ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10661

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 497 del 07/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 07/10/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 07/10/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 23/10/2015
Stato iter:
24/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 24/10/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 24/10/2016

CONCLUSO IL 24/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10661
presentato da
PILI Mauro
testo di
Mercoledì 7 ottobre 2015, seduta n. 497

   PILI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
   il primo ottobre 2015 la Sardegna nord e centro orientale è stata duramente colpita da una violenta alluvione che solo per un miracolo non ha provocato nuove vittime dopo la drammatica alluvione del novembre del 2013;
   il disastro si è, seppur con conseguenze meno drammatiche, ripetuto in tutta la Gallura e nel Nuorese con particolare riferimento ai comuni nell'area intorno a Torpè e Posada;
   coinvolta dall'alluvione anche la zona di Capoterra e del Cagliaritano;
   la Gallura ha già predisposto una prima stima dei danni;
   si tratta di un primo riscontro di 25 milioni di euro di danni;
   il primo quadro finanziario risulta indispensabile per intervenire immediatamente per risarcire i cittadini e le imprese colpiti da questo nuovo funesto accadimento e predisporre serie e non più rinviabili interventi tesi alla riduzione del rischio idrogeologico;
   Olbia ha ripartito la richiesta fra i risarcimenti per la città e quelli destinati all'agro;
   la prima stima avanzata dall'amministrazione comunale di Olbia si attesta su 300 mila euro per soccorso e assistenza degli alluvionati e per raccolta, stoccaggio e conferimento dei rifiuti;
   150 mila euro sono previsti per interventi di ripristino della viabilità, disostruzioni, pulizia delle strade;
   320 mila euro sono previsti per gli interventi immediati sui canali;
   sono stati chiesti anche fondi, 2 milioni e mezzo di euro, per gli interventi di riduzione del rischio idrogeologico da spendere nei piani di risanamento di Santa Mariedda (600 mila euro), Isticcadeddu (500 mila) e Pasana (400 mila euro);
   l'intervento sull'agro è stato stimato in un milione e 200 mila euro;
   la richiesta del comune di Olbia è di 15 milioni e 200 mila euro per la riduzione del rischio idrogeologico nelle campagne;
   il comune di Golfo Aranci prevede risarcimenti per 57 mila euro per i primi interventi urgenti, di 720 mila euro per gli interventi di ripristino, 3 milioni di euro per gli interventi di riduzione del rischio idrogeologico che prevede alcune opere idrauliche e la messa in sicurezza di alcune spiagge;
   il comune di La Maddalena ha deliberato per la richiesta di stato di calamità naturale con una richiesta danni di 700 mila euro, per gli interventi su diverse strade, che hanno subito degli smottamenti, oltre ai risarcimenti per i soldi spesi nei primi interventi urgenti;
   il comune di Loiri ha fatto una stima dei danni di 475 mila euro che riguardano principalmente danni alla viabilità cittadina e rurale;
   il comune di Arzachena ha avanzato una stima di 875 mila euro che comprendono i 200 mila euro destinati a risarcimenti dei privati e 675 mila euro per ripristinare strade urbane ed extraurbane;
   il comune di Palau ha subito danni per 700 mila euro, di cui 631 mila euro per risarcire i privati, 71 mila euro per ripristino della viabilità;
   tale quadro provvisorio si scontra con l'assoluta assenza di stanziamenti da parte del Governo per il risarcimento dei danni dell'alluvione del 2013 e la sostanziale assenza di concrete risorse per l'eliminazione del rischio idrogeologico;
   da una risposta del Governo, una settimana prima della nuova alluvione, ad una interpellanza urgente dell'interrogante si evince che il Governo medesimo non ha stanziato fondi per l'alluvione e per il rischio idrogeologico;
   il Governo in Aula aveva di fatto confermato che non esistono gli 81 milioni di euro annunciati per Olbia;
   ci sarebbe uno stanziamento di appena 16 milioni di euro che non sarebbero sufficienti nemmeno per pagare gli eventuali espropri di un piano devastante che prevede delle pericolosissime vasche di laminazione dentro il centro abitato;
   i finanziamenti per Olbia annunciati con enfasi ad agosto 2015 da Ministri e sodali olbiesi non esistono;
   ad affermarlo è lo stesso Governo che smentisce clamorosamente l'annuncio di uno stanziamento di 81 milioni per la mitigazione del rischio idrogeologico di Olbia;
