ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10905

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 512 del 28/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: CIRIELLI EDMONDO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 28/10/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 28/10/2015
Stato iter:
03/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/08/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/08/2016

CONCLUSO IL 03/08/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10905
presentato da
CIRIELLI Edmondo
testo di
Mercoledì 28 ottobre 2015, seduta n. 512

   CIRIELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   un vero e proprio disastro ambientale, in sei giorni, ha messo in ginocchio l'intera provincia di Benevento in Campania;
   in particolare, nella notte tra il 14 e 15 ottobre 2015 l'esondazione del fiume Calore in diverse località della provincia ha procurato 3 morti e danni nell'ordine delle centinaia di milioni di euro;
   non solo vi sono paesi isolati, strade distrutte, ponti crollati, ma intere aziende a rischio di chiusura; l'agricoltura è in ginocchio e c’è il rischio che molti danni siano perenni;
   i centri più colpiti, oltre le zone di Benevento più vicine agli argini del fiume Calore (ad esempio, l'area cosiddetta Pantano e l'area ASI di Benevento) sarebbero i comuni di Solopaca, Telese e Amorosi, dove il corso d'acqua confluisce nel fiume Volturno, i comuni di Torrecuso, Ponte, Paupisi ma anche l'alto Sannio, con Castelpagano, Baselice, Cerreto Sannita, Colle Sannita e Fragneto Monforte;
   secondo l'allarme lanciato dalla Coldiretti in Campania, al danno già arrecato dalla furia dell'acqua, si aggiunge il rischio di far saltare le semine su migliaia di ettari pregiudicando anche le produzioni del prossimo anno, soprattutto in provincia di Benevento;
   il presidente di Confindustria Benevento, Biagio Mataluni, in un intervento su Radio 24 ha rivelato che sono settanta le aziende sannite attualmente ferme, 500 i milioni di euro di danni calcolati per il solo comparto industriale e 500 le richieste di cassa integrazione per altrettanti lavoratori;
   al di là dei fondi che saranno stanziati dal Governo per la messa in sicurezza con il doveroso riconoscimento dello stato di emergenza, forti dubbi rimangono sulle responsabilità dirette di quanti avrebbero dovuto porre in essere tutte quelle misure urbanistiche e idrauliche necessarie ad arginare o quantomeno mitigare la furia dell'acqua;
   il Sannio, infatti, sarebbe stato messo in ginocchio da una pioggia sì torrenziale ma che, secondo molti, rientra nella normalità del ciclo stagionale e, pertanto, bisognerebbe interrogarsi su quanto sia stato fatto per evitare l'esondazione del Calore e dei suoi piccoli affluenti: dalla costruzione di ponti secondo criteri adeguati ad un'adeguata e costante pulizia d'alveo e subalveo, con rimozione della vegetazione infestante fino alla diffusa pratica di discariche illegali a cielo aperto, come il monte che sovrasta il comune di Paupisi, diventato un vero e proprio sversatoio clandestino;
   a conferma di ciò, la procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per cercare tra tecnici e amministratori locali responsabilità, inadempienze, condotte colpose e l'ipotesi sarebbe quella di reato di inondazione colposa;
   tra la documentazione acquisita dalla procura sannita circa la gestione dell'emergenza maltempo ci sarebbe anche quella relativa alla diga di Campolattaro (Benevento) che, secondo le prime indiscrezioni, non sarebbe stata fatta funzionare in maniera regolare;
   tutta la situazione sembra riassumersi perfettamente nelle parole di don Raffaele Pettenuzzo, il parroco di Paupisi, uno dei comuni maggiormente colpiti dall'alluvione, quando dice: «Oggi si pensa alla spending review, al risparmio. Non alla vita delle persone» –:
   quali urgenti iniziative ritengano opportuno adottare per accertare, per quanto di competenza, le responsabilità degli organi dello Stato che avrebbero potuto e dovuto prevedere e contenere il disastro ambientale che ha messo in ginocchio l'intera provincia di Benevento;
   quali urgenti iniziative ritengano opportuno adottare per sostenere economicamente il beneventano e garantire il ripristino delle infrastrutture danneggiate, nonché per mettere in atto quegli interventi idrogeologici e urbanistici che non sono stati operati nel passato. (4-10905)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 agosto 2016
nell'allegato B della seduta n. 667
4-10905
presentata da
CIRIELLI Edmondo

