Legislatura: 17Seduta di annuncio: 522 del 16/11/2015
Primo firmatario: ZACCAGNINI ADRIANO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 16/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma FARINA DANIELE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/11/2015 DURANTI DONATELLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/11/2015 RICCIATTI LARA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/11/2015 COSTANTINO CELESTE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/11/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 16/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 22/06/2016 ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 17/11/2015
RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/06/2016
CONCLUSO IL 22/06/2016
ZACCAGNINI, COSTANTINO, DANIELE FARINA, DURANTI, RICCIATTI. —
Al Ministro della giustizia
. — Per sapere – premesso che:
il 24 febbraio 2015, la DIGOS, l'Interpol e la polizia spagnola hanno arrestato a Roma Carlos Garcia Preciado, cittadino spagnolo che è stato accusato, in Spagna, di aver lanciato una bomba molotov contro la sede di una banca, nella notte del 6 agosto 1997 e di appartenere alla organizzazione terroristica ETA;
l'ordigno lanciato nel 1997 ha colpito tubature di gas che, esplodendo, hanno provocato un incendio all'interno del palazzo; fortunatamente vi sono stati solo danni materiali e nessuno è stato ferito;
nel 2000 Carlos Garda Preciado è stato riconosciuto colpevole e condannato a 16 anni di reclusione dalla terza sezione penale del tribunale di Madrid;
il signor Preciado ha sempre professato la sua innocenza;
numerosi aspetti del processo sollevano dubbi, come la dichiarazione della testimone-chiave del processo, la quale, successivamente, ha rinnegato la sua testimonianza e addirittura ha smesso di essere presente nella fase conclusiva del giudizio di primo grado;
pur ammettendo la correttezza del giudizio di colpevolezza, peraltro, l'entità della pena per il fatto descritto appare all'interrogante decisamente sproporzionata;
al momento del suo arresto in Italia, il signor Preciado è stato detenuto nel carcere romano di Rebibbia e, sebbene si trovasse in condizione di isolamento, durante i colloqui settimanali ha avuto modo di incontrare la moglie e il figlio di sette anni, suoi conviventi prima dell'arresto a Roma;
il 20 ottobre 2015, il signor Preciado è stato trasferito, senza alcun preavviso, nel carcere di Rossano in Calabria e, questo, nonostante il 25 novembre 2015 sia fissata l'udienza in Cassazione per l'estradizione –:
quali siano le ragioni che hanno indotto ad adottare il provvedimento di trasferimento nei confronti del signor Preciado;
anche in considerazione del fatto che l'udienza in Cassazione è imminente, come si concili il trasferimento del signor Preciado con il diritto del figlio minore a poter avere colloqui con lui;
se, in generale, nel caso del signor Preciado, i diritti ad un trattamento equo e rispettoso delle norme del diritto internazionale siano stati effettivamente e pienamente tutelati. (4-11146)
Risposta. — Con l'atto ispettivo in esame interrogante, dopo aver ripercorso le vicende giudiziarie di Carlo Garcia Preciado – il cittadino spagnolo condannato a 16 anni di reclusione perché riconosciuto colpevole dal tribunale di Madrid di aver preso parte all'associazione terroristica ETA e di aver lanciato una bomba molotov presso la sede di una banca il 6 agosto 1997 – ed aver espresso perplessità sull'entità della pena irrogata ed anche sulla intrinseca coerenza del materiale probatorio posto a fondamento della condanna, pone alcuni quesiti in ordine al procedimento di estradizione avviato a seguito della sua cattura in Italia. L'interrogante, più in particolare, chiede di ricevere rassicurazioni sul rispetto delle norme di diritto internazionale, nonché di conoscere la ragione del trasferimento del signor Preciado dal carcere di Roma-Rebibbia a quello di Rossano in Calabria, per le difficoltà che la stessa determina nel mantenimento dei contatti del detenuto con il figlio minore.
Appare opportuno preliminarmente rilevare che il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha riferito di aver provveduto al trasferimento dell'estradando dal carcere di Roma – Rebibbia a quello di Rossano per ragioni riconducibili al titolo di reato di cui il signor Preciado era chiamato a rispondere. I reati in materia di terrorismo internazionale, comportano, infatti, l'inserimento dei detenuti nel circuito penitenziario «Alta Sicurezza», nel quale i detenuti sono tenuti separati dai ristretti per reati comuni, ed anche dagli appartenenti ad altre forme di criminalità organizzata.
Il Preciado è stato, per tale ragione, assegnato, dal 20 ottobre 2015 alla casa di reclusione di Rossano (Catanzaro), l'istituto nel quale è attivata una sezione detentiva destinata ai soggetti responsabili di terrorismo internazionale e/o islamico.
L'assegnazione è stata disposta in via provvisoria, in attesa della definizione del procedimento di estradizione. Si evidenzia, in ogni caso, che anche presso il carcere di Rossano, al signor Preciado è stato garantito il diritto ad intrattenere colloqui con la moglie e con il figlio minore (nelle date del 13 novembre, del 29 dicembre 2015, e con la sola moglie il 15 gennaio 2016), con una frequenza mensile analoga a quella avvenuta durante la sua precedente permanenza presso la casa circondariale di Roma Rebibbia.
Deve però sottolinearsi che la vicenda riguardante Carlo Garcia Preciado ha visto la sua conclusione il 27 gennaio 2016, quando il Ministero della giustizia e la Corte d'appello di Roma, competente a pronunciarsi sulla richiesta di estradizione, hanno ricevuto il provvedimento di revoca delle ricerche emesso dall'Audiencia Nacional del Regno di Spagna, in conseguenza della sentenza di assoluzione pronunciata nei suoi dal tribunale supremo di Madrid.
Il 28 gennaio 2016, conseguentemente, la Procura generale presso la Corte di Cassazione ha disposto l'immediata scarcerazione del signor Preciado e, il successivo 3 marzo, il Ministero, nel constatare il venir meno delle condizioni previste per l'estradizione, ha dichiarato di non doversi procedere alla stessa.
Il Ministro della giustizia: Andrea Orlando.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):parita' di trattamento
terrorismo
arresto