ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11264

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 529 del 25/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: CARFAGNA MARIA ROSARIA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 25/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 25/11/2015
Stato iter:
24/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/10/2016
ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/10/2016

CONCLUSO IL 24/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11264
presentato da
CARFAGNA Maria Rosaria
testo di
Mercoledì 25 novembre 2015, seduta n. 529

   CARFAGNA. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   il 27 ottobre 2015 con decreto del Ministro della Giustizia è stata disposta la soppressione della casa circondariale di Sala Consilina, in provincia di Salerno, a seguito di motivazioni di antieconomicità, in termini di costi/benefici, per la modesta ricettività e per la grave inadeguatezza della stessa sotto il profilo strutturale e della sicurezza;
   come stabilito dal decreto sopra citato la soppressione di detto istituto «può consentire una significativa economia di risorse complessive, più efficacemente ed efficientemente utilizzabili in altre strutture penitenziarie in aderenza al principio di ottimizzazione dell'uso delle risorse umane, finanziarie e materiali (...)»;
   la casa circondariale di Sala Consilina era stata già inserita nel decreto del Ministro della giustizia 30 gennaio 2001 con il quale, ai sensi dell'articolo 145, comma 34, lettera a) della legge 23 dicembre 2000, n. 388, era stata prevista la dismissione «degli istituti penitenziari strutturalmente non idonei alla funzione propria»;
   con decreto del Ministro della giustizia del 21 maggio 2004 era stata disposta la soppressione della Casa circondariale di Sala Consilina per l'inadeguatezza dell'istituto sotto il profilo strutturale e della sicurezza;
   successivamente con decreto del Ministro della giustizia del 9 marzo 2005 è stato revocato il decreto 21 maggio 2004 sia in ragione delle delibere degli organi locali della regione Campania con le quali veniva evidenziata l'importanza dell'assistenza operativa alle traduzioni in transito nonché in ragione della proposta della stessa amministrazione comunale di provvedere con oneri a proprio carico, all'esecuzione dei lavori di manutenzione necessari per il mantenimento in esercizio della struttura penitenziaria;
   al contrario di quanto descritto nel decreto 27 ottobre 2015, con il quale è stata prevista la soppressione della casa circondariale di Sala Consilina, quest'ultima ha ospitato detenuti in celle di grandi dimensioni composte da un bagno per ciascuna con relativa porta divisoria. Inoltre, nella medesima struttura si sono svolte attività sociali, culturali e ricreative che hanno visto la partecipazione di molti detenuti;
   in merito alla soppressione della casa circondariale di Sala Consilina anche il Codacons ha inviato al Ministro della giustizia, un appello nel quale si chiede di sapere «se non sia economicamente e – soprattutto – socialmente più conveniente mantenere in vita la struttura»;
   va altresì rilevato che l'istituto di Sala Consilina ricopriva un ruolo importante in un territorio già penalizzato anche dalla soppressione del tribunale e del suo relativo accorpamento a quello di Lagonegro, in provincia di Potenza, a seguito del provvedimento di revisione della geografia giudiziaria, di cui al decreto legislativo n. 155 del 2012, emanato a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge n. 148 del 2011, legge di conversione del decreto-legge n. 138 del 2011;
   in un momento di crisi generale di sovraffollamento carcerario e alla luce dell'importanza strategica geografica che lo stesso istituto ricopre, anche in conseguenza della recente soppressione del relativo tribunale, è opportuno prevedere un intervento mirato di recupero dello stesso istituto, considerato che l'amministrazione comunale aveva già presentato un progetto di adeguamento della struttura facendosi totalmente carico delle relative spese –:
   se il Ministro interrogato, alla luce dei fatti sopra esposti, non intenda rivedere la decisione relativa alla soppressione della casa circondariale di Sala Consilina, consentendo il ripristino della piena operatività della suddetta struttura penitenziaria. (4-11264)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 24 ottobre 2016
nell'allegato B della seduta n. 697
4-11264
presentata da
CARFAGNA Maria Rosaria