  Risposta. — Con riferimento alle problematiche evidenziate nell'interrogazione in ESAME, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per quanto di competenza, si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare, si fa presente che, al fine di arginare le criticità legate al dissesto idrogeologico, tenuto conto anche della naturale fragilità del territorio italiano, a partire dal 2014 l'azione del Governo è stata finalizzata ad affrontare in modo più efficace sia la programmazione che l'attuazione degli interventi.
  A tale scopo, con il cosiddetto «sblocca Italia», sono state definite nuove regole per la programmazione, in coerenza con un quadro effettivo del rischio e garantendo criteri di trasparenza nella selezione degli interventi.
  L'attività del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in termini di prevenzione al dissesto idrogeologico, è iniziata su scala nazionale dai primi mesi del 2010, con la sottoscrizione con le regioni interessate degli accordi di programma che individuano e finanziano interventi urgenti per la messa in sicurezza della popolazione e del territorio. L'attività ha coinvolto anche le autorità di bacino ed il dipartimento della protezione civile.
  Il valore complessivo degli accordi sottoscritti, considerate le risorse FAS statali destinate dalla legge finanziaria 2010, quelle di bilancio messe a disposizione dal Ministero e le risorse regionali, è pari a circa 2.117 milioni di euro per oltre 1600 interventi finanziati. Le risorse che afferiscono al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sono circa 833 milioni di euro mentre quelle di competenza regionale ammontano a circa 1.284 milioni di euro. Peraltro, con specifico riferimento alla regione Campania, il Ministero ha sottoscritto con la stessa un accordo per 97 interventi.
  Attualmente, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in coordinamento con la struttura di missione contro il dissesto idrogeologico presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, sta procedendo alla predisposizione della nuova programmazione degli interventi. In particolare, Ministero e struttura di missione stanno lavorando con le regioni e le province autonome alla definizione del piano nazionale di prevenzione e di contrasto al dissesto per gli anni 2015-2023, definito dalle proposte presentate dalle Regioni attraverso l'utilizzo del sistema ReNDiS (repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo).
  Peraltro, nel corso del 2015, al fine di assicurare l'avvio degli interventi più urgenti di contrasto al rischio idrogeologico nelle aree soggette a frequenti esondazioni, è stato individuato, nell'ambito del suddetto piano operativo nazionale, un piano stralcio costituito da un insieme di interventi di mitigazione del rischio riguardanti le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposta a rischio di alluvione definito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 settembre 2015.
  Tutti gli interventi sono stati validati dalle regioni secondo il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015, che definisce le procedure, le modalità ed i criteri per il finanziamento degli interventi in modo da garantire, ai sensi della legge 241 del 1990, la necessaria trasparenza nella programmazione delle risorse finanziarie rese disponibili e la migliore efficacia del loro utilizzo, rispetto agli obiettivi di protezione dell'incolumità di persone e beni esposti a rischio idrogeologico.
  Il citato piano stralcio è costituito da una sezione attuativa e già finanziata (33 interventi per 654 milioni di euro) e da una sezione programmatica (99 interventi per 650 milioni di euro) destinata a futuro finanziamento.
  Il piano nazionale potrà essere finanziato attraverso le risorse di bilancio ordinarie e le risorse della politica di coesione nazionale ed europea. Per quanto riguarda le risorse ordinarie, è stata prevista l'assegnazione di 150 milioni di euro nell'anno 2016, 50 milioni di euro nell'anno 2017, 150 milioni di euro nell'anno 2018. Si segnala altresì che, per integrare tali risorse, si sta lavorando con gli enti di credito europei per valutare la richiesta di un mutuo finalizzato al finanziamento di una parte del Piano nazionale.
  La definizione del piano nazionale – ed il conseguente finanziamento degli interventi – si realizzerà, poi, anche per la Campania (come per le altre Regioni del Sud Italia) attraverso la sottoscrizione dei «Patti per il Sud». Il Patto sottoscritto tra la Regione Campania e il Governo prevede un importo pari a 150 milioni di euro da destinare a tali tipologie di interventi. In termini generali, allo stato risulta che regione Campania abbia fatto richiesta, con inserimento nel sistema telematico ReNDiS, di finanziamenti per 1.267 interventi — per un importo complessivo richiesto pari a circa 4.800 milioni di euro.
