ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10820

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 507 del 21/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 21/10/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 21/10/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10820
presentato da
GRIMOLDI Paolo
testo di
Mercoledì 21 ottobre 2015, seduta n. 507

   GRIMOLDI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   la mancata valorizzazione e manutenzione e il conseguente progressivo degrado del patrimonio artistico italiano sono il sintomo di un problema assai più generale del nostro Paese, che attiene all'assenza di salvaguardia dei beni culturali e all'incapacità di promuovere le necessarie competenze manageriali per un'adeguata gestione degli stessi;
   l'arte e la cultura rappresentano oggi asset distintivi e competitivi fondamentali per il made in Italy. La rete dei beni culturali – costituita in Italia da 3.800 musei e 1.800 aree archeologiche – è in grado di creare un «indotto» (turismo, enogastronomia, produzioni artigiane, edilizia di riqualificazione) che produce un valore aggiunto di 167 miliardi di euro e assorbe 3,8 milioni di occupati, senza contare che negli ultimi anni il settore ha registrato una crescita mediamente superiore al totale dell'economia, anche in termini di occupazione;
   anche questo settore è interessato oggi dai profondi mutamenti strutturali del mercato del lavoro, che portano sempre più ad esternalizzare i servizi presenti nei siti museali ed archeologici;
   il Ministro interrogato ha in programma, entro il primo semestre del 2015, di completare l'organizzazione del Ministero da lui guidato, con la pubblicazione dei bandi per i servizi aggiuntivi dei musei;
   il programma è stato sviluppato insieme alla CONSIP, è denominato «La cultura delle gare nelle gare per la cultura» e prevede tre linee di sviluppo per il rilancio dell'offerta culturale e della qualità dei servizi nei musei italiani: gare di appalto per i «servizi gestionali» (manutenzione, guardaroba, igiene e altro); il «servizio di biglietteria nazionale» (la previsione è quella di creare un servizio di biglietteria, prenotazione e prevendita che venga utilizzato da tutti i musei statali e, volendo, disponibile anche per gli enti locali); infine, i servizi culturali (noleggio audio guide, visite guidate, laboratori, didattica e altro);
   il progetto, rendendo più attraente e competitiva l'offerta culturale dei musei italiani, è condivisibile, anche se per una piena valutazione dell'iniziativa, bisognerà verificare le condizioni di trasparenza delle procedure e di effettiva applicazione delle disposizioni in materia di appalti e concorrenza, visto che l'esperienza italiana insegna che bisogna tenere alto il livello di vigilanza in materia;
   i musei e monumenti, spesso perennemente in deficit, sono remunerativi solo per le società private concessionarie di servizi aggiuntivi che operano in base a concessioni in passato spesso discutibili e lesive del principio della libera concorrenza;
   la Corte dei Conti ha ritenuto che le percentuali attribuite alle società private sui biglietti siano spropositate; in generale non si può superare il tetto del 30 per cento, ma in taluni casi su 10 euro di biglietto, 7,75 vanno alle società di servizi e 2,25 al polo museale, più del 70 per cento;
   sulle prenotazioni dei biglietti non ci sono royalty per lo Stato e non ce ne sono neppure sulle audio-guide e sulle visite guidate e questo francamente è incomprensibile, visto che i vantaggi si hanno grazie allo sfruttamento a fini economici di un monumento il cui restauro e la cui manutenzione sono effettuati con denaro pubblico;
   dal 2009 quasi tutti i contratti per i servizi aggiuntivi erano scaduti e sono stati prorogati contro ogni norma nazionale ed europea sulla concorrenza. La situazione, infatti, era stata severamente criticata dall'Antitrust e dalla Unione europea. L'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici aveva sollecitato interventi per sanare svariate irregolarità;
   il 31 luglio 2015 è stato lanciato da Consip il bando per l'affidamento di servizi gestionali e operativi (facility management). Si tratta della prima gara avviata nell'ambito del progetto di collaborazione tra Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e Consip, che ha l'obiettivo di assicurare meccanismi trasparenti ed efficienti per gli affidamenti dei servizi da svolgere nei nuovi musei autonomi, nei poli museali regionali e negli altri luoghi di cultura gestiti dagli enti locali;
   il termine per ricezione delle offerte è previsto per il 19 novembre 2015 alle ore 12:00;
   il valore complessivo del bando, suddiviso in nove lotti territoriali, è di 640 milioni di euro e i contratti che deriveranno dalla Convenzione aggiudicata avranno durata di quattro o sei anni. La convenzione rimarrà in vigore per 24 mesi (più eventuali 12 di proroga);
   obiettivo del progetto sarebbe quello di porre fine al periodo delle proroghe delle concessioni dei servizi aggiuntivi nei luoghi della cultura, con un nuovo modello gestionale che prevede la cooperazione tra le migliori risorse pubbliche e private, per garantire la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale della Nazione;
   si spera davvero che ci sia un punto di svolta nella gestione degli appalti, per non dover più assistere a quanto per anni è successo a Roma nell'assegnazione di molti dei servizi del comune, alla colossale corruzione che stava alla base di tutti gli appalti –:
   se il Ministro intenda assumere iniziative per assicurare la gestione in piena trasparenza e regolarità delle gare d'appalto per i servizi aggiuntivi museali;
   se il Ministro intenda prendere, fin da ora, l'impegno di non procedere a continue proroghe della scadenza dei contratti per la gestione di questi appalti, «bad practice» attuata fino ad oggi nella gestione dei servizi nei poli museali;
   se il Ministro intenda assumere iniziative per rendere disponibili on line sul sito istituzionale del Ministero le convenzioni con i privati per la gestione dei servizi aggiuntivi museali, visto che si tratta di beni dello Stato e quindi i cittadini hanno il diritto di sapere tutto sulla gestione degli stessi. (4-10820)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

museo

concessione di servizi

politica culturale