ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10665

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 497 del 07/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 07/10/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 07/10/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 15/10/2015
Stato iter:
19/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/07/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/07/2016

CONCLUSO IL 19/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10665
presentato da
PILI Mauro
testo di
Mercoledì 7 ottobre 2015, seduta n. 497

   PILI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   nelle scorse settimane si sarebbe svolto in Sardegna un sopralluogo segreto di componenti di una commissione tecnica formata da vari tecnici;
   in tale «blitz», avvenuto nell'oristanese, sarebbero stati visionati due siti per il deposito unico nazionale di scorie nucleari;
   il «blitz» sarebbe avvenuto in gran segreto nelle scorse settimane;
   si tratterebbe di una missione secretata nell'Oristanese, dove sarebbero stati individuati ben due siti potenziali per la realizzazione del deposito unico nazionale per le scorie nucleari;
   quella che poteva essere un'opzione in questi giorni sta diventando sempre più un pericolo per l'Isola;
   sia l'Ispra che la Sogin starebbero a parere dell'interrogante caldeggiando e sostenendo un'ipotesi di realizzazione di tale deposito in Sardegna;
   la visita della commissione avvenuta in gran segreto nei due siti confermerebbe l'intenzione di accelerare;
   in teoria, i tecnici avrebbero dovuto ascoltare qualche amministratore comunale ma tale passaggio in Sardegna sarebbe stato saltato;
   la delegazione è andata dritta nei due siti rimasti top secret ma tutti e due ricompresi nella provincia di Oristano;
   il fatto che la commissione abbia deciso di visionare i due siti è un fatto di una gravità inaudita proprio perché è evidente che si stanno concentrando le attenzioni sulla Sardegna;
   è altrettanto vero che, all'interno della commissione, sono emerse alcune posizioni critiche sui due siti oristanesi ma è emerso anche che la Sogin e la stessa Ispra stanno caldeggiando tale ipotesi;
   tutto questo è un fatto di una gravità inaudita proprio per la sfrontatezza e l'arroganza con la quale secondo l'interrogante si sta muovendo il Governo nonostante la totale contrarietà espressa dalla regione Sardegna;
   secondo indiscrezioni di cui ha preso atto l'interrogante, della delegazione facevano parte personaggi notissimi nell'ambiente del nucleare, tra i quali anche componenti della Commissione nazionale per la VIA e la VAS, nonché membri della Commissione Tecnico-scientifica del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, e un esperto del Governo italiano per il superamento di situazioni di crisi ambientali;
   si tratta di una compagine che si è mossa per quanto risulta all'interrogante, con una discrezione assoluta e che, a qualsiasi domanda precisa, avrebbe dichiarato di essere vincolata al segreto di Stato;
   un dato è certo, però, il sopralluogo risulta all'interrogante essere stato pianificato nell'ambito degli approfondimenti che si stanno svolgendo per ridurre al minimo il numero dei siti;
   tutto questo a testimonianza del fatto che gli studi posti in essere in materia sono privi, per l'interrogante, di valutazioni oggettive, eseguite sul posto ma si basano solo ed esclusivamente su valutazioni strumentali;
   sino ad oggi la commissione Sogin Ispra ed Enea ha lavorato solo sul database realizzato dagli Stati Uniti (Database of Individuali Seismogenic Sources), nel quale per quanto consta all'interrogante si individua in modo esplicito l'unica regione che sarebbe esente da pericoli;
   si tratta di un piano secondo l'interrogante scellerato, che deve essere respinto senza se e senza ma;
   il fatto stesso che questo sopralluogo sia avvenuto in gran segreto conferma un atteggiamento grave e nefasto dello Stato nei confronti della Sardegna;
   la Sogin, più di tutti gli altri soggetti, risulta all'interrogante agire per promuovere la Sardegna sostanzialmente come terra di conquista per le scorie nucleari;
   la Sardegna non può e non deve essere minimamente considerata nemmeno come ipotesi per tali fini e questo sopralluogo è ad avviso dell'interrogante, un'offesa inaudita al popolo sardo;
   si tratta di un'operazione che, secondo l'interrogante, servirebbe solo a utilizzare fondi senza controllo come è stato sino ad oggi;
   il deposito nucleare unico sarà l'ennesimo pozzo senza fondo;
   questo piano, appare all'interrogante solo uno strumento delle lobby del nucleare e degli appalti che puntano a progettare, spendere e spandere con troppi omissis che non possono in alcun modo essere accettati;
   un deposito unico nazionale che, per ragioni già evidenziate nel passato, costituzionali e di volontà popolare, non potrà trovare nessun accoglimento, per nessuna ragione, in Sardegna;
   dopo dieci anni dal blocco del progetto scellerato della Sogin per la realizzazione di un sito unico nazionale per stoccare tutte le scorie nucleari conservate nelle centrali italiane dismesse e il rientro di molte altre dall'estero, il piano predisposto da Ispra sembrerebbe rimettere in primo piano la Sardegna;
   si rischia una vera e propria rivolta popolare per respingere un'ipotesi devastante che i sardi non accetteranno mai –:
   se il Governo sia a conoscenza di tale sopralluogo;
   se sia in grado di smentire la presenza di due siti, individuati nell'area dell'Oristanese, destinati alle finalità richiamate in premessa;
   se non ritenga di dover escludere a priori tale ipotesi;
   se non ritenga di dover confermare o smentire ufficialmente le affermazioni rese da un Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio secondo il quale la Sardegna ha già dato e non dovrebbe essere inclusa nell'elenco; (4-10665)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 19 luglio 2016
nell'allegato B della seduta n. 657
4-10665
presentata da
PILI Mauro