  Per quanto concerne le risorse della coesione europea, si segnalano inoltre diversi interventi per la medesima finalità, finanziati con i Programmi operativi regionali (POR), per un ammontare complessivo pari a circa 1,2 miliardi di euro.
  In relazione alle iniziative correlate all'attività di prevenzione del dissesto idrogeologico in Campania, si segnala, in primo luogo, che nella sezione programmatica del Piano stralcio citato sono già stati individuati otto interventi che interessano il territorio della Regione, per un importo totale richiesto di 42.674.703,81 euro.
  Si segnala, inoltre, che il cosiddetto collegato ambientale, per favorire la predisposizione del piano nazionale, ha istituito un fondo di 100 milioni di euro (assegnati dalla delibera CIPE n. 32/2015) per la progettazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, che sarà disciplinato con un decreto in corso di sottoscrizione.
  Con riferimento al finanziamento POR Campania FESR 2007/2013, si rappresenta che, secondo quanto riferito dalla competente Regione, come noto, con delibera n. 146 del 27 maggio 2013, la giunta regionale ha assegnato la somma totale di euro 15.000.000,00, nonché stabilito i criteri e gli indirizzi in base ai quali individuare le priorità, per garantire il necessario supporto finanziario alle province ed ai comuni, finalizzato alla predisposizione, applicazione e diffusione dei piani di protezione civile. Ad oggi, tenuto conto della procedura avviata dalla predetta regione, si evidenzia che circa 310 beneficiari hanno correttamente inviato la documentazione richiesta e sono stati redatti i relativi provvedimenti di liquidazione entro il 31 dicembre 2015, per un importo complessivo di 7.007.064,27 euro, di cui 6.652.339,82 euro pagati agli enti beneficiari entro il termine ultimo di ammissibilità della spesa e 354.724,45 euro (inesitati) non pagati agli Enti Beneficiari per ravvisata impossibilità di rispettare il termine ultimo di ammissibilità delle spese. Si segnala, altresì, che i competenti uffici stanno procedendo ad ulteriori verifiche. Tutte le operazioni di verifica e rendicontazione dovranno concludersi in tempo utile a che la regione Campania possa presentare i propri documenti di chiusura del programma entro il 31 marzo 2017.
  Si rappresenta, inoltre, per completezza di informazione, che la giunta regionale, con deliberazione n. 215 del 2016 ha, tra l'altro, programmato la copertura finanziaria degli interventi finanziati con il POR FESR 2007/2013, non conclusi entro il termine del 31 dicembre 2015, da completare anche ai sensi dell'articolo 1, comma 804 della legge di stabilità 2016, a valere sulle risorse del piano di azione coesione 2007/2013 e/o del fondo di sviluppo e coesione e/o del POR Campania FESR 2014/2020 e/o programma operativo complementare 2014/2020.
  Con specifico riferimento alle richieste di intervento avanzate e validate dalla regione Campania fino all'8 giugno 2016, in relazione al piano nazionale 2015-2023, ed in particolare per quanto riguarda la provincia di Benevento, si precisa che per la stessa è stato previsto lo stanziamento di euro 635.269.839,07, a fronte della somma di euro 633.169.839,07 richiesta.
  In ogni caso, occorre ricordare che, ai fini di una più efficiente ed efficace attività di prevenzione del dissesto idrogeologico, è indispensabile la collaborazione delle regioni e delle istituzioni locali che hanno il compito, dove necessario, di modificare, integrare ed aggiornare la normativa a livello locale, con l'obiettivo di muoversi innanzitutto sulle regole del corretto uso del territorio.
  Da ultimo, si segnala che, nell'ambito della promozione e realizzazione di attività finalizzate alla prevenzione dei rischi, ed in particolare del rischio alluvione, il dipartimento della protezione civile sta portando avanti da 3 anni, su tutto il territorio nazionale, la campagna di comunicazione denominata «Io non rischio Alluvione», con l'obiettivo di informare e sensibilizzare i cittadini. Tale campagna è promossa e realizzata dal dipartimento con la collaborazione di alcuni centri di competenza scientifici e delle regioni e province autonome. L'iniziativa si inserisce nella più ampia campagna di comunicazione nazionale «Io non rischio», nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico e successivamente estesa nel 2013 anche al rischio maremoto.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

discarica abusiva

disastro causato dall'uomo

corso d'acqua