ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11302

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 531 del 27/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: BIANCHI DORINA
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 27/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SCOPELLITI ROSANNA AREA POPOLARE (NCD-UDC) 27/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27/11/2015
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 09/12/2015
Stato iter:
04/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/02/2016
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/02/2016

CONCLUSO IL 04/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11302
presentato da
BIANCHI Dorina
testo di
Venerdì 27 novembre 2015, seduta n. 531

   DORINA BIANCHI e SCOPELLITI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:
   a causa delle forti precipitazioni che si sono abbattute sulla regione Calabria nella notte tra il 31 ottobre ed il 1o novembre 2015 (in 48 ore sono caduti 600 mm di pioggia, con venti che hanno raggiunto gli 80 chilometri orari), ingenti danni sono stati riportati sulla rete ferroviaria e sulla statale 106 Jonica, lasciando interi centri abitati praticamente isolati;
   le abbondanti precipitazioni hanno provocato un generale e considerevole innalzamento dei livelli idrometrici di tutti i corsi d'acqua (ad esempio, sulle Serre vibonesi il torrente Ancinale che sfocia nello Ionio nella zona di Noverato, è stato raggiunto il livello di 4,95 metri);
   oltre che nella zona del Reggino, la circolazione ferroviaria è stata interrotta anche fra Roccella Jonica e Monasterace, sulla linea Catanzaro-Roccella Jonica, così come reso noto da un comunicato delle Ferrovie dello Stato italiane;
   la strada statale 106 jonica è stata chiusa momentaneamente al traffico in quattro diversi tratti, sempre nel Reggino, a causa di alcune frane e dello straripamento del torrente Ferruzzano che hanno completamente travolto la sede stradale. In entrambe le direzioni, dal chilometro 50 al chilometro 65, è chiuso il tratto compreso tra Palazzi Marina e Brancaleone Marina;
   il secondo tratto interessato si estende dal chilometro 65,8 al 67,20 in località Marinella di Ferruzzano. Stessa situazione si presenta dal chilometro 83 al 92 tra Bovalino ed Ardore, mentre il quarto tratto chiuso è compreso fra il chilometro 121 e 122 tra Marina di Paulonia e Riace Marina;
   a causa di queste interruzioni, il traffico è stato deviato su strade locali, con il tempestivo intervento sul posto delle forze dell'ordine, dei Vigili del fuoco e del personale dell'ANAS;
   per quanto concerne la fascia costiera tirrenica, una frana ha fatto crollare circa 70 metri di muro tra Scilla e Favazzina, mentre a Gioia Tauro le condizioni del fiume Budello, a rischio esondazione, sono tenute sotto stretta osservazione sebbene non siano considerate da criticità rossa;
   è in questa zona, inoltre, che i vigili del fuoco hanno recuperato la salma di un uomo inizialmente disperso che era stato sorpreso in auto con la figlia (quest'ultima tratta in salvo da alcuni passanti) dalla piena di un torrente straripato;
   allo stato attuale, risultano ancora isolati i comuni di Platì, Ferruzzano e Bruzzano, con ingenti danni riportati anche da numerosi altri comuni colpiti dalla violenza delle precipitazioni e dalla straripamento dei torrenti –:
   alla luce di quanto espresso in premessa, se non sia opportuno dichiarare lo stato di emergenza per calamità naturale nelle regione Calabria, visti i danni riportati in seguito alle ultime precipitazioni ed in considerazione di un livello di dissesto idrogeologico che già interessava il territorio dell'intera regione e che non può che essersi aggravato. (4-11302)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 febbraio 2016
nell'allegato B della seduta n. 562
4-11302
presentata da
BIANCHI Dorina

