ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11275

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 529 del 25/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: FANTINATI MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 25/11/2015
Stato iter:
19/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/02/2016
BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/02/2016

CONCLUSO IL 19/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11275
presentato da
FANTINATI Mattia
testo di
Mercoledì 25 novembre 2015, seduta n. 529

   FANTINATI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   il 19 novembre 2015, il Museo civico di Verona, ospitato al Castello Scaligero, più conosciuto come Castelvecchio, e situato nel centro storico della città, è stato oggetto di un clamoroso furto di opere d'arte di valore inestimabile;
   sono diciassette i dipinti rubati: Madonna della quaglia del Pisanello, San Girolamo penitente di Jacopo Bellini, Sacra Famiglia con una santa di Andrea Mantegna, Ritratto di giovane con disegno infantile di Caroto, Ritratto di giovane monaco benedettino di Caroto, Madonna allattante di Jacopo Tintoretto, Trasporto dell'arca dell'alleanza di Jacopo Tintoretto, Banchetto di Baltassar di Jacopo Tintoretto, Sansone di Jacopo Tintoretto, Giudizio di Salomone di Jacopo Tintoretto, Ritratto maschile della cerchia di Jacopo Tintoretto, Ritratto di Marco Pasqualigo di Domenico Tintoretto, Ritratto di ammiraglio veneziano della Bottega di Domenico Tintoretto, Dama delle licnidi di Peter Paul Rubens, Paesaggio di Hans de Jode, Porto di mare di Hans de Jode, Ritratto di Girolamo Pompei di, Giovanni Benini;
   quello del 19 novembre, come scritto da alcuni giornali veronesi «rischia di passare alla storia come il più clamoroso furto di opere d'arte degli ultimi cento anni»;
   il danno all'arte «è immenso», ha commentato la direttrice di Castelvecchio, Paola Marini, secondo la quale il valore dei quadri sottratti si aggira sui 15 milioni di euro;
   secondo le prime ricostruzioni, tre malviventi, incappucciati, vestiti di nero e con le armi in pugno, hanno atteso che si avvicinasse l'orario di chiusura del museo e, poco prima delle 20, sono entrati in azione, con le sale aperte ma senza alcun visitatore, sapendo, evidentemente, che il sistema d'allarme sui quadri, in particolare i sensori volumetrici collegati con la centrale operativa dell'istituto di vigilanza, non erano ancora stati attivati;
   la banda è entrata da una porta laterale (priva di allarme) e una volta all'interno hanno immobilizzato e disarmato l'unica guardia giurata in servizio; mentre due componenti della banda si sono fatti portare dal vigilante della Secure Italia nelle sale in cui erano esposte le opere, il terzo ha tenuto sotto la minaccia di una pistola la cassiera, che era stata anche legata e imbavagliata con nastro adesivo;
   per fare razzia dei dipinti esposti, i malviventi – alla cassiera sono parsi stranieri per qualche parola che si sono lasciati sfuggire – hanno impiegato poco più di un'ora; quindi hanno caricato i quadri – alcune tele sono state arrotolate altre no – e sono fuggiti utilizzando l'auto della vigilanza privata;
   all'agenzia di stampa Ansa, la direttrice Marini ha rivelato un altro particolare: il danneggiamento di una tavola di Giulio Licinio, «Conversione di Saulo» «Era vicino ai quadri del Tintoretto – ha spiegato – non è grave, sarà facilmente restaurabile. Dimostra però la brutalità con cui queste persone hanno agito»;
   ha destato sorpresa l'apparente facilità con cui è stata compiuto uno dei furti più gravi della storia dell'arte italiana, in pieno centro storico, fuggendo senza essere visti, se non dalle telecamere di sicurezza;
   su queste immagini stanno lavorando polizia e carabinieri per dare un volto ai componenti della banda;
   l'autorità giudiziaria ha delegato anche il nucleo tutela patrimonio artistico dell'Arma a seguire le indagini sulla rapina, della quale si occupa la squadra mobile di Verona;
   tra le ipotesi investigative più probabili sembrano esserci quella del furto su commissione o per riscatto;
   a cinque giorni dal furto, non è giunto alcun commento dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, che proprio il 19 novembre, al Quirinale, è intervenuto all'inaugurazione di una mostra dedicata a due opere rubate e recuperate dai carabinieri –:
   quali iniziative necessarie ed urgenti s'intendano adottare al fine di sollecitare una ridefinizione delle funzioni e del ruolo del personale addetto alla sorveglianza nei musei italiani che garantisca una più efficace azione di repressione dei furti o di altri reati commessi;
   se le tele trafugate, di enorme valore artistico e patrimoniale, fossero coperte da assicurazione contro il furto;
   quali iniziative s'intendano porre in essere per evitare il ripetersi di analoghi episodi in futuro. (4-11275)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 19 febbraio 2016
nell'allegato B della seduta n. 573
4-11275
presentata da
FANTINATI Mattia

  Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo n. 4-11275 in esame, con il quale l'interrogante, premesso che il 19 novembre 2015 il museo civico di Verona è stato oggetto di un furto di opere d'arte di valore inestimabile, chiede di sapere quali iniziative intenda adottare il Ministero onde evitare il ripetersi di analoghi episodi, anche tramite una ridefinizione delle funzioni del personale addetto alla sorveglianza nei musei, e se le opere fossero coperte da assicurazione contro il furto.
  Preliminarmente, si osserva che il museo di Castelvecchio è di proprietà comunale ed è gestito dal comune di Verona.
  In particolare, quindi, per quel che concerne l'aspetto degli addetti alla vigilanza e delle eventuali turnazioni, il Ministero ha potuto acquisire dati presso il comune di Verona. Dai dati acquisiti è emerso che, per quanto riguarda i sistemi di sicurezza attivi presso i musei civici di Verona, la soprintendenza paesaggistica competente per territorio è in possesso di uno schema dei sistemi di sicurezza inviatogli dal comune, in cui emerge che il museo civico di Castelvecchio è dotato di sorveglianza diurna effettuata da personale di custodia durante gli orari di apertura al pubblico, di un sistema di allarme anche con controllo da remoto dalla centrale operativa di Sicuritalia e della presenza di una guardia armata fissa dalle ore 19 alle ore 9 del mattino. Inoltre il museo è controllato da un sistema di video sorveglianza con telecamere a circuito chiuso.
  Per quanto riguarda nello specifico fatti di competenza del Ministero, si evidenzia che in data 20 novembre u.s., giorno successivo all'evento, la competente soprintendenza paesaggistica ha effettuato un sopralluogo per valutare la perdita subita dal museo in seguito alla rapina, nonché i danneggiamenti che hanno, in particolare, interessato la tavola «La conversione di Saulo» di Giulio Licinio. Con una nota del 26 novembre u.s. la suddetta soprintendenza ha offerto al direttore del museo la disponibilità a restaurare il dipinto danneggiato, offerta accettata da parte del museo in data 27 novembre 2015.
  Per quanto riguarda il valore economico delle 17 opere rubate, il Ministero è in attesa della comunicazione da parte dell'ente proprietario e pertanto la stima comunicata, cui l'interpellante fa riferimento, è solo una stima di massima suscettibile di correzioni sulla base delle comunicazioni che dovranno necessariamente pervenire dall'ente proprietario. Il Segretariato regionale del Veneto, acquisite per le vie brevi informazioni dall'ex direttore del museo, dottoressa Paola Marini, riporta a proposito dell'opera del Mantegna che «il valore (...) fornito ai competenti uffici del comune di Verona — ufficio patrimoniale per attivare l'assicurazione individuale dell'opera, era basato anche sul dibattito critico intorno alla certezza sulla paternità dell'opera medesima».
  In merito all'accaduto si ritiene invece opportuno evidenziare l'aspetto collaborativo interistituzionale tra il Ministero e il comune, dimostrato, tra l'altro, come già detto, dall'offerta avanzata da parte della soprintendenza di Verona di occuparsi del restauro della tavola di Giulio Licinio rimasta danneggiata nel corso del furto.
  Infine, può essere opportuno ricordare – per quanto riguarda il patrimonio di competenza statale – che il programma triennale per la tutela del patrimonio culturale 2016- 2018, istituito dalla legge di stabilità 2015 e nel quale recentemente le commissioni parlamentari hanno espresso parere favorevole, destina 50 milioni a un progetto speciale per la sicurezza dei musei e dei luoghi della cultura.
La Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismoIlaria Carla Anna Borletti dell'Acqua.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza e sorveglianza

opera d'arte

protezione del patrimonio