ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10953

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 514 del 03/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: FEDRIGA MASSIMILIANO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 03/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 03/11/2015
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 19/11/2015
Stato iter:
04/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/03/2016
BRESSA GIANCLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 04/03/2016

CONCLUSO IL 04/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10953
presentato da
FEDRIGA Massimiliano
testo di
Martedì 3 novembre 2015, seduta n. 514

   FEDRIGA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   già nel 2009, in un articolo apparso su L'Espresso a firma di Tommaso Cerno We speak furlan veniva denunciato il discutibile uso di denaro pubblico operato della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia presieduta all'epoca da Riccardo Illy, relativamente alla tutela e promozione della lingua friulana. In particolare l'articolo citava il dizionario bilingue costato un milione e trecentomila euro. Appaiono eclatanti le dichiarazioni di un precedente presidente della giunta Regionale espresse in quell'articolo sempre in merito alla vicenda della gestione dei fondi sul friulano «Tutto era partito come tutela di un patrimonio pubblico, la lingua. Poi si è trasformato in un contributificio», denunciava Sergio Cecotti, il leader autonomista che, da governatore, firmò la prima legge del 1996, con un rischio persino più drammatico degli sprechi, secondo lui, «e cioè il ridicolo»;
   sull'argomento pare che la governatrice del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani (vice segretario nazionale del PD) persegua la stessa linea del suo predecessore, visto che la gestione dell'A.R.Le.F. (Agenzia regionale per la lingua friulana) struttura deputata a gestire buona parte dei fondi assegnati per la tutela della lingua friulana, appare oggi decisamente discutibile;
   il presidente dell'ente in menzione, Lorenzo Fabbro, nominato dalla giunta Serracchiani, è stato a lungo vicepresidente della Cooperativa informazione friulana, editrice di un'emittente radiofonica locale. Dal momento dell'insediamento del nuovo consiglio di amministrazione ad oggi, l'A.R.Le.F ha quadruplicato le sovvenzioni alla cooperativa di cui il Presidente e stato amministratore fino a poco prima, peraltro nel comitato tecnico scientifico dell'ente (organo tecnico deputato a valutazioni sulle sovvenzioni da erogare) siedono pure due soci della cooperativa in menzione;
   risulta inoltre all'interrogante che il, consiglio di amministrazione dell'A.R.Le.F. presieduto dallo stesso Fabbro, con propria deliberazione n. 24 del 4 giugno 2015 ha concesso un contributo alla Cooperativa informazione friulana, nonostante il formale parere contrario del direttore dell'ente (sebbene l'articolo 4 dello statuto dell'ente preveda compiti di indirizzo per il consiglio di amministrazione in coerenza con la normativa vigente in materia di separazione di poteri tra indirizzo e gestione);
   si evidenzia infine che in tale gestione rientrano anche le sovvenzioni statali concesse ai sensi della legge n. 482 del 1999 «Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche» –:
   se i Ministri interrogati intendano assumere iniziative per un'immediata verifica della gestione delle sovvenzioni statali concesse alla regione Friuli Venezia Giulia ai sensi della legge sopracitata;
   quali controlli e verifiche siano stati fatti finora sulla gestione dei fondi della legge n. 482 del 1999. (4-10953)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 4 marzo 2016
nell'allegato B della seduta n. 583
4-10953
presentata da
FEDRIGA Massimiliano

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, si rappresenta quanto segue.
  La legge 15 dicembre 1999 n. 482, in attuazione dell'articolo 6 della Costituzione, è finalizzata alla tutela delle dodici minoranze linguistiche storiche riconosciute sul territorio italiano (ladina, greca, germanica, croata, sarda, franco-provenzale, francese, albanese, slovena, friulana, catalana, occitana).
  A tale proposito è istituito il fondo per le minoranze linguistiche storiche presso la Presidenza del Consiglio dei ministri – dipartimento per gli affari regionali, le autonomie e lo sport, che ne cura la gestione per il finanziamento annuale dei progetti presentati dalle amministrazioni statali e dagli enti locali ai sensi degli articoli 9 e 15 della medesima legge.
  L'attività istruttoria è svolta dal dipartimento sulla base dei criteri dettati dal decreto del Presidente della Repubblica 2 maggio 2001, n. 345, dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri emanato ogni tre anni (da ultimo decreto ministeriale 25 ottobre 2013) e dalle circolari applicative. In tali documenti sono indicati parametri, tetti di spesa, tipologia delle spese non ammissibili, eccetera, nonché l'importo da assegnare alla regione Friuli-Venezia Giulia che, come stabilito dal decreto legislativo n. 223 del 2002, provvede autonomamente all'attuazione sul territorio regionale delle disposizioni della legge n. 482 del 1999 per la tutela delle tre minoranze linguistiche friulana, germanica e slovena presenti nella regione. Non appena concluso l’iter di ripartizione e di liquidazione del fondo statale, gli enti e le amministrazioni beneficiarie dei finanziamenti iniziano le attività progettuali e contemporaneamente, con il concorso delle regioni, viene avviata l'attività di monitoraggio e di rendicontazione.
  La regione Friuli-Venezia Giulia, come disposto dal precitato decreto legislativo n. 223 del 2002, concernente «Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Friuli-Venezia Giulia per il trasferimento di funzioni in materia di tutela della lingua e della cultura delle minoranze linguistiche storiche nella regione», provvede, in osservanza del comma 3, articolo 1, all'esercizio «di tutte le funzioni amministrative connesse all'attuazione delle disposizioni previste dagli articoli 9 e 15 della legge (482/99) e di ogni altra disposizione concernente la disciplina dello svolgimento di compiti delle amministrazioni pubbliche locali». Va pertanto esclusa qualsiasi competenza del dipartimento per gli affari regionali, le autonomie e lo sport in merito ad attività di monitoraggio e di verifica di gestione delle anzidette attività progettuali.
  La quota annuale del fondo statale assegnata alla regione Friuli-Venezia Giulia è quantificata in proporzione alla presenza territoriale delle tre minoranze linguistiche nella regione: 177 comuni in cui si trova la minoranza linguistica friulana, su un totale complessivo nazionale di 184; 5 comuni in cui si parla la lingua germanica, su un totale complessivo nazionale di 53 e la totalità della minoranza linguistica slovena.
  In merito all'entità del fondo statale per le minoranze linguistiche storiche, relativamente al quale si è osservata, nelle scorse annualità, una progressiva riduzione in ragione della forte congiuntura economica che ha attraversato il paese, si rappresenta che esso, per l'annualità 2014, ammonta ad euro 1.995.068, di cui euro 395.864 assegnati alla regione Friuli-Venezia Giulia, compresi euro 281.605 per la lingua friulana. Per l'annualità 2015 il fondo ammonta ad euro 1.741.891, di cui euro 345.632 assegnati alla regione Friuli-Venezia Giulia, compresi euro 245.876 per la lingua friulana.
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministriGianclaudio Bressa.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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