ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10708

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 500 del 12/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: PETRAROLI COSIMO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/10/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/10/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 19/10/2015
Stato iter:
24/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/10/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/10/2016

CONCLUSO IL 24/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10708
presentato da
PETRAROLI Cosimo
testo di
Lunedì 12 ottobre 2015, seduta n. 500

   PETRAROLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   l'Arnetta è un torrente che scorre in Lombardia, attraversando le province di Varese e di Milano, appartenente al bacino del Ticino, nasce presso la frazione Torre San Quirico di Varese, quasi al confine con Gazzada Schianno, e scorre in direzione nord-sud parallelo all'Autostrada A8;
   da un articolo del quotidiano on-line «La Prealpina.it» del 21 settembre 2015 intitolato «Il muro crolla, allarme Arnetta» si apprende che dall'alluvione del mese di luglio 2015, un muro adiacente all'argine dell'Arnetta, situato in via Volta, ha ceduto franando nell'alveo senza provocare danni ad altre cose o esseri viventi, ma lasciando una preoccupante lacerazione nel muro che dà verso i parcheggi sotterranei di alcune palazzine di recente costruzione;
   nonostante i solleciti per un intervento che possa porre rimedio, nulla è stato fatto e si è ancora nella fase d'individuazione del soggetto deputato a intervenire;
   la responsabilità dovrebbe essere dei privati, ma soprattutto dell'Aspo, l'Agenzia interregionale per il fiume Po e solo in ultimo del comune di Gallarate;
   l'AIPO è stata istituita nel 2003, in sostituzione del magistrato per il Po, con quattro leggi approvate dai consigli regionali di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, con il compito di curare la gestione del reticolo idrografico principale del maggiore bacino italiano, occupandosi, essenzialmente, di sicurezza idraulica, di demanio idrico e di navigazione fluviale;
   per svolgere tali funzioni, AIPO è articolata con sedi territoriali nel bacino — da Torino (Moncalieri), fino a Rovigo — e ha la sua sede principale a Parma;
   AIPO, inoltre, è parte del «Servizio nazionale di protezione civile», di cui alla legge n. 225 del 24 febbraio 1992, così come integrata e modificata dalla legge n. 100 del 12 luglio 2012, in particolare per la gestione degli eventi di piena. Nell'architettura organizzativa definita dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 febbraio 2004, l'Agenzia è chiamata a svolgere il duplice ruolo di centro di competenza — per la modellistica idraulica e lo sviluppo di procedure di gestione in emergenza a scala di bacino, a supporto tecnico della rete dei centri funzionali regionali e delle autorità istituzionali deputate al governo delle piene — e di presidio territoriale idraulico. Le funzioni di centro di competenza sono svolte dal settore PIM — ufficio per il monitoraggio idrologico e il coordinamento del servizio di piena, così come quelle di centro previsionale per il fiume Po e di segreteria tecnica dell'unità di comando e controllo (UCC), mentre l'azione sul territorio è svolta dai presidi territoriali idraulici dell'Agenzia in stretta collaborazione con il sistema di protezione civile;
   i blocchi burocratici e la situazione d'immobilismo dell'AIPO, più volte segnalato dall'ente locale secondo quanto dichiarato dall'assessore all'edilizia del comune di Gallarate, potrebbero causare gravi conseguenze in caso di un'alluvione simile a quella dello scorso anno –:
   se il Governo sia a conoscenza di quanto descritto in premessa e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda avviare, di concerto con gli enti locali, per ripristinare l'alveo del torrente Arnetta eliminando il rischio di esondazione in caso di alluvione;
   se il Governo non ritenga di eseguire una verifica sull'idoneità e funzionalità dell'articolazione complessiva del servizio nazionale di protezione civile. (4-10708)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 24 ottobre 2016
nell'allegato B della seduta n. 697
4-10708
presentata da
PETRAROLI Cosimo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa al crollo di un muro adiacente all'argine dell'Arnetta, nel comune di Gallarate, in provincia di Varese, sulla base degli elementi acquisiti dalla competente direzione generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché dagli altri soggetti preposti, si rappresenta quanto segue.
