste Italiane, che finanziano anche apparecchiature e software, pertanto non gravano sul bilancio dello Stato, ma costituiscono un servizio a costo zero;
   stando alle fonti di stampa, appare imminente la proposta di questo Governo di chiudere tutte le sezioni provinciali della Polizia delle comunicazioni, ad eccezione di quelle presenti nelle sedi di Corte di appello, al fine di una asserita razionalizzazione delle risorse umane e logistiche; sembrerebbe anche che l'obiettivo ultimo sia quello di arrivare progressivamente ad istituire solo tre maxi compartimenti: uno per il Nord, uno per il Centro e uno per il Sud; oppure, in alternativa, al Nord e al Centro, oltre gli uffici Compartimentali previsti presso i capoluoghi di regione, rimarrebbero solamente Brescia e L'Aquila, mentre al sud Salerno, Lecce, Messina, Caltanissetta; si tratta di un taglio del tutto scriteriato, dato che non si considerano i diversi fattori di criminalità presenti sul territorio, né la situazione economica né la posizione geografica;
   tuttavia simili progetti non possono essere condivisibili, come dimostrano le osservazioni seguenti;
   non ne deriverebbe un effettivo risparmio economico, dato che ad oggi le spese sono a carico di Poste italiane, ma — al contrario — si disperderebbero competenze e specializzazioni;
   negli ultimi anni, oltre a tutti i corsi di specializzazione e di aggiornamento specifici per ciascun settore, sono stati effettuati ben 21 cicli di specializzazione e addestramento al Centro addestramento della polizia di Stato di Cesena, ove il personale delle specialità della Polizia di Stato, proveniente da tutto il territorio nazionale, è stato inviato con notevoli sacrifici personali e costi in termini economici per la collettività, per frequentare il corso di interspecialità, ove operatori della polizia stradale, ferroviaria, postale e delle comunicazioni e di frontiera, studiando fianco a fianco hanno conseguito l'interspecialità; ed ora con un colpo di spugna si vorrebbero azzerare le specificità;
   abolire i compartimenti regionali ed istituire in tutte le province – compresi i capoluoghi di regione – l'interspecialità stradale, ferroviaria, postale e delle comunicazioni e di frontiera, dirette da un solo dirigente, quattro funzionari (uno per ogni specialità), con in condivisione un unico centralino, archivio, segreteria, auto di servizio e locali genererebbe un notevole risparmio sugli affitti, recuperando uomini e incrementando l'efficienza dei servizi resi al Paese;
   i cittadini italiani hanno diritto ad usufruire di un livello di sicurezza uniforme, senza discriminazioni di territorio, che svantaggerebbero quelle province che non siano anche sede di corte di appello; è infatti facile immaginare che tutte le province colpite dalla scure governativa, saranno più appetibili e vulnerabili agli attacchi criminali;
   i pochi uffici rimanenti, che già oggi hanno difficoltà a fronteggiare il crescente numero di reati informatici commessi, collasseranno operativamente, vedendosi affluire tutto il carico di lavoro delle sezioni soppresse, a discapito della sicurezza dei cittadini;
   l'attività di prevenzione e repressione dei reati deve avvenire direttamente sul territorio presidiato per essere davvero tempestiva ed efficace;
   il rischio che si corre è quello di estromettere dalla specialità della Polizia delle comunicazioni centinaia di operatori preparati e professionalizzati per indirizzarli in altri uffici per i quali non hanno la stessa competenza ed efficacia operativa;
   non solo, il pericolo è che i costi aumentino anziché diminuire, poiché oggi le spese per la strumentazione e per gli immobili sono tutte sostenute da Poste italiane;
   dunque, il tentativo di far passare la manovra per un progetto di rimodulazione finalizzato al miglioramento dei servizi non trova, ad avviso dell'interrogante, alcun riscontro oggettivo, se non quello di segno opposto che palesa una chiara, evidente e netta sforbiciata nello sterile spirito della spending review;
   la questione che si vuole porre riguarda il prezzo che la sicurezza degli italiani deve pagare per quelli che all'interrogante appaiono i millantati risparmi del Governo;
   nel nostro Paese i reati aumentano e la tensione sociale sale alle stelle; i recenti tragici avvenimenti di Parigi dimostrano che è necessario investire sulla prevenzione e sulla repressione dei reati, specie di quelli telematici –:
   se trovi conferma il progetto di smantellamento della polizia postale riportato dagli organi di stampa;
   se non reputino assolutamente controproducente, sia a livello finanziario che per quanto riguarda la sicurezza dei cittadini, ridurre senza criteri i servizi di polizia postale. (4-11361)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 4 marzo 2016
nell'allegato B della seduta n. 583
4-11361
presentata da
LOMBARDI Roberta

  Risposta. — La questione posta dall'interrogante, concernente l'asserito smantellamento delle strutture della Polizia postale e delle comunicazioni operanti nel territorio nazionale, è legata ad un piano di razionalizzazione che, nei primi mesi del 2014, è stato sottoposto al parere delle autorità provinciali di pubblica sicurezza e ad oggi non è stato ancora definito.
  Ciò in quanto, nel frattempo, è sopravvenuta la legge n. 124 del 7 agosto 2015 che, nel delegare al Governo l'emanazione di una serie di decreti legislativi in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, individua alcuni importanti criteri direttivi proprio in tema di riordino del sistema della sicurezza.
  La legge, come è noto, tratteggia un primo indirizzo di fondo che persegue lo scopo di evitare duplicazioni e sovrapposizioni dispersive nell'esercizio delle funzioni di polizia, nonché di favorire la gestione associata dei servizi strumentali, in adesione ai principi di efficienza della spesa pubblica.
  Un ulteriore criterio direttivo individuato dal provvedimento, più settoriale, è legato, invece, al riordino delle funzioni di polizia nei campi della sicurezza agroalimentare e della tutela dell'ambiente e del territorio, riordino per il quale è prevista la possibilità anche di un'eventuale confluenza del Corpo forestale dello Stato in altra Forza di polizia.
  Alla luce del nuovo quadro normativo, solo quando verranno emanati i decreti legislativi attuativi che puntualizzeranno i contenuti della riorganizzazione del sistema della sicurezza, si potrà procedere con il piano di razionalizzazione dei presidi di polizia su tutto il territorio nazionale – compresi quelli della Polizia postale e delle comunicazioni – i cui contenuti saranno dettati da esclusive esigenze di efficientamento e di adeguamento organizzativo alla trasformazione tecnologica e infrastrutturale del Paese, senza che ne venga a soffrire la qualità del prodotto sicurezza.
Il Viceministro dell'internoFilippo Bubbico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza pubblica

criminalita' informatica

situazione sociale