ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11052

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 519 del 11/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: MUCCI MARA
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 11/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 11/11/2015
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 11/11/2015
BARBANTI SEBASTIANO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 11/11/2015
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 11/11/2015
PRODANI ARIS MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 11/11/2015
RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 11/11/2015
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 11/11/2015
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 11/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 11/11/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11052
presentato da
MUCCI Mara
testo di
Mercoledì 11 novembre 2015, seduta n. 519

   MUCCI, ARTINI, BALDASSARRE, BARBANTI, BECHIS, PRODANI, RIZZETTO, SEGONI e TURCO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:
   la cosiddetta legge Bassanini, legge 15 marzo 1997, n. 59 ha previsto l'introduzione della carta d'identità elettronica (CIE) e con un successivo decreto attuativo del Ministro dell'interno, in data 19 luglio 2000, è stata istituita una fase di sperimentazione per il consolidamento e la razionalizzazione della CIE;
   successivamente, la legge n. 43 del 31 marzo 2005 ha stabilito che dal 1o gennaio 2006 gli ottomila comuni avrebbero dovuto fornire unicamente carte d'identità elettroniche in sostituzione di quelle cartacee;
   il cosiddetto decreto milleproroghe, decreto-legge n. 225 del 2010 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 10 del 2011, ha stabilito che la nuova carta d'identità digitale sarebbe divenuta operativa a partire dal 2012;
   successivamente, nel 2012, è stato approvato il decreto cosiddetto «Trasforma Italia», decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, il quale ha modificato ulteriormente il panorama normativo poiché, per la promozione della cultura digitale, da un lato prevede all'articolo 1, comma 1, la seguente disposizione: «Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto e successivamente entro il 30 giugno di ogni anno il Governo, anche avvalendosi dell'Agenzia per l'Italia digitale di cui al decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, presenta alle Commissioni parlamentari competenti una relazione che evidenzia lo stato di attuazione dell'articolo 47 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, nel quadro delle indicazioni sancite a livello europeo, con particolare riferimento agli effetti prodotti e ai risultati conseguiti. Nella relazione è fornita, altresì, dettagliata illustrazione dell'impiego di ogni finanziamento, con distinta indicazione degli interventi per i quali le risorse sono state utilizzate. In prima attuazione la relazione ha come finalità la descrizione del progetto complessivo di attuazione dell'Agenda digitale italiana, delle linee strategiche di azione e l'identificazione degli obiettivi da raggiungere»;
   mentre, al successivo comma 2, prevede il suo sviluppo mediante la seguente previsione: «ampliamento delle possibili utilizzazioni della carta d'identità elettronica anche in relazione all'unificazione sul medesimo supporto della carta d'identità elettronica con la tessera sanitaria, alle modifiche ai parametri della carta d'identità elettronica e della tessera sanitaria necessarie per l'unificazione delle stesse sul medesimo supporto, nonché al rilascio gratuito del documento unificato, mediante utilizzazione, anche ai fini di produzione e rilascio, di tutte le risorse disponibili a legislazione vigente per la tessera sanitaria.»;
   si è quindi scelta la strada dell'unificazione in un unico documento contenuto in una carta magnetica, che «avrebbe offerto al cittadino la possibilità di accedere in via telematica ai servizi erogati dalle amministrazioni pubbliche»;
