ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10932

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 514 del 03/11/2015
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/02521
Firmatari
Primo firmatario: ARTINI MASSIMO
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 02/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 02/11/2015
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 02/11/2015
MUCCI MARA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 02/11/2015
PRODANI ARIS MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 02/11/2015
RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 02/11/2015
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 02/11/2015
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 02/11/2015


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
BARBANTI SEBASTIANO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 02/11/2015 03/11/2015
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 02/11/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10932
presentato da
ARTINI Massimo
testo di
Martedì 3 novembre 2015, seduta n. 514

   ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS, MUCCI, PRODANI, RIZZETTO, SEGONI e TURCO. — Al Ministro della difesa, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   il 10 gennaio 2001, la Commissione Difesa della Camera deliberava all'unanimità di svolgere un'indagine conoscitiva sulla prevenzione dei rischi e sulle condizioni di sicurezza dei militari italiani impegnati nei Balcani;
   il 23 novembre 2007 è stato costituito un apposito organismo di ricerca, denominato «Comitato per la prevenzione e il controllo delle malattie del Ministero della difesa»;
   un aumento significativo dei linfomi di Hodgkin fra i militari italiani che avevano operato nei Balcani era già stato evidenziato nell'inchiesta condotta dalla cosiddetta «Commissione Mandelli», istituita dal Ministero della difesa nel 2000 e che ha operato fino al 2002;
   la relazione del 12 febbraio 2008 al presidente del Senato sulle risultanze della commissione parlamentare d'inchiesta, istituita con deliberazione del Senato dell'11 ottobre 2006, conclude: «Si ritiene pertanto che sussistano gli elementi previsti dalle disposizioni vigenti per l'accesso alle diverse forme di assistenza e di indennizzo previste dalle disposizioni vigenti (compreso il riconoscimento della causa di servizio e della speciale elargizione)»;
   la relazione specifica: «Al tempo stesso, vista la obiettiva sussistenza di fenomeni morbosi anche in riferimento alla operatività di altre concause, legate in tutto o in parte ai contesti fortemente degradati ed inquinati dei teatri operativi in cui ha operato il personale militare italiano, ritiene che il verificarsi dell'evento costituisca di per sé elemento sufficiente (criterio di probabilità) a determinare il diritto per le vittime delle patologie e per i loro familiari al ricorso agli strumenti indennitari previsti dalla legislazione vigente (compreso il riconoscimento della causa di servizio e della speciale elargizione) in tutti quei casi in cui l'Amministrazione militare non sia in grado di escludere un nesso di causalità»;
   la commissione parlamentare d'inchiesta costituita con la deliberazione del Senato del 16 marzo 2010 prosegue un lavoro di indagine avviato sin dalla XIII legislatura;
   nella relazione della commissione parlamentare d'inchiesta, approvata nella seduta del Senato del 9 gennaio 2013 si legge: «La difficoltà a pervenire ad una certa e inoppugnabile evidenza scientifica dell'esistenza di un rapporto causa-effetto tra fattori esaminati e malattie appare peraltro accompagnata dalla medesima difficoltà ad affermare, in maniera scientificamente altrettanto certa e inoppugnabile, la insussistenza di relazioni tra cause potenziali di malattia e malattie stesse. La Commissione ritiene che si debba considerare il fatto che le attuali conoscenze scientifiche non consentono di affermare con certezza il ruolo causale dei fattori di malattia esaminati rispetto agli effetti denunciati ma, allo stesso tempo, non consentono di escludere che una concomitante e interagente azione dei fattori potenzialmente nocivi possa essere alla base delle patologie e dei decessi osservati. Alla luce di queste considerazioni la Commissione ritiene che il verificarsi di situazioni caratterizzate dall'esposizione a uno o più dei diversi fattori potenzialmente nocivi sopra elencati, nel caso in cui risultino associati all'insorgenza di malattie, in specie tumorali, non altrimenti motivabili, debba orientare le valutazioni mediche e medico-legali nel senso che queste ultime considerino «altamente probabile» una correlazione effettiva tra il contesto specifico caratterizzato da una multifattorialità di fattori eziologici e quadri clinici diagnosticati»;
   S.A.F. è stato un caporal maggiore dell'esercito, in congedo assoluto dal 2007 per la rottura di un legamento crociato del ginocchio. Ha prestato servizio presso il 7o Rgt Difesa NBC «Cremona» in Civitavecchia con la qualifica di Specializzato NBC;
   dal luglio 2005 al gennaio 2006 è stato in missione in Kosovo nel plotone NBC, in particolare della squadra di rilevazione (chimico/radiologica);
