ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10618

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 496 del 06/10/2015
Firmatari
Primo firmatario: CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 06/10/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 06/10/2015
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10618
presentato da
CATANOSO Basilio
testo di
Martedì 6 ottobre 2015, seduta n. 496

   CATANOSO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   il 17 settembre la Commissione europea ha reso pubblica la proposta di regolamento 2015/0218 che autorizza un accesso temporaneo supplementare dell'olio d'oliva tunisino nel mercato dell'Unione europea. La Commissione europea propone di mettere a disposizione, fino alla fine del 2017, un contingente tariffario, senza dazio unilaterale, di 35.000 tonnellate all'anno per le esportazioni tunisine di olio d'oliva nell'Unione europea. La quota supplementare sarà in aggiunta alle attuali 56.700 tonnellate già previste dall'accordo di associazione Unione europea-Tunisia firmato nel 1995. Questa proposta ricade sotto la competenza esclusiva dell'Unione europea in ottemperanza all'articolo 3 del TFUE;
   a questa ulteriore quota di olio tunisino autorizzata ad entrare nell'Unione europea senza il pagamento di alcun tipo di dazio doganale, si deve aggiungere l'olio che l'Unione importa dal Regno del Marocco in ragione dell'accordo firmato nel 2012;
   il Marocco è diventato uno dei maggiori produttori mondiali di olio d'oliva, avendo, peraltro, quasi raddoppiato la produzione netta negli ultimi sei anni, arrivando ad oltre 1,5 milioni di tonnellate, delle quali 120-140 mila di olio d'oliva extravergine;
   sia in termini di produzione che di esportazione il Marocco occupa quest'anno il quinto posto nel mondo. In particolare, per quanto riguarda la produzione si posiziona dopo Spagna, Tunisia, Italia e Grecia;
   nel complesso, la qualità dell'olio d'oliva marocchina viene definita soddisfacente ed il suo riconoscimento sta guadagnando sempre più terreno nel mercato globale, in particolare negli Stati Uniti e secondo la direzione studi e previsioni finanziarie (DPEF) del Marocco i principali clienti del Regno sono l'Unione europea e gli stessi Stati Uniti con percentuali rispettivamente del 50 per cento e 37 per cento. Risultano confermate, quindi, le preoccupazioni espresse dai produttori italiani nel corso dell'entrata in vigore dell'accordo di libero scambio con l'Unione europea;
   è da rilevare, peraltro, che la capacità produttiva attuale della superficie destinata ad olivi, che sono la principale coltivazione frutticola del Paese, stimata in 590.000 ettari, resta ben lontana dal suo reale potenziale;
   il settore, infatti, deve ancora affrontare alcune carenze come la debolezza delle tecnologie impiegate ed il deprezzamento della qualità della materia prima. Inoltre, la stessa direzione studi e previsioni finanziarie sostiene che gli impianti di trasformazione non sono affiancati da un buon controllo di qualità;
   da un documento di Confagricoltura in merito all'Accordo tra l'Unione europea ed il Regno del Marocco emergono tre considerazioni principali: gli interscambi commerciali tra Unione europea e Marocco sono decisamente destinati ad essere completamente liberalizzati e già per la maggior parte delle merci prodotte sia nel Regno che in Europa sono stati eliminati i dazi doganali; l'accordo è favorevole al Marocco ben più che all'Europa nel suo insieme, in particolare per il settore ortofrutticolo; all'interno dell'Europa è maggiormente favorevole ad alcune produzioni dei Paesi continentali piuttosto che di quelli mediterranei;
   con l'applicazione dell'accordo si assisterà ad una notevole riduzione o totale eliminazione dei dazi doganali in particolare per produzioni orticole, frutticole ed agrumicole. Ovvero alcune produzioni tipiche del territorio italiano provenienti dal Marocco potranno entrare nel mercato europeo a condizioni più competitive di quelle attuali;
   si nota anche che tra le merci prodotte in Europa ed esportate verso il Marocco vi sono ad esempio l'olio extravergine di oliva, le carni ed i salumi per i quali i dazi vengono ridotti od annullati solo per quantità estremamente limitate. Tant’è che tali merci sono inserite nella tabella 6 dei così detti «Prodotti non liberalizzati». Ovvero, questi beni resteranno meno competitivi se prodotti nella Unione europea rispetto a quelli prodotti fuori dall'Europa. Per andare in concreto: al consumatore marocchino converrà, in termini economici, acquistare l'olio di oliva tunisino piuttosto che quello italiano;
   pur comprendendo le motivazioni solidaristiche e la volontà di aiutare la ripresa dell'economia tunisina e nord-africana in generale, dopo i duri colpi inferti dal terrorismo, la Commissione europea, a giudizio dell'interrogante, non ha tenuto in debito conto le evidenti ripercussioni negative per i produttori ortofrutticoli europei, in particolare per quelli dell'olio, che in Italia sono stati duramente colpiti dalla crisi economica e dai danni provocati dalla Xylella;
   l'Unione europea, a giudizio dell'interrogante, dovrebbe rinegoziare l'accordo con il Marocco ed il nord-Africa tutto, evitando che le politiche solidaristiche nei riguardi delle popolazioni africane e dello sviluppo delle loro economie vadano ad esclusivo svantaggio della economia, dei produttori e dei consumatori italiani, i quali hanno diritto a prodotti sani, genuini e sicuri da qualunque punto di vista –:
   quali iniziative di competenza intenda adottare il Governo per risolvere le problematiche esposte in premessa.
(4-10618)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

accordo di associazione CE

importazione comunitaria

Unione europea