ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10667

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 498 del 08/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: D'ARIENZO VINCENZO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/10/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 08/10/2015
Stato iter:
09/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/02/2016
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/02/2016

CONCLUSO IL 09/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10667
presentato da
D'ARIENZO Vincenzo
testo di
Giovedì 8 ottobre 2015, seduta n. 498

   D'ARIENZO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   si ha notizia che fino a poco tempo fa l'Arabia Saudita risultava essere il maggiore destinatario extraeuropeo dell'esportazione di armamenti italiani con circa il 14 per cento delle commesse;
   dalle notizie pubblicate dalla stampa risulterebbero provenienti da privati cittadini residenti in Arabia Saudita, Qatar e Kuwait i maggiori contributi di armamenti riservati al sedicente. Stato Islamico e ad Al Qaeda, anche a causa della normativa presente in questi Stati;
   pare che la Germania abbia recentemente sospeso la fornitura di armi all'Arabia Saudita per motivi precauzionali, a causa dell'eccessiva instabilità della regi il decreto legislativo 22 giugno 2012, n. 105, che ha modificato la legge n. 185 del 1990 sul controllo dell'esportazione dei materiali di armamento, in attuazione e a direttiva 2009/43/CE, vieta l'esportazione di armi quando mancano adeguate garanzie sulla definitiva destinazione dei prodotti per la difesa (è prevista anche l'eventuale sospensione o revoca di autorizzazioni già concesse per gravi motivi nel frattempo subentrati –:
   se l'Arabia Saudita risulti essere ancora il maggiore destinatario dell'esportazione di armamenti italiani e in che misura;
   se in base alle informazioni in possesso del Governo, risulti che in Arabia Saudita, Qatar e Kuwait risiedano i cittadini che maggiormente riforniscono di armi il sedicente Stato Islamico e Al Qaeda, grazie ad una normativa eccessivamente «morbida» al riguardo in quei Paesi ed al conseguente trasferimento di armi a privati;
   se trovi conferma che la Germania abbia sospeso le forniture di armi all'Arabia Saudita per i motivi citati;
   se siano state svolte le operazioni di controllo sulle esportazioni di cui al decreto legislativo 22 giugno 2012, n. 10 che ha modificato la legge n. 185 del 1990, e quali siano stati gli esiti, oppure, nel caso non siano stati finora fatti controlli, se il Governo non ritenga di disporne.
(4-10667)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 9 febbraio 2016
nell'allegato B della seduta n. 565
4-10667
presentata da
D'ARIENZO Vincenzo

  Risposta. — Si segnala, in via preliminare, che la legislazione nazionale di settore (legge n. 185 del 1990 e successive modifiche) prevede che sistematiche e ponderate valutazioni caso per caso vengano effettuate ogniqualvolta le esportazioni di materiali d'armamento riguardino destinazioni sensibili, imponendo di acquisire tutte le necessarie informazioni e garanzie circa l'impiego finale delle forniture, alla luce della tipologia dei materiali in oggetto. La normativa italiana relativa alle autorizzazioni dei materiali di armamento – prevedendo un sistema assai articolato di criteri, procedure e adempimenti – si caratterizza per essere, a livello sia europeo che internazionale, una delle legislazioni più rigorose in materia. Alla luce di queste premesse, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale non ha autorizzato, di fronte al deteriorarsi della situazione in Yemen, alcun tipo di esportazione verso tale Paese. L'Italia non solo si conforma così all'embargo stabilito dalla risoluzione Onu n. 2216, ma anzi ha sospeso da anni le esportazioni di materiali di armamento verso lo Yemen.
  Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale esamina con rigorosi criteri «caso per caso», in linea con altri Paesi dell'Unione europea e di concerto con le altre Amministrazioni coinvolte, le istanze di autorizzazione all'esportazione di materiali di armamento verso la regione. Nella valutazione rientrano anche altri fattori, quali il contributo di un Paese alla lotta al terrorismo internazionale. Come anche ricordato dal Ministro Gentiloni nel question time in aula alla Camera del 26 novembre 2015, l'Arabia Saudita fa parte della coalizione anti-Daesh. Inoltre, a livello internazionale nessun embargo è stato imposto su Riad, né da parte dell'Unione europea sono state adottate misure restrittive verso tale Paese e la coalizione da esso guidata. Dalle consultazioni con gli altri Stati membri risulta anzi che quasi tutti i partner dell'Unione europea continuino ad autorizzare – nell'ambito di una valutazione «caso per caso» – l'esportazione di materiali, in tutte le categorie della lista militare comune europea, verso i Paesi impegnati nell'intervento. Gran Bretagna e Stati Uniti offrono apertamente sostegno logistico all'Arabia Saudita nell'intervento guidato da Riad a seguito di esplicita richiesta del Governo yemenita di Hadi, riconosciuto come legittimo anche dalla suddetta risoluzione n. 2216.
  Si segnala inoltre che, come emerge dalla relazione al Parlamento annuale 2014, l'Arabia Saudita non risulta essere la principale destinazione delle esportazioni italiane di materiali di armamento.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionaleBenedetto Della Vedova.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

commercio di armi

controllo delle esportazioni

revisione della legge