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame si riferisce quanto segue.
  In merito ai fenomeni meteorologici a cui fa riferimento l'interrogante, occorsi nella regione Calabria tra il 31 ottobre e il 1o novembre 2015, si rappresenta che sono stati colpiti, in particolare, i territori delle province di Reggio Calabria e Catanzaro, ove sono stati registrati dissesti idrogeologici ed ingenti danni, oltre che disagi per la popolazione.
  In particolare, nei giorni suindicati, su alcune aree, le cumulate di pioggia hanno raggiunto massimi precipitativi di 690 millimetri (Chiaravalle Centrale – Catanzaro) ed in altre località hanno superato abbondantemente i 500 millimetri (Canolo Nuovo, Sant'Agata del Bianco – Reggio Calabria –, Cassari e Fabrizia – Vibo Valentia –, interessando così tutte le province meridionali della regione, con precipitazioni diffuse e molto elevate.
  Conseguentemente alle piogge, il reticolo principale e secondario dei vari bacini coinvolti ha rilevato, nelle sezioni monitorate, consistenti innalzamenti del livello idrometrico, in particolare l'Ancinale a Chiaravalle ha fatto registrare un incremento di 4,7 metri in 36 ore (da 0,2 metri alle ore 00 UTC del 31 ottobre 2015 a 4,9 metri alle ore 12 UTC del 1o novembre 2015).
  Diverse esondazioni si sono verificate lungo i corsi d'acqua, anche in aree antropizzate, così come diversi fenomeni di versante; in particolare, riattivazioni di frane esistenti e scivolamenti superficiali, dovuti principalmente all'elevata quantità d'acqua presente nel terreno.
  A seguito dell'avviso meteo emesso il 30 ottobre 2015, il dipartimento della protezione civile ha seguito costantemente l'intera fase emergenziale, rafforzando le attività di monitoraggio, attraverso uno specifico presidio operativo, al fine di recepire eventuali richieste di supporto del sistema nazionale di protezione civile provenienti dal territorio.
  Le prime segnalazioni di allagamenti ed esondazioni sono arrivate nella notte tra il 30 ed il 31 ottobre, a causa delle precipitazioni abbondanti che hanno interessato, in particolare, la provincia di Reggio Calabria.
  Le maggiori criticità si sono registrate a partire dal pomeriggio del 31 ottobre per le intense precipitazioni insistenti sulla provincia di Reggio Calabria.
  Nel pomeriggio del 31 ottobre, un uomo, inizialmente dato per disperso, che viaggiava a bordo della propria auto con la figlia, è stato travolto dalle acque del torrente «San Nicola» nel comune di Taurianova ed è stato ritrovato dai Vigili del Fuoco privo di vita nel corso della mattina del 1o novembre.
  Le maggiori criticità nel versante Jonico sono state registrate sulla viabilità principale e secondaria della provincia di Reggio Calabria. In particolare, la statale 106 è stata chiusa al traffico tra i comuni di Palizzi Marina e Brancaleone Marina e tra i comuni di Ardore e Bovalino dove i torrenti «Malachia», «Ardore Marina» e «Schiavo» sono esondati. L'interruzione più grave è stata determinata dal crollo del ponte sulla Fiumara «Ferruzzano» nell'omonimo comune.
  Per quanto riguarda le strade provinciali, due sono risultate quelle maggiormente colpite, la SP2 BIS, chiusa per frana, e la SP2dir, chiusa per il crollo del ponte «Ancone».
  Il crollo del ponte sulla fiumara «Ferruzzano» ha interessato anche la tratta ferroviaria tra Roccella Jonica e Monasterace. Nella tratta sono stati attivati alcuni servizi sostitutivi con bus, previa definizione da parte del centro coordinamento soccorsi (CCS) di percorsi alternativi. Dal 5 novembre, è stato attivato il servizio di bus sostitutivo nella tratta ferroviaria Brancaleone-Melito di Porto Salvo, mentre dal 6 novembre è stata ripristinata la tratta ferroviaria Roccella Jonica-Bovalino. L'intera linea ferroviaria jonica è stata ripristinata il 10 novembre 2015.
  Nel versante tirrenico, l'esondazione del torrente «Pettogallico», nel comune di Reggio Calabria, ha causato la rottura della condotta che porta acqua al locale acquedotto. L'intervento di squadre di pronto intervento ha risolto la problematica, (
bypass con altre condotte) sebbene si registri un calo di pressione.
  Anche sul versante tirrenico si sono verificate diverse criticità sulla viabilità principale e secondaria, in particolare, è stata chiusa al traffico la strada statale 18, tra Favazzina e Scilla a causa di una frana; su richiesta del sindaco di Scilla sono state previste fermate straordinarie dei treni, in località Favazzina, allo scopo di consentirne l'accessibilità.
  Nel comune di Gioia Tauro, il torrente Budello è stato monitorato per rischio esondazione, ma in considerazione della diminuzione dei livelli idrometrici, non è stato necessario evacuare la popolazione.
  Nel corso della giornata del 1o novembre un'interruzione per allagamenti, nella tratta compresa tra le stazioni di Bagnara Calabra e Villa San Giovanni, ha causato ripercussioni anche sulla circolazione dei convogli a lunga percorrenza.
  A scopo precauzionale diversi sindaci hanno disposto la chiusura degli istituti scolastici (province di Reggio Calabria, Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia).
  Per quanto riguarda la risposta della protezione civile, a livello locale, per rispondere alle necessità della popolazione, sono stati attivati dai sindaci i centri operativi comunali nei comuni di Ardore, Benestare, Bova, Bruzzano Zeffirio, Taulonia, Gioia Tauro, Melito Porto Salvo, Plati, Reggio Calabria, Roccella Ionica, San Luca, Cittanova e Grotteria.
  Per coordinare gli interventi a livello provinciale, dal 31 ottobre, presso la prefettura di Reggio Calabria, è stata attivata l'unità di crisi e, in considerazione del peggioramento delle condizioni meteo e delle numerose criticità riscontrate, alle ore 17.30 del 1o novembre è stato attivato, presso la prefettura di Reggio Calabria, il centro coordinamento soccorsi. Dal 2 al 5 novembre un