   si sottolinea però che nel corso di questi numerosissimi anni di sperimentazione, lo Stato non ha sufficientemente investito per rendere effettivo il progetto enunciato, né ha dato adeguata forma di «pubblicità progresso» all'opportunità offerta ai cittadini di fruire di un servizio più moderno ed efficace, che aveva l'obiettivo di sostituire, in un lasso di tempo molto più breve, entro il 2006 prima delle tante proroghe e deroghe alla disciplina originariamente prevista dalla normativa «Bassanini», l'esaurimento del rilascio di documenti su supporto cartaceo;
   si segnala in questa sede che il costo della carta d'identità elettronica per il primo rilascio o rinnovo è pari a 25,42 euro come previsto dal decreto del Ministero dell'economia e delle finanze del 16 febbraio 2007 che fissa in 20 euro il rimborso in favore del Poligrafico dello Stato per i costi di emissione, cui si aggiungono 5,42 euro di diritto fisso, a fronte di costo molto inferiore e pari a euro 5,42 per il rilascio della carta di identità cartacea;
   nei lunghi anni di sperimentazione, poiché nulla è più definitivo del provvisorio, numerosi comuni non hanno nemmeno iniziato a rilasciare la CIE, mentre i rimanenti comuni si sono trovati a far fronte a spese non previste, e solo in parte coperte dallo Stato, oltre che a tempi troppo lunghi di lavorazione che hanno reso meno appetibile la richiesta di CIE da parte dei cittadini, nonostante l'indubbio vantaggio derivante dalla modernizzazione dei documenti per rendere più agevoli e veloci i rapporti con le pubbliche amministrazioni;
   la circolare n. 7 del 2015 emanata dal Ministero dell'interno relativa al fabbisogno di carte dei comuni ha evidenziato che, tra i pochi comuni che hanno attivato il servizio, molti lo hanno poi chiuso o sospeso per le ragioni suesposte e solo 200 di essi, sul totale degli 8.047, risultano nell'elenco degli enti sperimentatori, così come solo 61 di questi hanno una richiesta di CIE per l'anno in corso;
   si consideri poi che in più di 20 capoluoghi di provincia e regione il fabbisogno di carte è pari a zero e in altri il fabbisogno è inferiore rispetto alle dimensioni demografiche. Si citano a titolo di esempio i casi di Roma con 1.550 richieste e quello di Napoli con 500 richieste;
   sono numerosi i comuni che hanno dovuto sospendere il servizio per troppo tempo stabilizzatosi come sperimentale e, a titolo di esempio, si ricorda che dal 2 novembre 2015 il comune di Bologna ha sospeso il rilascio di carte di identità elettroniche dopo aver rilevato che la CIE risulta obsoleta rispetto al nuovo progetto annunciato dal Ministro interrogato denominato SPID, poiché è molto difficile reperire sul mercato i pezzi di ricambio dei macchinari necessari per rilasciarla, e se si ha la fortuna di trovarli, essi hanno costi molto elevati facendo risultare antieconomico l'investimento su un servizio che la maggior parte dei comuni non ha mai attivato o sta dismettendo, anche in considerazione delle progressive riduzioni dei trasferimenti di fondi dallo Stato agli enti territoriali periferici;
   vi sono poi stati casi di malfunzionamento del sistema che hanno provocato interruzioni del servizio di rilascio della CIE, episodi che hanno avuto in alcuni casi tempi di ripristino normali, in altri, invece, i tempi sono stati estremamente prolungati, causando conseguenti disservizi per il cittadino, fatti che, oggettivamente, hanno ostacolato le richieste e la migliore diffusione delle CIE;
   attualmente, anche il comune di Catania ha dovuto sospendere il rilascio di carte d'identità elettroniche a causa di un aggiornamento del software disposto dal Ministero dell'interno;
   il decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, all'articolo 10 ha previsto ulteriori disposizioni in materia di anagrafe nazionale della popolazione residente e di carta d'identità elettronica, manifestando in questo modo la volontà di implementazione del processo di produzione e stampa della CIE, centralizzando parte del procedimento presso l'Istituto poligrafico Zecca dello Stato, ove è prevista la sistemazione di impianti di produzione e personalizzazione dei supporti magnetici necessari per il rilascio della CIE, lasciando poi ai comuni il compito di personalizzare con i dati anagrafici necessari e sufficienti ogni singolo documento di identità elettronico, stanziando risorse per coprire il costo complessivo stimato in euro 33.000.000 circa, prevedendo l'installazione di circa 12.000 postazioni di lavoro per l'acquisizione dei dati biometrici presso i comuni (costo unitario di circa euro 2.450 IVA inclusa, per un costo complessivo di euro 29.500.000) grazie alle quali, in modalità telematica potranno inviare i dati acquisiti al sito centrale, per avviare la produzione delle carte in questa nuova forma e modalità procedurale;
