Legislatura: 17Seduta di annuncio: 528 del 24/11/2015
Primo firmatario: MELONI GIORGIA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 24/11/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 24/11/2015 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/06/2016
GIORGIA MELONI. —
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali
. — Per sapere – premesso che:
all'atto della privatizzazione di Alitalia, circa tremila dipendenti della società sono stati posti in cassa integrazione, in deroga a quanto disposto dall'articolo 2112 del codice civile che prevede che «in caso di trasferimento d'azienda, il rapporto di lavoro continua con il cessionario ed il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano»;
sin dalla nascita della Compagnia aerea italiana nel 2009 i predetti lavoratori sono stati fortemente penalizzati, posto che gli accordi sottoscritti tra Governo e parti sociali sono stati disattesi, e la riqualificazione professionale prevista – e più volte richiesta dagli ex dipendenti – non è mai stata attivata, determinando il loro allontanamento dal mondo del lavoro;
anche la possibilità di una ricollocazione per chi non avesse ancora raggiunto i requisiti pensionistici, prevista dagli accordi iniziali e che si sarebbe dovuta realizzare attraverso «un apposito programma volto al reimpiego dei lavoratori» che doveva tenere conto delle loro specifiche professionalità, non ha mai avuto seguito;
ad oggi duemilasettecento persone sono ancora in regime di mobilità, dopo che sono trascorsi dapprima quattro anni di cassa integrazione che sarebbero dovuti servire alla riqualificazione professionale, e poi sono, appunto, stati posti in mobilità, di fatto dando luogo ad un licenziamento annunciato nel 2008 differito al 2015;
nel luglio 2014 la Compagnia aerea italiana ha licenziato ulteriori duemila dipendenti, per la cui ricollocazione il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha stanziato otto milioni di euro, mentre i licenziati del 2008 continuano a essere dimenticati;
con la recente acquisizione di Etihad, parte degli esuberi della Compagnia aerea italiana ha trovato una nuova collocazione ma nulla è stato previsto in favore dei soggetti ancora in mobilità a causa della privatizzazione di Alitalia nel 2008, mentre nel frattempo la cd. legge Fornero ha innovato i requisiti per accedere alla pensione, richiedendo un numero sempre maggiore di anni di contributi;
alcuni «top manager» di Alitalia hanno subito delle condanne, la Consob è stata chiamata in causa per non aver esercitato adeguatamente i controlli di competenza, l'Italia è stata sottoposta a procedure di infrazione in sede europea per la questione Alitalia, ma la privatizzazione della società, fatta in assenza di scelte strategiche precise e dell'elaborazione di una nuova filosofia del trasporto aereo si è di fatto tradotta, allo stato attuale, non in una occasione di sviluppo e di crescita, ma in una ulteriore perdita di competitività, il cui prezzo è stato pagato esclusivamente dai lavoratori –:
quali urgenti iniziative di competenza il Governo intenda assumere con riferimento ai lavoratori di cui in premessa. (4-11245)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):trasporto aereo
condizione di pensionamento
licenziamento