ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10704

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 499 del 09/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: SAMMARCO GIANFRANCO
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 09/10/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 09/10/2015
Stato iter:
28/06/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/06/2016
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/06/2016

CONCLUSO IL 28/06/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10704
presentato da
SAMMARCO Gianfranco
testo di
Venerdì 9 ottobre 2015, seduta n. 499

   SAMMARCO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   con l'interpellanza n. 2-00840, tuttora senza risposta, sono stati sollevati numerosi dubbi sulla correttezza, sia in termini di legalità che di opportunità, del commissariamento della Fondazione Accademia nazionale di danza (FAND) adottato da prefetto di Roma il 14 gennaio 2015;
   il 9 luglio 2015 il commissariamento è stato rinnovato per ulteriori sei mesi in forza della «complessa situazione economico finanziaria, del numero elevato di contenziosi, nonché per la puntuale verifica delle posizioni debitorie pendenti»;
   nell'interpellanza n. 2-00840 si era tentato di spiegare che la gran parte dei contenziosi era con l'Accademia nazionale di danza (AND) e che gran parte dell'esposizione debitoria era stata determinata dal fatto che AND aveva considerato FAND una sorta di «bad company», dove scaricare i propri errori gestionali, come dimostrato in innumerevoli atti di sindacati ispettivo degli ultimi anni;
   nell'interpellanza n. 2-00840 si era tentato di spiegare che era in corso un significativo processo di risanamento economico finanziario della FAND (come risulta dai bilanci depositati) e che non era affatto venuto a mancare il supporto di FAND all'attività di AND;
   l'unico reale motivo del commissariamento, peraltro evidenziato nella nota della prefettura di avvio del relativo procedimento, è consistito nel tentativo di trasferimento, operato dal precedente gruppo dirigente di FAND, della sede da Roma a Siracusa, tentativo, peraltro adottato nel rispetto dello statuto approvato a suo tempo dal prefetto stesso, che è stato bloccato dal commissariamento stesso;
   giova peraltro ricordare che la stessa commissaria professoressa Cassese, nella relazione sulla sua attività di commissario anche dell'AND, ha sostanzialmente rilevato che la sede della FAND era ed è collocata, «nell'appartamento del custode degli edifici dell'Accademia: collocazione che non risulta a statuto ed è quindi secondo l'interrogante priva di valenza giuridica;
   l'atto di rinnovo del commissariamento fa espresso riferimento alla possibile sussistenza dei presupposti dell'articolo 27 del codice civile per lo scioglimento;
   si osserva a questo proposito, quanto già osservato con l'interpellanza n. 2-00840 e cioè che il tentativo di chiudere le partite pregresse tra AND e FAND, mediante scioglimento e incorporazione di quest'ultima nella prima, costituisce a giudizio dell'interrogante, oltre che un atto di dubbia legittimità, anche un atto in contrasto con il legato testamentario della fondatrice di entrambe gli organismi, Jia Ruskaja, che non mancherebbe di sortire effetti –:
   se non si ritenga opportuno, anche ai sensi dell'articolo 14, comma 3, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, annullare l'atto di rinnovo del commissariamento alla Fondazione Accademia nazionale di danza, procedendo alla ricostituzione degli organi statutari. (4-10704)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 28 giugno 2016
nell'allegato B della seduta n. 643
4-10704
presentata da
SAMMARCO Gianfranco