   a differenza del progetto di documento digitale unificato, abrogato dal decreto-legge sopra citato, la carta d'identità elettronica non sarà più obbligatoria per i cittadini, ma rimangono a carico degli stessi i costi di gestione sostenuti dallo Stato (ad esempio personale diretto e indiretto impiegato nei processi produttivi, materiali consumabili, materie prime, come il policarbonato per la produzione delle carte, e altro), mentre rimane a carico del bilancio dello Stato la spesa per gli investimenti in attrezzature per la produzione delle carte e le postazioni presso i comuni (euro 54.500.000 per il 2015 e euro 8.000.000 per il 2016) con un investimento di spesa di euro 62.500.000 fino al 2020;
   il sistema pubblico di identità digitale (SPID) previsto nella normativa italiana dall'articolo 17-ter del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, prevede l'accesso online ai servizi della pubblica amministrazione anche attraverso la carta d'identità elettronica oltre che attraverso il rilascio di un codice SPID;
   entro quest'anno dovrebbero essere rilasciati 3 milioni di SPID e il processo dovrebbe implementarsi nei prossimi anni –:
   se i fatti esposti in premessa siano a conoscenza del Ministro e, nell'eventualità positiva, se essi trovino conferma;
   se non intenda assumere iniziative per abrogare le norme relative alla carta d'identità elettronica, in considerazione del fatto che appare di dubbia utilità per l'ordinamento giuridico l'esistenza di una norma che la mantiene in vigore, ancorché consenta anche l'accesso ai servizi della pubblica amministrazione, non essendo mai stato effettivamente obbligatorio il suo rilascio, a causa delle dette proroghe e, soprattutto, a causa dell'alto costo per le finanze pubbliche sino ad oggi sostenuto, a fronte di benefici minimi rispetto alla sua equivalente versione cartacea, ma soprattutto, a fronte della citata novità in tema di amministrazione digitale, ovvero lo SPID, previsto dall'articolo 17-ter del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 ,che ha delegato al Governo l'adozione di decreti attuativi per l'istituzione del sistema pubblico per la gestione dell'identità digitale di cittadini e imprese (SPID), grazie al quale le pubbliche amministrazioni potranno consentire l'accesso in rete ai propri servizi;
   nell'eventualità in cui il Governo non intenda assumere iniziative per abrogare le norme relative alla carta d'identità elettronica perché superate da quelle previste per l'istituzione del sistema pubblico per la gestione dell'identità digitale, entro quale termine perentorio intenda passare dalla fase della sperimentazione prolungata a quella della sua attivazione obbligatoria in tutto il territorio nazionale, per far sì che si possano dotare tutti gli 8.047 comuni degli strumenti necessari all'emissione delle carte d'identità elettroniche, e che il nuovo investimento non sia inutile o addirittura dannoso;
   se si intendano prevedere futuri vincoli per la circolazione in Europa con carta di identità elettronica o magnetica, come già previsto per il passaporto con microchip elettronico inserito nella copertina;
   se si intenda assumere iniziative per fare economia riducendo i costi, mantenendo contemporaneamente inalterata l'efficienza e l'efficacia della pubblica amministrazione nel rendere il servizio, superando la carta di identità elettronica per adottare in sua vece strumenti analoghi a quelli adottati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per il rilascio della patente di guida plastificata in formato card prevista dalla normativa europea, poiché il nuovo modello produce, a quanto risulta agli interroganti, un risparmio di circa undici milioni di euro ogni anno.
(4-11052)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria elettronica

libretto sanitario

comune