  Risposta. — Mediante l'atto di sindacato ispettivo in esame, l'interrogante chiede di rivedere la decisione relativa alla soppressione dell'istituto di Sala Consilina, disposta con decreto ministeriale 27 ottobre 2015.
  In ordine alla ratio che sottende gli interventi di razionalizzazione del patrimonio edilizio penitenziario, va preliminarmente ribadito che la diffusione e la stabilizzazione del modello penitenziario, attuato in adempimento delle prescrizioni della sentenza Torreggiani della Corte europea dei diritti dell'uomo, richiede continuità di obiettivi e di programmi, allo scopo di consolidare il processo di adozione di un regime carcerario conforme alla Costituzione, all'ordinamento penitenziario e alle regole europee.
  Nel delineato contesto si inseriscono le iniziative finalizzate ad assicurare la razionale distribuzione, sul territorio nazionale, delle strutture destinate ad uso penitenziario, nell'ambito di una pianificazione organica e complessiva che coinvolge l'intero sistema.
  Le valutazioni di sostenibilità debbono, difatti, essere ancorate ai costi di gestione, che sono inversamente proporzionali alla capacità recettiva delle strutture: l'amministrazione penitenziaria ha individuato nel limite dei 100 posti detentivi la soglia minima per poter considerare rispondente a criteri di razionalità economica la gestione di un istituto penitenziario, fatte salve limitate eccezioni.
  L'opportunità di sopprimere l'istituto di Sala Consilina è stata, dunque, attentamente dibattuta all'interno dell'amministrazione, nel quadro del progetto nazionale complessivo, trovando ampia motivazione nell'esigenza di razionalizzare il patrimonio immobiliare disponibile, anche in considerazione del personale utilizzabile, chiamato a sostenere l'aumento di capienza detentiva dei nuovi padiglioni attivati nella stessa regione Campania, nel corso dell'anno 2014, presso gli istituti di Carinola (200 posti), Santa Maria Capua Vetere (300 posti) ed Ariano Irpino (200 posti).
  La dismissione della struttura è stata, pertanto, conseguenza di una valutazione complessa, che ha valorizzato anche la possibilità di destinare il personale ivi operante (25 unità, tra comparto Ministeri e sicurezza) al funzionamento dei nuovi padiglioni detentivi attivati nella regione, ovvero all'eventuale integrazione delle unità in servizio presso altri istituti che versano in situazione di carenza di organici, sentite le organizzazioni sindacali per definire le procedure di riassegnazione.
  Proprio in tale mutato assetto detentivo regionale deve inquadrarsi la scelta di procedere alla chiusura della casa circondariale di Sala Consilina.
  L'istituto, infatti, presentava una ridottissima capacità detentiva, pari a soli 22 posti, e l'organizzazione necessaria al suo funzionamento – nell'ordine del rapporto «uno a uno» – si era dimostrata assolutamente sproporzionata, in contrasto con ogni principio di razionalità e di buona amministrazione delle risorse, sia professionali che economiche.
  Così come fu oggetto di ponderata valutazione la limitata disponibilità di spazi destinati o da poter destinare alle attività trattamentali.
  La casa circondariale di Sala Consilina era ospitata in una ex sede vescovile, edificata nel 1809 e convertita ad uso penitenziario nel 1948: pertanto, pativa fortemente tutti i limiti e le pregiudiziali che, all'evidenza, derivano dall'anzianità del progetto e dalla assoluta diversità dell'uso.
  Alla luce di tali concorrenti ragioni, l'amministrazione penitenziaria non ha, pertanto, potuto offrire positivo riscontro alla proposta del comune di Sala Consilina, finalizzata ad assicurare le risorse per l'adeguamento funzionale del penitenziario, in quanto la capienza dell'istituto sarebbe rimasta assolutamente limitata e largamente inferiore al predetto limite di sostenibilità.
Il Ministro della giustiziaAndrea Orlando.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

stabilimento penitenziario

amministrazione regionale

amministrazione locale