   non esiste nessuno stanziamento di quell'entità ma appena di 16 milioni, appena il 20 per cento di quello annunciato e soprattutto nemmeno sufficiente a pagare una minima parte degli espropri necessari se si dovesse portare avanti quel piano inaccettabile che prevede di fatto la realizzazione di quattro dighe dentro la città;
   i progetti presentati dalla regione per Cagliari e Olbia non sono stati ritenuti finanziabili e quindi zero stanziamenti;
   per questo motivo la presenza e gli annunci del Ministro Galletti ad Olbia appaiono l'ennesimo vuoto proclama senza fondi e senza risposte serie e concrete;
   il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Bressa aveva testualmente dichiarato: «Gli ulteriori interventi proposti dalla regione per i comuni di Olbia e Cagliari, valutati in base ai criteri del suddetto DPCM, non sono rientrati tra quelli immediatamente finanziabili e sono pertanto stati inseriti nella sezione programmatica del Piano. Per quanto riguarda le questioni poste in materia di ambiente, riguardo alla questione dell'esiguità e assenza di proporzionalità delle risorse stanziate per il rischio idrogeologico, ossia 16 milioni di euro a fronte degli 81 milioni richiesti per Olbia e Cagliari, il Ministero dell'ambiente ha comunicato che, insieme alla struttura di missione contro il rischio idrogeologico, ha condotto la selezione degli interventi finanziabili secondo le procedure, i criteri e le modalità definite dal DPCM del 28 maggio 2015, quest'ultimo condiviso con le regioni e le province autonome in sede di Conferenza unificata. In seguito a tale selezione, tra gli interventi proposti dalla regione autonoma della Sardegna è risultato idoneo all'immediato finanziamento e pertanto inserito nella parte attuativa del Piano, l'intervento dal titolo “Opere di mitigazione del rischio idraulico nel territorio comunale di Olbia. Vasche. Lotto 1”, per un valore complessivo di 16.300.000 euro»;
   le affermazioni di agosto 2015 di esponenti del Governo della regione secondo le quali ci sarebbe stato uno stanziamento di 81 milioni di euro, sono dunque risultate destituite di ogni fondamento, mentre è accertato dunque che esiste solo un irrisorio e inutile stanziamento di 16 milioni di euro che non risulta utile a nessun tipo di intervento compiuto proprio perché non tiene conto di quanto realmente necessario per pagare le sole indennità espropriative;
   i ritardi e l'inconsistenza delle risorse finanziarie hanno messo ancora una volta a repentaglio la popolazione della Gallura e non solo;
   su questa ennesima alluvione e le sue conseguenze devastanti esiste ad avviso dell'interrogante una responsabilità politica e morale dei Governi che si sono succeduti dal 2013 ad oggi, proprio perché non solo non hanno risarcito i cittadini e le imprese ma non hanno fatto niente per affrontare il rischio idrogeologico;
   la demolizione del ponte sul fiume Siligheddu nel comune di Olbia, durante l'alluvione del 1o ottobre, ripristinato gravemente per volontà della protezione civile e con autorizzazioni a più livelli due mesi dopo la precedente alluvione del 2013 è un fatto grave sul quale occorre fare chiarezza;
   l'esistenza di numerosi punti che ostruiscono gravemente il flusso dell'acqua del fiume Siligheddu dentro la città di Olbia ha provocato numerose dighe interne al centro abitato provocando danni ingenti;
   blocchi al flusso dell'asta fluviale che molto spesso, come quello del ponte in via Vittorio Veneto, coincidono con la viabilità o con la rete ferroviaria statale come quello contiguo all'istituto professionale Amsicora –:
   se non ritenga di dover assumere iniziative volte a stanziare risorse adeguate per riparare i danni privati e pubblici dell'alluvione del novembre 2013 e quella del 1o ottobre 2015;
   se non ritenga di dover assumere iniziative per destinare risorse adeguate al contrasto del rischio idrogeologico, con uno stanziamento di non meno di 100 milioni di euro all'anno per il prossimo quinquennio;
   se non ritenga, per quanto di competenza, di dover intervenire, previa verifica, per rimuovere tutti i blocchi viari e ferroviari, che generano pericolo per il deflusso dei corsi d'acqua dentro la città di Olbia a partire da quelli richiamati in premessa;
   se possa chiarire quale autorità abbia autorizzato il ripristino del ponte sul fiume Siligheddu. (4-10661)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 24 ottobre 2016
nell'allegato B della seduta n. 697
4-10661
presentata da
PILI Mauro

