ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11057

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 519 del 11/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: CATALANO IVAN
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 11/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11/11/2015
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 27/11/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 27/01/2016

SOLLECITO IL 11/05/2016

SOLLECITO IL 15/07/2016

SOLLECITO IL 16/11/2016

SOLLECITO IL 21/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11057
presentato da
CATALANO Ivan
testo di
Mercoledì 11 novembre 2015, seduta n. 519

   CATALANO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   il meccanismo dell'8 per 1000 prevede attualmente la distribuzione, ai soggetti che partecipano alla ripartizione, non solo delle quote che i contribuenti hanno scelto di destinare a uno specifico soggetto, ma anche di tutte le quote per le quali i contribuenti non abbiano operato alcuna scelta, con riparto di tali ultime quote secondo la proporzione data dalle scelte espresse;
   con interrogazione n. 4/07090 del 29 novembre 2014, oggetto di ripetuti solleciti in data 12 febbraio 2015, 18 marzo 2015, 7 maggio 2015 e 30 settembre 2015, si è evidenziata al Governo la sproporzione trae le scelte espresse e l'entità delle risorse effettivamente assegnate alle confessioni religiose, l'ipertrofia del flusso finanziario determinato dall'8 per mille, quintuplicatosi dal 1990 a oggi, nonché l'assai parziale corrispondenza tra il fine previsto, ossia quello di garantire il sostentamento del clero a fronte dell'eliminazione del previgente sistema della congrua, come previsto dalla relazione sui principi del 6 luglio 1985, predisposta dalla Commissione paritetica italo-vaticana ai sensi dell'articolo 7, comma 6, del nuovo concordato e dai lavori preparatori della legge n. 222 del 1985, e l'attuale utilizzo dei fondi, oggi per lo più destinate alla copertura di spese diverse da quelle per il sostentamento del clero;
   le condizioni di fatto esistenti al momento della stipula del nuovo concordato sono radicalmente mutate e l'Italia versa oggi in una grave crisi finanziaria, economica ed occupazionale, tale da minacciare la coesione sociale del Paese e la stessa stabilità delle istituzioni repubblicane;
   già nel novembre 2014 (v. La Repubblica e Il Fatto Quotidiano del 28 novembre 2014) la Corte dei Conti ha espresso posizioni profondamente critiche sul meccanismo dell'8 per mille, ritenendone opportuna una rinegoziazione;
   la Corte ha osservato, tra l'altro, che «i beneficiari ricevono più dalla quota non espressa che da quella optata. Su ciò non vi è un'adeguata informazione, benché coloro che non scelgono siano la maggioranza e si possa ragionevolmente essere indotti a ritenere che solo con un'opzione esplicita i fondi vengano assegnati», che i finanziamenti «risultano ingenti, tali da non avere riscontro in altre realtà europee» e che lo Stato «mostra disinteresse per la quota di propria competenza, cosa che ha determinato la drastica riduzione dei contribuenti a suo favore, dando l'impressione che l'istituto sia finalizzato solo a fare da apparente contrappeso al sistema di finanziamento diretto delle confessioni»;
   come emerso sulla stampa in data 2 novembre 2015, la Corte dei Conti si è nuovamente pronunciata in senso critico sul meccanismo dell'8 per mille, evidenziando di nuovo, a distanza di un anno, il perdurante «scarso interesse dello Stato per la quota di propria competenza, essendo l'unico competitore che non sensibilizza l'opinione pubblica sulle proprie attività e che non promuove i propri progetti», la discriminazione nei confronti delle confessioni prive di intesa con lo Stato, l'assenza di un monitoraggio e di un'effettiva trasparenza;
   nello stesso preambolo dell'accordo del 1984, si dichiara solennemente che la Chiesa «non pone la sua speranza nei privilegi offerti dall'autorità civile. Anzi, essa rinunzierà all'esercizio di certi diritti legittimamente acquisiti, ove constatasse che il loro uso può far dubitare della sincerità della sua testimonianza o nuove circostanze esigessero altre disposizioni» –:
   se quanto premesso trovi conferma;
   quale sia l'orientamento del Governo circa la rispondenza degli impegni a suo tempo assunti alle mutate condizioni economiche e finanziarie della Repubblica;
   se il Governo intenda avviare negoziati, anche tramite la commissione paritetica di cui all'articolo 49 della legge n. 222 del 1985, con la Chiesa cattolica e con le altre confessioni religiose destinatarie dell'8 per mille, al fine di pervenire a un abbassamento percentuale della relativa quota o all'esclusione delle quote relative a scelte non espresse dalla ripartizione;
   quali iniziative intenda il Governo adottare al fine di dare seguito alle indicazioni della Corte dei conti in materia e, in particolare, per dare pubblicità all'effettivo funzionamento dell'8 per mille e promuovere, anche sulle reti televisive, la scelta di destinarlo allo Stato. (4-11057)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

crisi monetaria

coesione economica e sociale

sistema di finanziamento