ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10835

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 507 del 21/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 21/10/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
FARINA DANIELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/10/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/10/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 03/11/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10835
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Mercoledì 21 ottobre 2015, seduta n. 507

   SCOTTO, FRANCO BORDO, PELLEGRINO, ZARATTI, COSTANTINO, PALAZZOTTO, PAGLIA, AIRAUDO, PLACIDO, PIRAS, RICCIATTI, FERRARA, MARCON, DURANTI, FRATOIANNI, MELILLA, QUARANTA, DANIELE FARINA, GIANCARLO GIORDANO, KRONBICHLER, NICCHI, PANNARALE, SANNICANDRO e ZACCAGNINI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   in un articolo apparso recentemente sul Corriere della Sera veniva messa in evidenza la possibilità di inserimento, nell'ambito del disegno di legge di stabilità 2016, di alcune proposte sostenute dal Gruppo Alleanza liberal-popolare e autonomie, tra le quali spiccano in particolare, la richiesta di accelerazione sul progetto del Ponte sullo Stretto e un supercondono edilizio che riguarda 75.000 costruzioni in Campania, altrimenti destinate a essere abbattute;
   il Ministro dell'interno, l'onorevole Angelino Alfano, nel frattempo, continua a rilasciare dichiarazioni alla stampa nazionale sulla riattivazione del Ponte sullo Stretto di Messina, come in occasione del 30o Convegno di Capri organizzato dai giovani di Confindustria dove ha puntualmente precisato come per il rilancio Sud la «Priorità è l'edilizia, a partire dal Ponte di Messina»;
   è difficile dire se tutte queste notizie possano ricondursi a un mero spot elettorale strategicamente concertato da attori storicamente votati alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, ma sta di fatto che proprio in questi ultimi giorni si è incominciato a parlare di diretto coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti, società controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze di cui le fondazioni bancarie possiedono il 18,4 per cento, nella verifica sulla reale fattibilità del Ponte sullo Stretto di Messina. Cassa depositi e prestiti che, tra le altre cose, stando alla lettura delle prime bozze del disegno di legge di stabilità 2016, dovrebbe integrare la propria mission anche con la qualifica di istituto nazionale di promozione, come definito dall'articolo 2, n. 3, del regolamento (UE) n. 2015/1017 del 25 giugno 2015 relativo al Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), secondo quanto previsto nella comunicazione COM (2015) 361 del 22 luglio 2015 della Commissione europea. In buona sostanza, la Cassa depositi e prestiti diventerebbe l'entità giuridica deputata ad espletare attività finanziarie su base professionale, cui viene conferito il mandato per svolgere attività di sviluppo o di promozione in relazione al FEIS finalizzato a sostenere, tra le altre cose, progetti per lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto anche mediante la creazione o la dotazione di nuove infrastrutture o di infrastrutture mancanti, anche in linea di principio aggiuntive a quelle previste dalla Rete TNT, da cui il ponte sullo Stretto appare attualmente escluso;
   particolare perplessità suscita pure il discorso relativo alle eventuali penali che lo Stato dovrebbe pagare in relazione alle procedure di contenzioso afferenti alle vicende del ponte sullo Stretto di Messina;
   uno dei principali motivi addotti dal Ministro dell'interno per sostenere la realizzazione dell'opera è che piuttosto che pagare delle penali sarebbe preferibile costruire il ponte;
   pur tuttavia le principali associazioni ambientaliste italiane (FAI-Fondo ambientale italiano, Italia Nostra, Legambiente, MAN-Associazione ambientale per la natura, WWF) che da sempre seguono l'annosa vicenda legata al ponte sullo stretto di Messina ritengono che non debba essere pagata nessuna penale, tanto che già un anno fa, e segnatamente il 3 ottobre 2014, avevano inviato una lettera al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e all'allora Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, per chiedere un incontro finalizzato discutere delle presunte penali richieste per la mancata realizzazione del ponte sullo stretto di Messina dove si legge: «...Le scriventi associazioni – da sempre interessate alle vicende del ponte sullo Stretto di Messina (un'opera il cui costo al 2012 era di 8,5 miliardi di euro e nel 2012 si aggirava attorno ai 6,2 miliardi di euro) – hanno avuto, proprio a questo proposito incontri il 29 gennaio scorso con il Commissario liquidatore della Stretto di Messina SpA, consigliere Vincenzo Fortunato e il 20 febbraio scorso con il Capo di gabinetto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Giacomo Aiello e con il responsabile della Struttura di Missione delle infrastrutture strategiche dello stesso Ministro Ercole Incalza da cui è emersa la comune convinzione che, alla luce dei rapporti contrattuali tra SDM SpA e il GC, non ci sia alcuna penale da pagare.