  Si premette che, per quanto attiene alle competenze relative alla cura e manutenzione dei fiumi, sono poste in capo allo Stato le funzioni di indirizzo finalizzate a fornire obiettivi e standard di tutela e di assetto del territorio – nelle sue componenti naturali ed antropiche – omogenei su tutto il territorio nazionale, anche in recepimento delle direttive comunitarie, e la programmazione degli interventi di difesa del suolo; mentre sono delegate alle regioni ed agli enti locali le funzioni di pianificazione e programmazione di settore, nel rispetto dei criteri e indirizzi individuati dallo Stato, nonché l'attuazione degli interventi ordinari e straordinari di mitigazione del rischio idrogeologico e di manutenzione del reticolo idrografico, ed i servizi di polizia idraulica e di presidio del territorio più in generale.
  Nel caso in argomento, ricadendo il dissesto lamentato nel territorio del comune di Gallarate, in provincia di Varese, afferisce alla regione Lombardia, nei diversi livelli in cui è articolata l'organizzazione regionale, la competenza in materia di programmazione e realizzazione degli interventi di sistemazione idraulica.
  Al riguardo, si segnala che la regione Lombardia ha recentemente emanato la legge regionale 5 marzo 2016, n. 4, «Revisione della normativa regionale in materia di difesa del suolo, di prevenzione del rischio idrogeologico e di gestione dei corsi d'acqua», in cui vengono tra le altre disciplinate, nel caso di interventi di manutenzione dei corsi d'acqua, le relative competenze tra regione, enti locali e frontisti del tratto di alveo interessato.
  La competenza programmatoria, del resto, viene esercitata dalla regione sia negli strumenti ordinari della programmazione regionale (esempio programmi triennali opere idrauliche) sia negli strumenti di contrattazione programmata o negoziata tra la regione medesima ed il Ministero competente (da ultimo si segnala l'accordo di programma regione Lombardia-Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 4 novembre 2010 ed i successivi atti integrativi, finalizzato alla programmazione ed al finanziamento degli interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico).
  Ciò premesso, si riporta di seguito quanto comunicato a questo Ministero dalla Agenzia interregionale per il fiume Po (A.I.Po).
  Nel corso di un sopralluogo effettuato in data 5 marzo 2015, i funzionari dell'A.I.Po e della regione Lombardia hanno rilevato il crollo di un tratto di muro spondale sul torrente Arno in corrispondenza della proprietà condominiale di via Pozzoli.
  Successivamente A.I.Po ha intimato al condominio Carducci-Pozzoli di sgomberare l'alveo dai detriti, fatto che è avvenuto nelle settimane successive. A questo punto è iniziato un fitto carteggio tra i diversi enti coinvolti e lo studio legale incaricato dal condominio Carducci-Pozzoli che si è concluso nel luglio 2015.
  Anche la regione Lombardia ha avviato l’iter di competenza chiedendo più volte al condominio Carducci-Pozzoli di produrre idonea documentazione sulle opere realizzate, richieste anch'esse rimaste inevase. Nell'ottobre 2015 A.I.Po ha relazionato la regione Lombardia sullo stato dell'arte ribadendo quanto comunicato più volte al condominio Carducci-Pozzoli.
  Secondo quanto affermato da A.I.Po, il crollo del muro spondale ha origine dalla costruzione abusiva e mai autorizzata del muretto di recinzione lato fiume, opera accessoria alla realizzazione del condominio Carducci-Pozzoli. Tale muretto, realizzato in parte sopra al muro spondale esistente crollato e in parte in adiacenza ad esso, ha avuto un duplice effetto negativo sulla struttura esistente: da un lato ha aggiunto un carico statico ulteriore, dall'altro, non essendo presente alcuna opera di drenaggio delle acque, ha di fatto impermeabilizzato la sponda non permettendo più nemmeno il deflusso superficiale che avveniva naturalmente a gravità e che ha funzionato per decenni.
  Il condominio Carducci-Pozzoli, invece, tramite apposita relazione, ha evidenziato l'incongruenza della mappa catastale che identifica l'alveo del torrente ben oltre la posizione del muretto di recinzione.
  Si rappresenta infine che sulla vicenda è stato aperto un fascicolo dalla procura della Repubblica di Busto Arsizio, in seguito ad un esposto presentato dall'avvocato del condominio Carducci-Pozzoli. Conseguentemente la procura ha incaricato A.I.Po di relazionare in merito ai fatti in oggetto. La relazione finale è stata consegnata in data 13 aprile 2016 e non appena acquisita l'autorizzazione del giudice, sarà resa disponibile agli enti interessati (A.I.Po, regione Lombardia, comune).
  Per quanto riguarda la verifica da parte del Governo dell'idoneità e funzionalità dell'articolazione complessiva del servizio nazionale di protezione civile, si rammenta che è in corso l’iter parlamentare del disegno di legge « Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale della protezione civile». Attualmente è in corso l'esame del testo al Senato nelle Commissioni 1a (Affari-Costituzionali) e 13a (Territorio, ambiente, beni ambientali) in sede referente.
  Alla luce delle informazioni esposte, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a tenersi informato anche attraverso gli altri enti istituzionali competenti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

corso d'acqua

inondazione

protezione civile