team del dipartimento della protezione civile è stato presente presso il centro coordinamento soccorsi per supportare le attività di coordinamento degli interventi sul territorio e favorire lo scambio delle informazioni tra gli enti e le strutture operative presenti sul territorio.
  Numerosi gli interventi a favore della popolazione sono stati condotti durante l'emergenza dalle associazioni di volontariato locale e dalle altre strutture operative di protezione civile, in particolare sono state attivate le sezioni dei Vigili del fuoco provenienti da Cosenza, Vibo Valentia, Catania, Napoli, Avellino, Taranto e Potenza.
  Infine, riguardo alla richiesta di informazioni avanzata dall'interrogante circa l'opportunità di «dichiarare lo stato di calamità naturale nella regione Calabria, visto i danni riportati in seguito alle ultime precipitazioni ed in considerazione di un livello di dissesto idrogeologico che già interessava il territorio dell'intera Regione e che non può che essersi aggravato» si rende noto che la regione, con delibera di giunta n. 452 del 3 novembre 2015, ha deciso di chiedere lo stato di emergenza ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 febbraio 2002, n. 225 per gli eventi alluvionali e di dissesto idrogeologico che hanno colpito il territorio calabrese nei giorni 30 e 31 ottobre e 1o e 2 novembre 2015.
  La richiesta è stata quindi trasmessa al dipartimento della protezione civile e, successivamente, integrata da una relazione preliminare, pervenuta in data 17 novembre 2015 con nota prot. 344556. La documentazione fornita con le citate note non risulta conforme con quanto previsto dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri dei 26 ottobre 2012, pertanto è in fase di predisposizione, da parte del dipartimento della protezione civile, una nota di richiesta di ulteriori elementi in ottemperanza alla richiamata direttiva presidenziale al fine di concludere l'istruttoria prevista finalizzata all'eventuale deliberazione da parte del Consiglio dei ministri.
  Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha rappresentato che, per mitigare le situazioni a maggiore rischio del territorio regionale, a causa di precedenti fenomeni di dissesto, aveva stipulato con la regione Calabria, in data 25 novembre 2010, un accordo di programma che finanziava 185 interventi per complessivi 220 milioni di euro.
  Tra gli interventi finanziati sono compresi 12 interventi, per un importo complessivo di euro 23.400.000, che ricadono proprio nelle aree colpite dagli eventi alluvionali che si sono verificati a partire dal mese di agosto.
  Il soggetto attuatore degli interventi, nominato dal presidente della regione in qualità di commissario di Governo, ha comunicato che i medesimi interventi sono immediatamente cantierabili. Saranno pertanto avviati quanto prima i lavori per la loro realizzazione.
  Al fine di assicurare l'avvio degli interventi più urgenti di contrasto al rischio idrogeologico e tempestivamente cantierabili, caratterizzati da un livello prioritario di rischio e ricadenti nell'ambito delle aree metropolitane nonché delle aree urbane con alto livello di popolazione esposta a rischio idrogeologico, d'intesa con la struttura di missione, è stato varato il piano stralcio aree metropolitane. Il piano è stato approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 settembre 2015. Si segnala che i 7 interventi per la regione Calabria, per un importo richiesto totale di 9.800.000,00 euro, sono inseriti nella sezione programmatica del piano stralcio aree metropolitane (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 settembre 2015), in quanto ancora mancanti di progettazione definitiva o esecutiva.
  In aggiunta a tale piano, le richieste di finanziamento relative alle diverse tipologie di dissesto saranno comunque inserite in un nuovo piano nazionale di mitigazione del rischio idrogeologico che sarà varato non appena saranno disponibili le relative risorse.
  La procedura, infatti, prevede che ciascuna regione inserisca e validi, attraverso la compilazione di apposita scheda, le richieste di finanziamento nel sistema ReNDiS –
web (Repertorio nazionale degli interventi di difesa); tali richieste saranno poi valutate secondo procedure, modalità e criteri fissati dal decreto del Presidente del consiglio dei ministri 28 maggio 2015, condiviso con le regioni e le province autonome. Ciò consentirà di garantire la necessaria trasparenza nella programmazione delle risorse finanziarie rese disponibili e la migliore efficacia nell'utilizzo delle stesse rispetto agli obiettivi di protezione dell'incolumità di persone e beni esposti a rischio idrogeologica.
  Allo stato risulta che la regione abbia fatto richiesta, con inserimento nel sistema telematico ReNDiS, di ulteriori interventi – articolati sui vari livelli di progettazione – che, a seguito di istruttoria tecnica e selezione alla luce dei criteri definiti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015, sulla base delle disponibilità finanziarie e delle priorità individuate con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri medesimo, potranno essere inseriti nel piano nazionale contro il dissesto idrogeologico. Tra queste richieste di finanziamento, che ammontano complessivamente a circa 876 milioni di euro, si segnala che 482 interventi, pari ad una richiesta di circa 729 milioni di euro, sono al livello di progettazione preliminare, mentre 30 progetti presentano un livello di progettazione esecutiva, per una richiesta di ammontare pari a circa 36 milioni di euro.

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministriClaudio De Vincenti.

(Risposta del Governo del 30 novembre 2015)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rete stradale

automobile

protezione civile