  Infatti, vale la pena specificare che all'articolo 11.19 del Contratto 2006 si fanno decorrere i 540 giorni dalla consegna da parte del GC al Soggetto Aggiudicatore (SDM SpA) del “progetto definitivo completo di tutti documenti e delle integrazioni eventualmente richieste”, con l'obbligo in caso di inadempienza di far scattare quanto previsto dall'articolo 44.3 sempre del Contratto 2006 nel quale si prevede obbligo di pagare al GC solamente le prestazioni correttamente eseguite al momento del recesso, nonché un aggravio del 10 per cento rispetto alla somma totale delle prestazioni. È evidente quindi che il Progetto definitivo (PD) non può essere considerato “completo” se mancano le “integrazioni richieste”, che sono quelle che si hanno nell'ulteriore fase della procedura di VIA sul PD come viene stabilito dall'articolo 185, c. 5 del Dlgs n. 163/2006. Il fatto che non sia mai stato consegnato un PD completo viene confermato dall'allora di SDM SpA e di ANAS SpA Pietro Ciucci nella sua lettera del 9/11/2011 (Prot. U 2011-1128) in risposta alle richieste di chiarimento in merito al PEF contenute in una lettera del 25/10/2011 delle associazioni ambientaliste (ns. Prot. DG443/11 SLcp-wwfi in cui letteralmente si dice nell'ultima pagina, primo capoverso: “in ordine al progetto definitivo dell'Opera, sono state avviate e sono attualmente in corso di svolgimento, ai sensi di legge, la procedura volta al rilascio della VIA da parte del Ministero dell'Ambiente, in relazione alle varianti introdotte al Progetto Preliminare e quella per le determinazioni della Conferenza dei Servizi, entrambe propedeutiche alla finale deliberazione del CIPE sul progetto medesimo”.
  Peraltro, la situazione non cambia, nella sostanza, anche se si prende in considerazione l'articolo 5.2 dell'Atto integrativo 2009 del Contratto 2006. Il richiamato articolo dell'Atto integrativo 2009, che fa salvi gli articoli da 11.16 a 11.20 del Contratto 2006 (e quindi anche l'articolo 11.19), introduce una nuova “fattispecie” e quindi, nella sostanza, un nuovo motivo di recesso, che fa partire i 540 giorni dal momento consegna da parte del GC a SDM SpA del “Progetto definitivo dell'opera intera” e, a fronte di inadempienza da parte del CIPE, stabilisce che sia riconosciuto ad Eurolink il pagamento delle spese sino a quel momento sostenute, più un 5 per cento di indennizzo sulle spese sostenute.
  Ma la definizione di “progetto intero” usata nell'articolo 5.2 dell'Atto integrativo 2009, non supera comunque la definizione del “progetto definitivo completo di tutti i documenti e delle integrazioni eventualmente richieste” dell'articolo 11.19 del Contratto 2006, come viene ammesso tra le righe dallo stesso Ciucci nella lettera dell'ottobre 2011. La sostanza è che il GC Eurolink non ha mai consegnato alla SDM SpA un PD “intero” o “completo” che dir si voglia che abbia accolto le integrazioni richieste di una procedura di VIA alla fine della quale si è deciso di non decidere. E soprattutto – è evidente – che a carico dello Stato non c’è alcuna penale da pagare”.
