ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11244

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 528 del 24/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: D'ARIENZO VINCENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 24/11/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11244
presentato da
D'ARIENZO Vincenzo
testo di
Martedì 24 novembre 2015, seduta n. 528

   D'ARIENZO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   si ha notizia che Daesh ha occupato numerosi pozzi di petrolio in Iraq e in Siria;
   secondo fonti di stampa, ogni mese Daesh incasserebbe circa 50 milioni di dollari grazie a tali giacimenti di greggio: la stima arriverebbe da fonti come l’intelligence irachena e quella americana. A conferma di ciò un documento del «Diwan al-Rakaaez», il ministero delle finanze del sedicente Califfato, pubblicato dall’Associated Press, afferma che i ricavi delle vendite del solo petrolio siriano ad aprile 2015 sono stati di 46 milioni e 700 mila dollari. Nello stesso documento sono indicati 253 pozzi sotto il controllo di Daesh in Siria, di cui 161 operativi grazie all'impiego di 275 ingegneri e 1.107 operai, salvo variazioni nel frattempo subentrate;
   la vendita del petrolio sarebbe la principale entrata del sedicente Califfato, fondi che servono evidentemente per pagare i miliziani, acquistare armi, riparare le infrastrutture colpite dai raid e altro;
   fuori dai territori attualmente occupati, Daesh utilizzerebbe una folta rete di contrabbandieri, che opererebbero soprattutto in Turchia, ai quali venderebbe il petrolio a prezzi inferiori a quelli di mercato;
   le dimensioni del traffico sarebbero indirettamente confermate dalle dichiarazioni delle autorità turche che dal 2011 avrebbero sequestrato 5,5 milioni di litri di petrolio illegale in arrivo dalla Siria;
   si stima che il sedicente Califfato estragga ogni giorno 30 mila barili dagli impianti siriani e 10-20 mila dall'Iraq, per lo più dai giacimenti vicino Mosul;
   la legge 13 agosto 2010, n. 136, piano straordinario contro le mafie, nonché delega a Governo in materia di normativa antimafia, all'articolo 3 prevede la tracciabilità dei flussi finanziari, per bloccare le operazioni con fondi provenienti dalla mafia, cui è seguita la determinazione n. 4 del 7 luglio 2011 dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture «Linee guida sulla tracciabilità dei flussi finanziari»;
   dal dicembre 2014 il Regolamento europeo prevede la tracciabilità e l'origine dei prodotti agro-alimentari;
   non esiste allo stato una normativa che riguardi la tracciabilità e l'origine del petrolio acquistato dall'Italia, per bloccare le operazioni di acquisto di prodotti petroliferi provenienti dai territori occupati da Daesh ed interrompere conseguente il flusso finanziario –:
   se non sia necessario e urgente promuovere un'iniziativa normativa – e/o condividere analoga proposta con altri partner europei – per fissare regole e discipline che prevedano la tracciabilità del petrolio introdotto in Italia (e in Europa), al fine di bloccare le operazioni di acquisto di prodotti petroliferi provenienti dai territori occupati da Daesh ed interrompere conseguente il flusso finanziario. (4-11244)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

territorio occupato

prodotto originario

prodotto petrolifero