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Preliminarmente, si precisa che il decreto legislativo n. 31 del 2010, entrato in vigore il 23 marzo 2010, originariamente regolamentava la «Disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell'esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché benefici economici e campagne informative al pubblico, a norma dell'articolo 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99».
  Successivamente, per effetto del decreto-legge n. 34 del 2011 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 114 del 2011, a seguito del referendum popolare del 12 e 13 giugno 2011, com’è noto, sono state abrogate le disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari ed il citato decreto legislativo n. 31 del 2010 è stato modificato per regolamentare soltanto la «Disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché misure compensative, a norma dell'articolo 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99».
  Peraltro, in base alla direttiva 2011/70/Euratom, l'Italia deve provvedere allo «smaltimento» che è inteso come «collocazione di rifiuti radioattivi o di combustibile esaurito, secondo modalità idonee, in un impianto autorizzato senza intenzione di recuperarli successivamente». Per giungere allo smaltimento dei rifiuti radioattivi è attualmente in corso la procedura, comprendente anche la relativa tempistica, per la localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, interamente disciplinata dall'articolo 27 del decreto legislativo n. 31 del 2010.
  Nell'ambito della suddetta procedura disciplinata dall'articolo 27 del decreto legislativo n. 31 del 2010, il processo partecipativo che avrà inizio dalla pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI) culminerà con il «seminario nazionale», nel corso del quale verranno approfondite tutte le problematiche e gli aspetti tecnici relativi al deposito nazionale. Si giungerà poi all'istruttoria finale di approvazione della Carta nazionale delle aree idonee (CNAI), sulla cui base potranno essere formulate le dichiarazioni di interesse da parte delle amministrazioni regionali interessate ad ospitare il deposito e propedeutiche agli approfondimenti tecnici di dettaglio, della durata di quindici mesi, e all'individuazione del sito definitivo, secondo le dettagliate e tassative procedure definite con il già citato articolo 27 del decreto legislativo n. 31 del 2010. Pertanto, la localizzazione del deposito nazionale scaturirà solo all'esito di una procedura ampiamente partecipativa.
  Si evidenzia, inoltre, che il rilascio del nulla-osta alla Sogin S.p.A. alla pubblicazione della CNAPI rappresenterà soltanto il momento di avvio, e non di conclusione, della lunga procedura caratterizzata da ampie fasi di consultazione pubblica, nella quale verranno coinvolti regioni ed enti locali interessati, cittadini e comunità scientifica, che porterà prima ad individuare alcune aree idonee ad ospitare il deposito nazionale e solo dopo ad individuare il sito.
  Tenuto conto del percorso istituzionale che ha sinora caratterizzato i lavori dei Ministeri dell'ambiente e dello sviluppo economico, si chiarisce che le strutture ministeriali interessate hanno svolto in questi mesi un'intensa attività istruttoria.
  Questo processo normativo non attribuisce ai ministeri alcuna discrezionalità in ordine all'inclusione o esclusione pregiudiziale di specifiche aree fra quelle da prendere in considerazione per l'individuazione del sito in questione che, invece, sono regolate dal citato articolo 27 (autorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio del parco tecnologico) del decreto legislativo n. 31 del 2010, laddove ha previsto specifici passaggi per la progressiva selezione dei siti, nonché la possibilità di candidature da parte di singoli territori e la ricerca di un'intesa con le regioni interessate. È in questa sede, infatti, che si potranno fare valere tutte le legittime istanze, anche attraverso la formale interlocuzione con gli enti territoriali specificamente interessati.
  In merito agli articoli di stampa, i quali, secondo l'interrogante, hanno ipotizzato varie localizzazioni per il deposito, si fa presente che gli stessi non si possono considerare attendibili poiché sulla documentazione consegnata ai due dicasteri è prevista la classificazione di riservatezza attribuita dalla Sogin S.p.A. alla proposta di CNAPI. Come tale dunque sarà trattata, conformemente alle vigenti disposizioni, sino alla pubblicazione a seguito del nulla-osta, che sarà rilasciato nei tempi tecnici necessari.
  Si fa presente, inoltre, che nella fase attuale del procedimento di localizzazione del deposito nazionale, non si è ancora giunti alla pubblicazione della CNAPI e le attività di validazione dei risultati cartografici e di verifica tecnica della coerenza degli stessi con i criteri fissati con la guida tecnica n. 29 e, più in generale, dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (IAEA), svolte dal citato dipartimento dell'Ispra sono state condotte dallo stesso esclusivamente su base cartografica e documentale senza effettuare alcun sopralluogo in campo.
  Si segnala, infine, che la direzione generale competente di questo Ministero il 4 febbraio 2016 ha inviato alla Commissione europea la relazione sullo stato di attuazione della direttiva 2011/70/Euratom, attualmente consultabile sul sito web del Ministero dell'ambiente e, in data 18 marzo 2016, ha anche avviato il procedimento amministrativo di valutazione ambientale strategica sul programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito, redatto congiuntamente con il Ministero dello sviluppo economico.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

scorie radioattive

professioni tecniche

disattivazione di centrale