  E infine: “Di questo vorremmo parlare con lei, disponibili anche a fornirle la documentazione in nostro possesso, conosciuta dai Ministeri competenti, a suffragio delle nostre valutazioni e indicazioni di prospettiva”»;
   a questa lettera di recente il Governo non ha mai dato risposta;
   di recente le associazioni di cui sopra hanno inviato nuovamente detta lettera anche all'attenzione del Ministro Delrio senza ricevere alcuna risposta e, ad avviso degli interroganti, proprio non si comprendono le ragioni di tale atteggiamento, quando sarebbe quanto mai utile almeno capire se il Governo sia in grado di convenire con le valutazioni espresse dal consigliere Vincenzo Fortunato, il capo di gabinetto Giacomo Aiello e l'ex responsabile della struttura di missione delle infrastrutture strategiche Ercole Incalza;
   eppure il Sottosegretario per le infrastrutture e i trasporti Umberto Del Basso De Caro, rispondendo ad un question time che svolto in Commissione VIII (Ambiente) della Camera dei deputati dall'On. Serena Pellegrino (SEL) aveva affermato che da parte del Governo «Non c’è alcuna volontà di tenere segreto alcun elemento del contenzioso fra lo Stato e il consorzio Eurolink, facendo ovviamente salvo il fatto che la quantificazione dell'ammontare delle penali che lo Stato dovrebbe pagare che può essere fatta solo in sede giudiziale»; di fatto è accaduto anche che durante la recente discussione delle mozioni sul sistema dei trasporti della regione Calabria e la riattivazione del progetto del ponte sullo stretto di Messina, il Governo abbia chiesto esplicitamente l'espunzione di tutti gli impegni delle mozioni presentate da Forza Italia e Lega Nord che chiedevano semplicemente di chiarire l'eventuale stanziamento di ulteriori risorse, anche a copertura degli oneri derivanti da procedure di contenzioso con riferimento alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Una particolare stranezza: del resto, se si è consapevoli, di incorrere nel pagamento di eventuali penali, perché non impegnarsi formalmente a informare il Parlamento sullo stanziamento delle necessarie risorse per doverle pagare –:
   quale sia l'orientamento del Governo rispetto all'ipotesi dell'inserimento nell'ambito del disegno di legge di stabilità 2016 di alcune proposte relative alla richiesta di accelerazione sul progetto del ponte sullo stretto, nonché di un supercondono edilizio che riguarda 75.000 costruzioni in Campania, altrimenti destinate a essere abbattute;
   come sia possibile che da una mera valutazione positiva sull'opportunità di riconsiderare il progetto del ponte sullo stretto di Messina, recentemente ribadita dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, in Parlamento si sia passati, come riportato dalla stampa nazionale, al celere affidamento del compito di valutare il progetto alla Cassa depositi e prestiti;
   quali siano i motivi per i quali la valutazione relativa alla riattivazione del progetto del ponte sullo stretto di Messina non coinvolga direttamente in prima battuta il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, bensì la Cassa depositi e prestiti, considerato che la mozione del gruppo NCD impegnava il Governo e se vi sia un collegamento con le norme relative alla Cassa depositi e prestiti che sembrerebbero volersi introdurre nell'ambito del disegno di legge di stabilità 2016;
   se il Governo convenga con le valutazioni espresse dal consigliere Vincenzo Fortunato, dal Capo di gabinetto Giacomo Aiello e dall'ex responsabile della struttura di missione delle infrastrutture strategiche Ercole Incalza in occasione del loro incontro con le associazioni ambientaliste citate in premessa ove è emersa la comune convinzione che, alla luce dei rapporti contrattuali tra società Stretto di Messina spa e il general contractor, non ci vi sia alcuna penale da pagare;
   quali elementi si intendano fornire al Parlamento al fine di chiarire l'eventuale stanziamento di risorse anche a copertura degli oneri derivanti da procedure di contenzioso, con riferimento alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. (4-10835)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

impatto ambientale

infrastruttura dei trasporti