ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11062

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 519 del 11/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: LABRIOLA VINCENZA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 11/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 11/11/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11062
presentato da
LABRIOLA Vincenza
testo di
Mercoledì 11 novembre 2015, seduta n. 519

   LABRIOLA. — Al Ministro della difesa, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   la costruzione dell'Arsenale militare marittimo di Taranto fu decisa dal Parlamento con la legge n. 833 del 29 giugno 1882, per rimediare alla crescente necessità di difesa dell'Italia allora sempre più protesa verso il mar Mediterraneo;
   i lavori di costruzione iniziarono, nel settembre del 1883, nel primo seno del Mar Piccolo e si conclusero sei anni dopo. L'arsenale fu infatti inaugurato 21 agosto 1889 alla presenza di Umberto I di Savoia;
   l'Arsenale occupa un'area di oltre 90 ettari di cui 70 scoperti, delimitata da un muro di cinta alto 7 metri e lungo 3250 metri, ed ha un fronte a mare di circa 3 chilometri, da cui si sviluppano 4,5 chilometri di banchine sulla sponda meridionale del Mar Piccolo. Tare muro è comunemente denominato «Muraglione»;
   durante il secondo dopoguerra si avvertì l'esigenza di trasferire in Mar Grande la stazione navale, sia per assicurare una maggiore mobilità alla flotta, sia per ridurre l'impatto che l'apertura del ponte girevole aveva sulla città. Così, con la realizzazione della nuova stazione navale, inaugurata il 25 giugno 2004 alla presenza del Ministro della difesa pro tempore, onorevole professor Antonio Martino, del Capo di Stato Maggiore della difesa, Ammiraglio Giampaolo Di Paola, e del Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Sergio Biraghi, il vecchio arsenale è utilizzato solo per l'attracco delle navi in disarmo, dei sommergibili e delle unità navali da riparare;
   la nuova stazione si affaccia direttamente sul Mar Grande in località Chiapparo, e costituisce la realizzazione più grandiosa per le Forze armate nel periodo post bellico. L'infrastruttura sorge su un'area demaniale di circa 60 ettari, ed è stata realizzata secondo due blocchi differenti: opere a mare ed opere a terra;
   nel 1992 fu firmato un protocollo d'intesa tra il comune di Taranto, Ministero Aree urbane, Ministero della difesa, Ministero per il Mezzogiorno, regione Puglia, amministrazione provinciale di Taranto per la delocalizzazione delle installazioni militari Navali sul Mar Piccolo ed il recupero e la valorizzazione degli immobili dismessi;
   esso riporta: «Considerato che un'esigenza particolarmente avvertita dalla città di Taranto è quella di poter fruire di un affaccio sul Mar Piccolo, attualmente quasi integralmente precluso da rilevanti infrastrutture logistiche ed operative di pertinenza del demanio militare marittimo; che dette infrastrutture (...) hanno ormai perduto gran parte della loro importanza a fronte della realizzazione, in corso di ultimazione della Nuova Stazione Navale in Mar Grande (...). Convengono quanto segue: costituiscono obiettivi primari per l'area di Taranto la delocalizzazione delle istituzioni militari navali sul Mar Piccolo ed il recupero e la valorizzazione degli immobili e degli spazi così dismessi, al fine di consentire un uso da parte della collettività aderente ai nuovi modelli di sviluppo della città stessa, riferiti alla sistemazione viaria, alla promozione di una nuova imprenditorialità a vocazione turistica, ad un'accresciuta rete di servizi e di verde pubblico (...);
   tale protocollo d'intesa, tuttavia non ha mai avuto attuazione pratica per i ritardi dovuti al completamento della stazione navale a Mar Grande ultimata solo da pochi anni;
   da un articolo de La gazzetta del Mezzogiorno.it, pubblicato il 14 marzo 2010 si apprende che il gruppo «Buttiamo già il Muraglione di Taranto», costituito da oltre 1600 membri, stia portando avanti una battaglia mediatica contro l'esistenza, ormai non più indispensabile, del muro che separa l'Arsenale dal resto della città;
   infatti, il gruppo sosterrebbe che senza il muraglione i tarantini «potrebbero godere di un “vista a mare” meravigliosa e della presenza di ampie zone verdi che mitigano il grigiore di asfalto e cemento»;
   dall'editoriale dal titolo «Abbattete il Muraglione ! Liberate l'Arsenale !» pubblicato da «Cronache Tarantine» il 30 marzo 2015, si apprende, che la Fondazione Michelagnoli, in collaborazione con l'amministrazione dell'Arsenale militare marittimo di Taranto, abbia organizzato un convegno «La valorizzazione culturale e turistica dell'Arsenale di Taranto»;
   durante il convegno si sarebbe evidenziata l'importanza di rendere visibile l'immenso patrimonio culturale racchiuso oltre il muraglione dell'Arsenale mettendo in dubbio, ancora una volta, l'utilità del muro stesso;
   viene anche sottolineato che l'ultimo decreto rinominato «salva Taranto» decreto-legge, n. 1 del 2015 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 20 del 4 marzo 2015 all'articolo 8, comma 3, da mandato ai «Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo e della difesa, d'intesa con la Regione Puglia ed il Comune di Taranto, da acquisire nell'ambito di un tavolo Istituzionale di cui alla stessa legge, di predisporre entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, un progetto di valorizzazione culturale e turistica dell'Arsenale (...)»;
   la mozione n. 1-00766, a prima firma dell'interrogante, sulla quale il Governo ha espresso pareri favorevoli nella seduta del 14 aprile, ha impegnato l'Esecutivo «a valutare l'opportunità di favorire intese, anche fra le diverse amministrazioni pubbliche, per mettere al servizio del territorio le strutture presenti e attualmente adibite a compiti istituzionali, sviluppandone le potenzialità al fine di promuovere il recupero e la riqualificazione sociale dei centri urbani, in particolare quelli soggetti ad un pesante degrado, con particolare riferimento all'uso per tale scopo dell'arsenale marittimo di Taranto»;
   si ritiene che il muraglione, oltre ad essere di per sé un ostacolo alla valorizzazione del patrimonio artistico e naturalistico della città, rappresenti anche una barriera che si oppone al naturale deflusso delle acque piovane verso il mare, come verificatosi duranti l'ultimo nubifragio del 16 ottobre 2015, creando non poche difficoltà alla circolazione di mezzi pubblici e privati –:
   quali iniziative nell'ambito delle rispettive competenze, intendano adottare per accelerare la riqualificazione dell'area dell'Arsenale e degli edifici storici in essa contenuti;
   se abbiano informazioni dettagliate in merito al progetto della valorizzazione culturale e turistica dell'Arsenale di cui al comma 3 dell'articolo 8 della legge n. 20 del 2015 e quale sia la tempistica per la sua realizzazione;
   se ritengano l'abbattimento del muraglione dell'Arsenale un passaggio fondamentale per la valorizzazione dell'intera area ed un primo passo per la crescita dell'intera comunità tarantina e quali siano le decisioni in merito. (4-11062)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

delocalizzazione

patrimonio architettonico

politica ambientale