ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11325

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 533 del 01/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: MERLO RICARDO ANTONIO
Gruppo: MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Data firma: 01/12/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORGHESE MARIO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO 01/12/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 01/12/2015
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11325
presentato da
MERLO Ricardo Antonio
testo di
Martedì 1 dicembre 2015, seduta n. 533

   MERLO e BORGHESE. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   in Europa e nel mondo ci si chiede che ruolo, oggi, giocherà il patrimonio artistico-culturale della maggior parte delle città culturali dell'Italia, nella società futura;
   la questione del patrimonio artistico-culturale è particolarmente attuale nell'agenda politica in Italia, in ragione di quella che appare agli interroganti una cieca politica di drastici tagli che la prossima legge di stabilità si prepara ad attuare per la cultura, partendo anche dalla privatizzazione del patrimonio culturale e dall'alleggerimento degli enti di tutela storica attualmente vigenti;
   nel nostro Paese, il patrimonio storico-artistico, però, appartiene in parte a cittadini privati che si trovano allo stato di fatto, in una situazione preoccupante e ciò anche a causa di inadempienza e disapplicazioni di leggi precedentemente emanate;
   non è stato corrisposto ai proprietari interessati quanto dovuto (circa 100 milioni di euro a quanto consta agli interroganti), a titolo di contributo ex articolo 31 del decreto legislativo n. 42 del 2004 per gli interventi di restauro o conservativi autorizzati e già collaudati da diversi anni, eseguiti su beni d'interesse storico-artistico –:
   quale sia la ragione per la quale i fondi di cui in premessa non sono stati erogati ai proprietari che ne avevano diritto;
   se non ritenga che debbano essere elargiti almeno acconti a coloro che, pur avendone diritto, ancora non hanno ricevuto nulla, così da poter permettere ai proprietari di tali beni storici, specialmente nelle più belle città storiche d'Italia, la loro conservazione, in modo da non provocare ulteriori deterioramenti di beni che vengono amati da tutto il mondo per la loro bellezza storica. (4-11325)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 agosto 2016
nell'allegato B della seduta n. 667
4-11325
presentata da
MERLO Ricardo Antonio

  Risposta. — Nell'interrogazione parlamentare in esame, premesso che, secondo l'interrogante, lo Stato non avrebbe corrisposto ai privati quanto dovuto a titolo di contributo ex articolo 31 del decreto legislativo n. 42 del 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) per gli interventi di restauro su beni d'interesse storico-artistico, si chiede di sapere quali siano i motivi per i quali i fondi non sono stati erogati e se il Ministero non ritenga di dover erogare acconti sulla somma dovuta a coloro i quali ancora non li hanno ricevuti.
  A tal proposito si fa presente quanto segue.
  Il tema sollevato dall'interrogante è cruciale poiché i contributi ai privati previsti dal codice dei beni culturali sono una forma di riconoscimento materiale, da parte dello Stato, della funzione sociale svolta dai proprietari di beni culturali vincolati, che lo affiancano nell'attività di conservazione e quindi nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio culturale. È del resto noto che i beni culturali privati, per il restauro dei quali si riceve un contributo, devono essere aperti alla pubblica fruizione, sulla base di apposite convenzioni.
  L'attuale situazione, circa il rapporto fra pubblico e privato, con particolare riferimento all'ambito richiamato dall'interrogante, non può essere considerata soddisfacente e del resto il grande tema del rapporto pubblico-privato nel campo dei beni culturali potrà richiedere nuove riflessioni e interventi, da collocare anche in una prospettiva più ampia.
  Per quanto riguarda il quesito circa l'erogazione dei contributi in conto capitale, questa avviene sulla scorta di una programmazione annuale, predisposta sulla base delle risorse disponibili, e secondo il criterio dell'ordine cronologico in ambito regionale, che costituisce rigoroso principio di riferimento.
  Nell'ambito di ciascuna regione, gli interventi sono inseriti nel programma, secondo gli elenchi inviati dai segretariati regionali e secondo il parere delle commissioni regionali, nonché dei direttori generali competenti per settore, in base all'ordine cronologico della data di collaudo dei lavori, fino ad esaurimento del
budget regionale disponibile, calcolato percentualmente sulla base degli interventi richiesti su tutto il territorio nazionale.
  Un altro principio utilizzato nell'erogazione dei contributi tiene conto dell'entità degli stessi, rateizzandone il pagamento secondo il seguente schema:
   da 0 a euro 300.000: pagamento totale del contributo;
   da euro 300.001 a euro 500.000: acconto del 50 per cento del contributo con saldo nell'anno successivo;
   oltre euro 500.000: acconto di un terzo del contributo e saldo mediante due rate successive.

  E d'altra parte l'articolo 1, comma 26-ter, del decreto-legge n. 95 del 2012, ha disposto che, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del suddetto decreto e fino al pagamento dei contributi già concessi alla medesima data e non ancora erogati ai beneficiari, sia sospesa la concessione dei contributi di cui agli articoli 35 e 37 del codice dei beni culturali.
  Pertanto, a partire dal 15 agosto 2012, non è stato più possibile rilasciare le «dichiarazioni di ammissibilità» ai contributi di cui ai citati articoli 35 e 37, da parte degli uffici competenti, neanche in relazione ad istanze pervenute al protocollo dei suddetti uffici in data antecedente al 15 agosto 2012.
  Viceversa tutti gli interventi per i quali sia stata rilasciata la dichiarazione di ammissibilità entro il 14 agosto 2012, saranno finanziati nei tempi consentiti dalle risorse disponibili.
  Al riguardo, si ricorda che la legge di assestamento del bilancio per l'anno finanziario 2015 ha stanziato 10 milioni di euro sul capitolo 7441/1 a decorrere dal 2015, per «l'estinzione dei debiti pregressi nei confronti dei proprietari, possessori o detentori di beni culturali ai sensi degli articoli 31, 35 e 36 del codice beni culturali e del paesaggio, per i contributi concessi fino al 15 agosto 2012».
  Si è trattato di un primo passo nella direzione giusta, e tuttavia il Ministero è consapevole della esigenza di provvedere ulteriormente, confidando anche nel sostegno del Parlamento.
  Ad ogni buon fine, si unisce uno schema con il
trend delle risorse per i contributi in conto capitale dal 2009 ad oggi, con l'avvertenza che il 2016 è ancora in fase di programmazione.

  ANNO Programma contributi  
 2009 17.670.782    
 2010 24.369.132    
 2011 23.663.485    
 2012 50.663.485    
 2013 15.047.923    
 2014 17.830.222    
 2015 10.136.445    
 2016 * 10,167.301    
* da programmare.

Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoAntimo Cesaro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

patrimonio culturale

protezione del patrimonio