  Risposta. — Con gli atti di sindacato ispettivo in oggetto, a cui si risponde congiuntamente in quanto vertenti sullo stesso argomento, l'interrogante richiama l'attenzione sulle criticità che hanno caratterizzato negli ultimi anni i rapporti tra l'Accademia nazionale di danza e la Fondazione Accademia nazionale di danza e chiede che vengano annullati i provvedimenti asserita mente illegittimi con cui il Prefetto di Roma ha, prima, nominato due commissari straordinari della fondazione e, poi, prorogato il loro incarico.
  Non ci si sofferma sulle ragioni che hanno indotto il prefetto a commissariare la fondazione, in quanto già ampiamente riepilogate nel preambolo di uno degli atti in discussione.
  Sul punto, ci si limita a rilevare che, nell'ambito del ricorso straordinario al Capo dello Stato promosso dall'ex presidente della fondazione e da altri interessati contro i provvedimenti prefettizi, il Consiglio di Stato, esprimendo il proprio parere obbligatorio e vincolante, ha ritenuto infondate le censure addotte e si è pronunciato quindi per la reiezione del gravame.
  La decisione sul ricorso non è ancora intervenuta e si è in attesa di un ulteriore parere del Consiglio di Stato sui motivi aggiunti presentati dai ricorrenti, ma è un fatto che, a tutt'oggi, l'Alto Consesso ha riconosciuto la legittimità dell'operato del prefetto.
  Per altro verso, l'interrogante formula considerazioni critiche sull'operato dei commissari della Fondazione e chiede, anche per questo, che siano avviate tempestivamente le procedure per la ricostituzione degli ordinari organi di governo dell'ente.
  Al riguardo, si rileva innanzitutto che i commissari sono stati incaricati, prima ancora che di insediare gli organi di governo, di accertare la consistenza patrimoniale della fondazione e, nelle more, di gestire l'ente conformemente alle disposizioni statutarie. Come risulta dal provvedimento di conferimento delle funzioni commissariali, la ricognizione della situazione patrimoniale dell'ente è stata disposta anche per consentire al prefetto di valutare la sussistenza o meno dei presupposti di legge per lo scioglimento del medesimo.
  Trovatisi ad operare in un quadro caratterizzato da una grave situazione contabile, da un numero elevato di contenziosi e dalla necessità di verificare puntualmente le esposizioni debitorie pendenti, i commissari hanno focalizzato l'attenzione sul risanamento economico-finanziario della fondazione, sospendendo in un primo tempo l'attività artistica.
  Successivamente, hanno ritenuto opportuno che le attività della fondazione fossero ridotte all'essenziale, fino alla estinzione totale del mutuo esistente, in considerazione del fatto che esse avrebbero comportato in ogni caso una certa alea di rischio e determinato, quindi, la possibile insorgenza di ulteriori posizioni debitorie e il potenziale peggioramento dei conti dell'ente.
  Nella relazione consegnata al prefetto, i commissari hanno rappresentato che, nonostante le diverse criticità riscontrate, il patrimonio della fondazione risulta ben dotato e idoneo a far fronte all'elevata esposizione debitoria della medesima. Hanno precisato, d'altro canto, che il consolidamento del debito totale dell'ente dipenderà in gran parte dall'esito dei giudizi in corso, nonché dall'eventuale prescrizione di buona parte dei crediti per i quali comunque non è stata finora avanzata alcuna pretesa.
  Sulla base del risanamento avviato dalla gestione commissariale e della relazione conclusiva, il prefetto ha ritenuto insussistenti i presupposti per l'estinzione della fondazione.
  Essendosi dischiusa la strada per la ricostituzione degli organi di governo statutari, i commissari hanno dato seguito alla relativa procedura, senza tuttavia riuscire a completarla. E ciò non per le improprie ragioni paventate dall'interrogante, ma perché, a causa delle vicende amministrative che hanno interessato il comune di Roma e l'Accademia nazionale di danza – ci si riferisce allo scioglimento del consiglio comunale di Roma capitale e alle dimissioni del neopresidente dell'Accademia —, i commissari, nonostante i reiterati solleciti esperiti, non hanno potuto acquisire dai due enti la designazione dei rispettivi consiglieri di amministrazione.
  Questa circostanza ha indotto il prefetto di Roma a disporre, il 6 maggio 2016, un'ultima proroga dell'incarico dei due commissari, specificamente mirata a consentire la ricostituzione degli organi di governo della fondazione.
  L'auspicio del Governo, che sullo specifico punto è assolutamente concorde con l'interrogante, è che il quadro delle designazioni sia completato quanto prima, sicché la Fondazione possa tornare subito dopo ad operare in regime ordinario.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoDomenico Manzione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

relazione

interpellanza