ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11303

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 531 del 27/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: SORIAL GIRGIS GIORGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27/11/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27/11/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 11/01/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 26/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11303
presentato da
SORIAL Girgis Giorgio
testo di
Venerdì 27 novembre 2015, seduta n. 531

   SORIAL. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto riportato da Il Sole 24 ORE, i tempi previsti per il pagamento delle pubbliche amministrazioni sono peggiorati: rispetto all'ultimo censimento del Ministero dell'economia e delle finanze che indicava un tempo medio di 39 giorni, ora l'attesa per saldare una fattura supera a livello-locale i tre mesi, con un ritardo medio rispetto alla scadenza di oltre 60 giorni;
   l'ultimo aggiornamento del ministero dell'economia e delle finanze sui pagamenti delle pubbliche amministrazioni, visibile sul sito del Ministero dell'economia e delle finanze, è frutto di un'analisi delle fatture ricevute e pagate su base geografica, e illustra che la pubblica amministrazione italiana impiega ancora in media 100 giorni;
   i tempi d'attesa più lunghi si registrano al Sud, in particolare in Calabria, con un tempo medio di pagamento di 148,81 giorni, ma i tempi sono lunghissimi anche per la Campania, con 127,96 giorni e per la Sicilia, con 116,74;
   nella seduta dell'Assemblea del 13 ottobre 2015, con una interpellanza urgente, l'interrogante ha chiesto al Governo di fare luce sulle ragioni del ritardo dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, ritardo che pesa in maniera molto grave sull'economia italiana, e in che modo intendesse attivarsi per rendere possibile lo sblocco immediato e totale dei debiti della pubblica amministrazione, assicurato a più riprese dallo stesso Premier, anche intervenendo sulla carente procedura introdotta con il decreto 66/2014, per garantire alle imprese ciò che spetta loro di diritto nel rispetto del lavoro e di tutti i loro sacrifici in un momento di difficoltà come quello che il tessuto produttivo del nostro Paese sta attraversando;
   il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Baretta aveva risposto all'interpellanza urgente di cui sopra, dichiarando che per superare queste criticità, il Governo avrebbe messo in campo diversi interventi come «l'erogazione di anticipazioni di liquidità e la concessione di spazi finanziari a favore degli enti territoriali, l'accelerazione dei rimborsi fiscali, l'obbligo di erogare entro termini certi (60 giorni) i trasferimenti tra amministrazioni pubbliche, la possibilità per le aziende di cedere crediti nei confronti delle pubbliche amministrazioni a intermediari finanziari, cessione assistita da garanzia dello Stato con riferimento a debiti maturati al 31 dicembre 2013, per i quali sia stata presentata istanza di certificazione da parte del creditore entro il 30 ottobre 2014» nonché «l'implementazione di strumenti informatici di particolare rilevanza»;
   il mancato pagamento delle pubbliche amministrazioni rappresenta una delle grandi cancrene del sistema economico-finanziario italiano, poiché pregiudica la reale uscita dalla crisi e mette quotidianamente a rischio la vita stessa di migliaia di imprese;
   anche i nuovi pagamenti vanno a rilento e visto che ogni mese la pubblica amministrazione compra beni e servizi per circa 12 miliardi di euro, mentre le vecchie fatture vengono smaltite a rilento, se ne accumulano sempre di nuove a causa dei tempi di pagamento che nel 2014, secondo lo European Payment Report 2015, si sono attestati in media a 144 giorni contro i 24 giorni della Germania, costando all'Italia una procedura di infrazione visto che una direttiva europea recepita già nel 2012 fissa il limite a 30 giorni;
   uno dei motivi del ritardo è anche la procedura introdotta con il decreto-legge n. 66 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 89 del 2014, per consentire alle aziende di cedere il proprio credito a una banca o a un intermediario finanziario, che si fanno carico della riscossione, che si è rivelata molto complessa e macchinosa, tanto da aver addirittura scoraggiato molti creditori: tra l'aprile e il dicembre 2014 sono state presentate solo 91 mila istanze per un controvalore di 9,8 miliardi di euro, nemmeno un quarto rispetto ai debiti complessivi –:
   che tipo di risultati stiano dando i diversi interventi che il Governo avrebbe messo in azione per superare le criticità che hanno inficiato la capacità di pagamento della pubblica amministrazione, come dichiarato dal sottosegretario Baretta;
   se il Governo stia procedendo all'implementazione degli strumenti informatici annunciati dal sottosegretario Baretta in sede di risposta alla interpellanza urgente di cui in premessa, e in che modo e con quali risultati starebbe avvenendo tale operazione;
   se il Governo sia intervenuto o lo stia facendo e in tal caso, in quale modo, per correggere la procedura introdotta con il decreto-legge n. 66 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 89 del 2014, che si era rivelata molto complessa e macchinosa al punto da scoraggiare i creditori;
   se il Governo non intenda chiarire suoi orientamenti in merito a questo peggioramento dei tempi dei pagamenti della pubblica amministrazione, che mette in grave difficoltà tutti gli imprenditori italiani già vessati da tasse e crisi economica, alle prese con quella che è stata definita una piaga del sistema economico-finanziario italiano che mette quotidianamente a rischio la vita stessa di migliaia di imprese;
   se il Governo non consideri necessario ed urgente attivarsi per rendere possibile lo sblocco immediato e totale dei debiti della pubblica amministrazione, assicurato a più riprese dallo stesso Presidente del Consiglio dei ministri. (4-11303)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

direttiva comunitaria

rimborso fiscale

pubblica amministrazione