   le attività riguardavano soprattutto controlli nelle base italiane, nelle fabbriche dismesse, molte volte distrutte dai bombardamenti, e nella formazione del personale italiano e kosovaro per quanto riguarda la materia NBC;
   il controllo radiologico avveniva con la strumentazione in dotazione: ANPDR/77, con il collegamento di due sonde una per le radiazioni beta, gamma e raggi x e un'altra per le radiazioni alfa. Dal punto di vista radiologico le radiazioni alfa sono le meno penetranti ma anche le più ionizzanti, ed è proprio questo aspetto a renderle pericolose per la salute;
   tra le attività di controllo radiologico vi era anche quello di controllare una volta al mese, da parte del personale, un container che si trovava all'interno di Villaggio Italia in Pec. All'interno vi erano proiettili di uranio impoverito che erano stati ritrovati dai soldati italiani. I proiettili – secondo le ricostruzioni e la documentazione fotografica – erano contenuti all'interno di scatole di ferro o piombo con della sabbia, i contenitori erano poi isolati da sacche di sabbia. Il personale controllava la manutenzione del container e se vi fossero fuoriuscite radioattive entrando fisicamente all'interno;
   secondo le ricostruzioni e le testimonianze, le attività radiologiche venivano effettuate con una tuta Tyvec ed una mascherina antipolvere. Una volta terminate le operazioni la tuta veniva messa in un normale sacchetto e poi gettata. Infatti era impegnata solo la squadra rilevazione senza squadra bonifica;
   S.A.F. una volta rientrato dalla missione in Kosovo, si è sottoposto alle analisi che il protocollo Mandelli suggerisce, dapprima in caserma, dopo il congedo invece a spese proprie, con una ecografia alla tiroide;
   nel gennaio del 2010 gli esami effettuati hanno riscontrato un nodulo alla tiroide di circa 3.5 centimetri;
   nel luglio 2010 è stato operato con l'asportazione di tutta la tiroide. Il referto della biopsia, datato ottobre 2010 cita: carcinoma follicolare minimante invasivo del lobo sx della tiroide di centimetri 5. A novembre del 2010 ha eseguito la terapia radiometabolica con Iodio 131 e la scintigrafia totalbody per la ricerca di metastasi ed è da allora è stato sottoposto periodicamente a controllo;
   gli viene riconosciuto solo il 15 per cento di invalidità, a seguito di analisi non approfondite da parte della Cmo di Palermo, ritrovandosi così a non avere scrivibilità per la pensione privilegiata ed equo indennizzo;
   successivamente viene intervistato dal programma televisivo Striscia la Notizia. È la prima volta che in Italia che si dimostra la presenza di uranio all'interno del Villaggio Italia;
   dalla documentazione fotografica emerge che il personale militare impegnato nel controllo radiologico è entrato all'interno del container, a contatto diretto con i proiettili e con dispositivi di sicurezza personali insufficienti;
   a novembre, appena un mese dopo l'uscita del servizio televisivo, la commissione di verifica per le cause di servizio emette un decreto sulla dipendenza di causa di servizio della patologia. A dicembre dello stesso anno viene pagata la speciale elargizione per un importo che prende in considerazione il 15 per cento di invalidità;
   S.A.F. presenta ricorso al TAR per la percentuale di invalidità e si sottopone a visite da parte di un medico legale della ASL di appartenenza. Quest'ultima riconosce il 74 per cento di invalidità;
   a luglio del 2013 viene notificato all'ex caporal maggiore un decreto di pensione privilegiata negativo in quanto la CMO di Palermo non ha dato scrivibilità;
   pur essendo stata stabilita la causa di servizio non è stata riconosciuta a S.A.F. dallo Stato assistenza sanitaria, morale ed economica;
   l'osservatorio conta oltre 3600 casi e 381 decessi su cui l'amministrazione della difesa non ha mai risposto;
   la magistratura ha emesso 17 sentenze di condanna in primo grado per l'amministrazione della difesa, di queste 3 passate in giudicato e le altre tutte appellate dall'amministrazione –:
   se i fatti esposti in premessa corrispondano a verità;
   se il personale impiegato nell'area fosse a conoscenza e adeguatamente informato sulla presenza di un container contenente proiettili con uranio impoverito all'interno del Villaggio Italia;
   se le bonifiche e i dispositivi di protezione individuale fossero sufficienti e funzionali riguardo l'uranio impoverito o se riguardassero esclusivamente i rischi chimici e biologici;
   se siano stati conservati e analizzati i dosimetri che il personale militare impegnato nelle operazioni porta per sei mesi;
   se i dosimetri riescano a misurare le radiazioni alfa o se invece sia considerata sufficiente la divisa a schermare questa tipologia di radiazione;
   se siano stati stuccati i filtri dei mezzi che escono in ricognizione;
   se non ritenga il «protocollo Mandelli» ormai superato ed insufficiente, non esaminando il fattore scatenante delle patologie, legate all'aspetto radiologico e alle polveri sviluppate ed in sospensione;
   se sia intenzione integrare il «protocollo Mandelli» con l'utilizzo di ecografie per accertare la presenza di noduli;
   se non ritenga necessario concludere i procedimenti legali in corso, attraverso un accordo tra le parti. (4-10932)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

ricerca medica

uranio