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti dalle direzioni generali del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per quanto di competenza, si rappresenta quanto segue.
  L'azione di questo dicastero è rivolta principalmente all'individuazione ed al finanziamento degli interventi strutturali che agiscono per mitigare gli effetti del dissesto idrogeologico. Al riguardo, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, insieme alla struttura di missione per il dissesto idrogeologico istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ha avviato il piano operativo nazionale degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico per il periodo 2015-2020, definito dalle proposte presentate dalle Regioni attraverso l'utilizzo del sistema web ReNDiS (repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo) del Ministero dell'ambiente in collaborazione con Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
  Nel corso del 2015, al fine di assicurare l'avvio degli interventi più urgenti di contrasto al rischio idrogeologico nelle aree soggette a frequenti esondazioni, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 settembre 2015 è stato individuato, nell'ambito del piano operativo nazionale, un piano stralcio costituito da un insieme di interventi di mitigazione del rischio riguardanti le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposta a rischio di alluvione.
  Tutti gli interventi sono stati validati dalle regioni secondo il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015 proposto dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che definisce le procedure, le modalità ed i criteri per il finanziamento degli interventi in modo da garantire la necessaria trasparenza nella programmazione delle risorse finanziarie rese disponibili e la migliore efficacia del loro utilizzo rispetto agli obiettivi di protezione dell'incolumità di persone e beni esposti a rischio idrogeologico.
  Le risorse assegnate a questo Ministero, di bilancio e Fsc (Fondo di sviluppo e coesione), sono distribuite con criteri condivisi e trasparenti, tenendo conto dell'effettiva criticità dell'area coinvolta e della immediata cantierabilità dell'intervento, attraverso l'applicazione dei criteri del Presidente del Consiglio dei ministri 28 maggio 2015. Si fa presente, altresì, che, attraverso l'impegno di questo Ministero, è stato possibile avviare nel corso del 2015 il piano stralcio aree metropolitane. Si sono affrontate situazioni emergenziali note, in Lombardia, in Liguria, in Veneto ed anche in Sardegna, per un importo statale di oltre 654 milioni di euro che, a partire dal 2016, sono direttamente assegnati al Presidente della regione in qualità di Commissario di Governo, in funzione dell'effettivo avanzamento della spesa di ciascun programma di interventi regionale.
  Il Ministero, inoltre, ha disponibili per il 2016 ulteriori 100 milioni di euro, assegnati dalla legge n. 147 del 2013, che sono destinati alla realizzazione del predetto piano stralcio nonché al Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico 2015-2020.
  Si ricorda, peraltro, che questo Ministero ha sottoscritto nel 2010 un Accordo di programma con la regione Sardegna che assegna, ad interventi volti ad affrontare situazioni di particolare criticità nel territorio regionale, un importo complessivo di risorse statali e regionali 100.734.402,56 euro.
  Inoltre, questo Ministero, in conseguenza dell'alluvione del novembre 2013 in Sardegna ha sottoscritto, il 3 dicembre 2013, il II atto integrativo all'accordo di programma citato, dell'importo di 5.998.000,00 euro (fondi di bilancio ministeriali) già trasferiti.
  L'atto prevede due interventi di mitigazione del rischio idraulico nei comuni di Olbia e di Bitti, le aree colpite dall'evento alluvionale.
  Si segnala, da ultimo, che l'articolo 55 della legge 28 dicembre 2015, n. 221, al fine di consentire la celere predisposizione del piano nazionale contro il dissesto idrogeologico, favorendo le necessarie attività progettuali, ha istituito un Fondo per la progettazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. La delibera Cipe n. 32/2015 ha già assegnato a tale Fondo 100 milioni di euro del fondo sviluppo e coesione 2014-2020, da attribuirsi secondo la chiave di riparto ordinaria prevista per i fondi di Fsc pari all'80 per cento al Sud e 20 per cento al Centro Nord.
  Della questione sono interessate anche altre amministrazioni, pertanto, qualora dovessero pervenire ulteriori informazioni, si provvederà a fornire un aggiornamento.
  Alla luce delle informazioni esposte, per quanto di competenza, questo Ministero continuerà a svolgere un'attività di monitoraggio, nonché a tenersi informato anche attraverso gli altri enti istituzionali competenti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

idrogeologia

inondazione

idrologia